Piaccia o no, da qui a cinque anni il futuro del PC desktop sarà nel cloud. O almeno, questa è la nostra opinione sulla mossa che ha compiuto Microsoft con Windows Virtual Desktop. Ma come sarà questo computer del futuro? Dovremo dire davvero addio al classico desktop da tavolo come lo abbiamo sempre conosciuto? Nessuno ha la sfera di cristallo, ma qualche idea possiamo comunque farcela.

Il modello desktop-as-a-service (DaaS) è ormai alle porte. I Chromebook, soprattutto negli USA, hanno conquistato il settore educational (ci spiace Apple, ci hai provato e hai perso) e ci sono sempre più modelli orientati alla produttività più che all’istruzione grazie alle tastiere di dimensioni standard. Tra questi ci sono l’ultimo Chromebook HP 15 e l’Acer Chromebook 715, laptop pensati per i contabili che usano QuickBooks online e non per gli studenti che fanno i compiti a casa.

Alcuni osservatori sostengono che Microsoft non abbandonerebbe mai il tradizionale sistema operativo desktop. Veramente? Proprio come se non avrebbe mai sostituito Office con Office 365? Beh, sappiate che oggigiorno Microsoft vuole che acquistiate Office 365 invece di Office 2019. E se per caso state usando ancora Windows 7, otterrete patch di sicurezza di Office 365 per gli anni a venire (quindi anche dopo l’imminente fine del supporto per Win 7). Come per le altre versioni di Office, Microsoft afferma che se “un problema è il risultato della combinazione di Office e un sistema operativo non supportato (che sarà Windows 7 dopo il 14 gennaio 2020), il problema non sarà supportato”. Insomma, è chiaro in che direzione Microsoft vuole che andiate.

In un primo tempo questo passaggio a un modello DaaS riguarderà principalmente il settore business: Dopotutto Citrix guadagna già da anni dalla sua linea di desktop virtuale. Ma entro il 2025 Microsoft spingerà questo modello anche verso gli utenti domestici.

Anche perché i servizi sono più redditizi per Microsoft rispetto ai prodotti. E quando si tratta di utenti domestici, qual è sempre stato un costo maggiore per Microsoft? Esatto: il supporto tecnico. Quindi, cosa preferireste dover affrontare nei panni di Microsoft? Tutti i vostri utenti su una piattaforma di controllo centralizzata o su una mezza dozzina di versioni standalone diverse?

vmware nsx

Alcuni sostengono che il modello DaaS non prenderà mai davvero piede perché non funzionerà mai nelle aree rurali. Oggi forse è vero, ma da qui a cinque anni le cose cambieranno per quanto riguarda la portata e la diffusione della banda larga e la diminuzione del digital divide. Internet degli anni ’20 non sarà quella a cui siamo stati abituati negli anni dell’adolescenza. Gli ISP stanno già affrontando nuovi e radicali modelli wireless come il 5G e i servizi low-earth orbit (LEO) forniti da ISP come Starlink, OneWeb e Project Kuiper.

Negli USA T-Mobile sta già implementando lo spettro 5G a 600 MHz. Non avrà mai le velocità pazzesche promesse dal mmWave, ma fornirà banda larga da 20 Mbps nella maggior parte del Paese e questo sarà più sufficiente per godere di un servizio DaaS. E i giocatori? Su PC stanno ormai diventando un mercato di nicchia. Volete giocare? Microsoft sarà felice di vendervi una Xbox. Inoltre, ora che Google sta esplorando il mondo dello streaming videoludico con la sua piattaforma Stadia, altri produttori (compresa la stessa Microsoft con Project xCloud) seguiranno le sue orme verso un modello di gioco più incentrato sullo streaming e quindi sul cloud.

Se poi vorrete un desktop tradizionale, avrete davvero solo due opzioni: un desktop Linux o un costoso Mac. Quanto costoso? Per come vanno le cose, non ci stupiremmo se nel 2025 Apple provasse a venderci un Mac Pro da 100.000 dollari.

Per quanto riguarda la prima opzione, siamo grandi fan di Linux, ma il desktop Linux ha dei problemi. Il mercato è frammentato e nessuna singola azienda sta difendendo il desktop Linux. Questo scenario però potrebbe cambiare. Canonical offre maggiore supporto dietro il suo Ubuntu Linux. E tutti gli sviluppatori desktop Linux stanno aderendo al formato di packaging Flatpak e Snap.

Ciò significa che entro il 2025 la stragrande maggioranza dei PC per ufficio potrebbe eseguire Windows come servizio e che una sostanziale minoranza di utenti domestici eseguirà Windows off-cloud. I Mac rimarranno prodotti di fascia alta per utenti enthusiast e Linux, se i suoi sviluppatori continueranno a trovare un terreno comune, otterrà finalmente una quota di mercato desktop del 10%.