Dal mese scorso i Chromebook hanno una chance in più per conquistare il mondo enterprise. Dell infatti ha annunciato nuovi dispositivi con il doppio di RAM e spazio di archiviazione dei precedenti Chromebook “aziendali”. Ora abbiamo Chromebook che possono competere con macchine Windows in termini di prestazioni hardware. L’unica cosa che impedisce ai Chromebook di decollare è la cattiva reputazione.

L’annuncio di Dell è un buon inizio

Grazie alla partnership tra Google e Dell sono stati realizzati due nuovi Chromebook di classe enterprise. Uno è il Dell Latitude 5400 da 14 pollici, con prezzo di partenza di 699 dollari, l’altro è il 2-in-1 Latitude 5300 da 13 pollici con prezzo di partenza di 819 dollari. Sono entrambi disponibili con processori Intel Core i7 di ottava generazione, fino a 32 GB di RAM, fino a 1 TB di spazio di archiviazione SSD e LTE. Entrambi sono forniti con Chrome Enterprise.

Le campagne pubblicitarie enfatizzano sempre il prezzo più basso possibile abbinato alle specifiche più alte possibili. In verità, il Latitude 5400 con tutte le opzioni disponibili arriva a costare circa 2.100 dollari, ed è il modello che sceglierei.

Il vantaggio di Dell in quest’offerta è solo momentaneo. Questi dispositivi infatti hanno opzioni per raddoppiare RAM e spazio di archiviazione rispetto ai modelli precedenti, ma è prevedibile che entro un anno anche altri produttori offriranno Chromebook di fascia alta con caratteristiche simili.

La grande novità è che Google e Dell hanno annunciato strumenti di amministrazione basati su cloud sviluppati per la gestione dei Chromebook all’interno dell’azienda. I Chromebook saranno gestibili tramite strumenti familiari come VMware Workspace One, in modo semplice rispetto al passato. In altre parole, Google sta lavorando sodo per rendere i suoi dispositivi più gestibili e implementabili a livello centrale. E questo cambierà tutto.

Nel frattempo, i nuovi laptop Dell saranno accolti con la stessa reazione del Pixelbook di Google. Molti penseranno: “sborsare duemila dollari per un Chromebook? E’ una follia”.

Perché è ora di andare oltre la cattiva reputazione dei Chromebook

Nei primi anni, i vantaggi principale dei Chromebook erano il costo ridotto e la facilità di utilizzo. Se un dispositivo cadeva per terra o subiva altri danni, bastava prenderne un altro, accedere al proprio account Google e ritrovare tutti i propri file e contenuti.

Questa proposta di vendita però non ha persuaso le aziende. Va bene un dispositivo economico, ma le innumerevoli carenze iniziali della piattaforma hanno ostacolato l’adozione da parte degli utenti aziendali. gli acquirenti aziendali. I Chromebook sono partiti con una cattiva reputazione e ce l’hanno ancora, ma forse è tempo di andare oltre.

Secondo una celebre affermazione di Steve Jobs, il PC è paragonabile a un camion e il tablet a un’automobile. Il CEO di Apple concludeva che un’auto si adatta meglio allo stile di vita per molte persone. Estendendo la metafora di Jobs ai nuovi Chromebook Dell, si può affermare che sono automobili…con il motore di un camion. Questa classe di Chromebook può vincere tutte le gare di resistenza.

Mentre Chrome in esecuzione su Windows o Mac OS con alcune estensioni e schede rallenta le prestazioni, un Chromebook di fascia alta rimane scattante con 30 estensioni in esecuzione e 50 schede aperte.

L’idea che i Chromebook siano inutili offline è un’altra falsa credenza. Per esempio, tutte le applicazioni di Google, come Gmail, Documenti e così via, funzionano offline. Immagini, video e altri file possono essere archiviati localmente e modificati offline. Ed è possibile salvare siti web per la visualizzazione offline. La domanda da porsi non è “cosa possono fare i Chromebook offline?”, ma piuttosto “cosa possono fare offline un Mac OS o una macchina Windows che un Chromebook non può fare?”. La risposta è: molto poco.

Nel corso degli otto anni della sua esistenza, il Chromebook è passato dalla piattaforma che offre di meno alla piattaforma che offre di più. Oltre a eseguire un numero enorme di estensioni e app di Chrome contemporaneamente, i Chromebook eseguono anche app Android, Linux e Windows.

Il supporto delle app Android è eccezionale e migliora continuamente, e a questo punto praticamente tutte le app Android che non richiedono il sistema telefonico funzioneranno magnificamente su un Chromebook di fascia alta. Il supporto di Linux è buono e sta migliorando. Il supporto di Windows, invece, non è ancora maturo: fondamentalmente richiede app per macchine virtuali e un po’ di lavoro per farle funzionare.

Da zero a 60 in otto anni

La storia di successo della piattaforma di Google è la straordinaria acquisizione del mercato scolastico, che negli Stati Uniti vale 43 miliardi di dollari. In passato, la quota di mercato di Apple nel settore dell’istruzione sembrava intoccabile. Nel 2018, i Chromebook rappresentavano un incredibile 60 percento di tutti i dispositivi portatili o tablet in uso nelle scuole primarie (fino al livello statunitense K-12), rispetto allo zero percento del primo Chromebook lanciato nell’estate 2011.

