Secondo il rapporto Quarterly Disk Storage Systems Tracker 2Q15 presentato ieri da IDC, nel secondo trimestre del 2015 il mercato dei sistemi di storage esterni (ESS) in Europa, Medio Oriente e Africa (la cosiddetta regione EMEA) è calato del 11% su base annua fino a raggiungere un valore di 1.63 miliardi di dollari.

Una decrescita che si spiega sia con la sfavorevole combinazione dei cambi valutari, sia con i cicli di acquisto più lunghi da parte delle aziende, anche se il motivo principale del calo va ricercato nella situazione economica instabile di questa area. Non ultime ci sarebbero anche altre cause, da ricercare soprattutto nell’ascesa di nuove soluzioni di storage alternative a quelle hardware come lo storage hyperconverged e lo storage software-defined, che hanno convinto molte aziende a compiere un deciso passo tecnologico.

A far registrare il calo maggiore sono stati i sistemi storage di fascia alta, che hanno subito un colpo su base annua del -33%, ma se si va a vedere la percentuale di crescita dei sistemi di archiviazione flash (soprattutto gli storage flash array con un +113% su base annua), si nota addirittura una crescita a doppia cifra.

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“In questo trimestre, la fase di disruption del mercato dello storage europeo guidata dalla transizione verso lo storage di terza generazione è risultata ancora più pronunciata, con il segmento flash che ufficialmente vale la metà dell’intero mercato EMEA (sia includendo storage Afa sia hybrid flash array. Anche l’adozione della tecnologie tradizionali ha mostrato una contrazione a favore invece dell’adozione di cloud pubblico da parte delle imprese europee, crescita che è avvenuta a scapito dei sistemi tradizionali più orientata verso storage di seconda generazione” ha dichiarato Silvia Cosso, senior research analyst, European Infrastructure di IDC.

Alla Cosso fa eco Archana Venkatraman, senior analyst European storage research di IDC secondo il quale la combinazione di fattori come la rapida crescita dei volumi di dati, la contrazione dei budget IT e la necessità impellente di impostare strategie di trasformazione digitale stanno spingendo le aziende dell’Europa Occidentale ad allontanarsi dai sistemi di storage di fascia alta tradizionali e spendere i loro budget dedicati allo storage in modo più strategico, scegliendo differenti tecnologie, come quelle flash, più specifiche per supportare diversi carichi di lavoro o esigenze sporadiche, piuttosto che investire in una soluzione unica per tutte le esigenze di storage.

Passando alle singole aree della regione EMEA, IDC fa notare come in Europa Centrale, Orientale e in Africa lo storage esterno sia calato su base annua del 14% con un valore di 435 milioni di dollari, mentre in Europa centrale e dell’Est, dove si è sentito molto il difficile periodo che sta passando la Russia, si è assistito a un calo del 29%. A guidare la classifica dei produttori storage in questa area è sempre EMC con un market share del 26,4%, seguito da HP (15,6%), NetApp (14,1%), IBM (13%), Dell (6,9%) e altri produttori (23,9%).