I Chromebook possono replicare lo stesso successo nelle aziende? Probabilmente sì.

5 motivi per cui i Chromebook avranno successo in azienda

Seguendo i trend aziendali degli ultimi otto anni e proiettandoli nei prossimi otto, si intuisce perché i Chromebook hanno la possibilità di diventare la principale piattaforma hardware client nelle aziende.

I responsabili IT e della sicurezza aziendale hanno dovuto affrontare numerosi problemi per i quali non hanno ancora soluzioni. Man mano che questi problemi diventano ingestibili, i Chromebook possono diventare un’opzione interessante.

1. Spionaggio industriale durante i viaggi all’estero

Governi stranieri, competitor e cybercriminali approfittano sempre più di chi viaggia all’estero per lavoro.

I funzionari delle dogane e della sicurezza aeroportuale possono scaricare i contenuti di telefoni e computer portatili, se lo ritengono necessario.

Incontri d’affari e conferenze sono diventati opportunità mature per rubare dati e diffondere malware, anche attraverso reti Wi-Fi non sicure. O pensiamo semplicemente a un furto di hardware vecchio stile.

I Chromebook rappresentano una soluzione semplice. Basta utilizzare Powerwash (che ripristina le impostazioni di fabbrica con un clic) prima e dopo ogni viaggio di lavoro, e tutti questi problemi sono risolti.

In verità, Powerwash è quasi eccessivo. Ogni volta che un Chromebook si avvia, si controlla da solo; questo sistema di “avvio verificato” controlla se qualcosa è stato modificato o danneggiato per qualsiasi motivo e, in tal caso, risolve da solo le anomalie rilevate.

Inoltre Powerwash prende le misure extra per rimuovere anche il nome utente dalla schermata di accesso (nel caso in cui qualcuno provino a forzare un accesso) e i file dalla memoria.

2. Social engineering

Nessun dipartimento IT può risolvere il problema della fallibilità umana. Ci saranno sempre dipendenti che aprono quello strano allegato e-mail, o inseriranno nel PC aziendale l’unità USB che hanno trovato nel parcheggio.

Chrome OS non può rendere gli esseri umani infallibili, ma può impedire l’installazione di malware. Il motivo è che Chrome OS è un sistema operativo “stateless”, il che significa che non viene modificato quando vengono installate le app e che le app non possono interferire tra loro (significa anche che il sistema operativo non diventa più lento e meno stabile nel tempo). In pratica, su un Chromebook non c’è posto per installare malware.

E anche se un utente visita una pagina web infetta, il sistema è protetto. Sui Chromebook ogni scheda e ogni app vengono eseguite nella propria sandbox separata. Se un utente apre una pagina web infetta, il problema è isolato e contenuto. Non vengono infettare altre schede in cui l’utente ha effettuato l’accesso a risorse aziendali sensibili.

3. Il ritmo lento dello sviluppo

Il software aziendale può impiegare un’eternità per essere sviluppato e distribuito. Ma se è necessario avere una nuova funzionalità o un nuovo servizio, questi possono essere costruiti come estensione di Chrome, il che significa che può essere sviluppati in un solo giorno. Come bonus, l’estensione funziona su Chromebook, dispositivi Windows e MacBook.

4. La sfida dell’agilità

Tutti parlano sempre di agilità, ma in realtà è difficile muoversi in quella direzione. I Chromebook possono offrire agilità almeno sul lato client. Grazie al programma Grab-and-Go di Google, gli utenti possono prendere semplicemente un Chromebook da uno scaffale, effettuare l’accesso, utilizzare il dispositivo e rimetterlo sullo scaffale alla fine della giornata. Il programma è un esempio di quanto possa essere fluido il passaggio dei dispositivi all’interno dell’azienda.

5. Carenza di personale

Quando parlo con amministratori IT, specialisti della sicurezza e altri operatori del settore, la costante universale è: non abbiamo abbastanza persone, non abbiamo abbastanza soldi.

Il modello cloud in generale e il modello Chromebook in particolare offrono un costo totale di proprietà (TCO) inferiore, e ciò è particolarmente vero con la crescente gamma di strumenti di amministrazione disponibili. Ciò non deriva dal prezzo del dispositivo, ma da chiamate dell’help desk notevolmente ridotte, minori costi di sviluppo, minori investimenti in soluzioni di sicurezza (per esempio, nessun antivirus), maggiore condivisione dei dispositivi client e minori tempi di inattività degli utenti (se c’è un problema, qualsiasi utente può semplicemente prendere un altro Chromebook e tornare al proprio lavoro).

In breve, gli amministratori IT sono afflitti dal problema che tutto diventa più complicato nel tempo, il che richiede più personale e più denaro. I Chromebook offrono un raro esempio di come gli utenti possano essere più semplici da gestire.

Per tutti questi motivi ritengo che nei prossimi anni assisteremo alla straordinaria crescita dei Chromebook in azienda. Google c’è riuscita nel settore dell’istruzione, e potrebbe replicare il successo anche nel settore enterprise.