Google ha rilasciato Chrome OS Flex, una versione del suo sistema operativo che è possibile installare su laptop Windows e MacBook, sostituendo il sistema operativo per trasformarli in Chromebook.

È uno sviluppo interessante dati i severi requisiti hardware di Windows 11, che potrebbero lasciare legioni di vecchi PC a prendere polvere quando Windows 10 smetterà di essere supportato da Microsoft nel 2025.

Sebbene Google definisca Chrome OS Flex un progetto ancora instabile e distribuito sotto la formula early-access, il concetto di fondo è a dir poco intrigante. Invece di smaltire un vecchio PC che si sta avvicinando alla fine del suo ciclo di vita, potete trasformarlo in un Chromebook.

Google ha lanciato il nuovo sistema operativo che può essere scaricato dal sito dedicato a Chrome OS Flex, anche se sarà necessario registrarsi con un’email per ricevere le istruzioni per il download.

Sembra che Google abbia sviluppato Chrome OS Flex per un duplice scopo: un modo per i consumatori di provare i vantaggi dei Chromebook e un modo per le aziende di valutare quanto bene i Chromebook possono essere gestiti. Per esempio, una flotta aziendale di Chrome OS Flex può essere gestita con Chrome Enterprise Upgrade.

Breve storia di Chrome OS

Quando è stato lanciato nel 2010, Chrome OS era un sistema operativo semplicissimo, progettato per fungere da portale per il Web e poco altro. Il software non aveva desktop, barra delle applicazioni e a pochissimo in termini di impostazioni. Era essenzialmente solo una finestra del browser a schermo intero.

Oggi Chrome OS è una soluzione informatica completa e straordinariamente raffinata. Tra la continua espansione della piattaforma e la rapida evoluzione del modo in cui tutti utilizziamo i computer, i Chromebook sono ora un’opzione davvero pratica e spesso vantaggiosa per l’uso aziendale, personale e relativo all’istruzione. Il trucco ora per Google, in particolare sul fronte professionale, è convincere le aziende a rinunciare alla scelta convenzionale di Windows e provare effettivamente Chrome OS.

Un primo passo in questa direzione lo ha fatto nel 2020, quando ha acquisito CloudReady OS, un sistema operativo sviluppato sulla base open source di Chromium e che poteva essere installato su normali notebook, invece che solo sui Chromebook certificati da Google.

Da CloudReady a Chrome OS Flex

Ora, sulla base di CloudReady OS, Google ha sviluppato Chrome OS Flex, che rende ancor più facile convertire qualsiasi vecchio sistema Windows o Mac in un dispositivo Chrome OS e garantisce aggiornamenti e supporto. Chrome OS Flex viene infatti aggiornato ogni quattro settimane (proprio come un normale Chromebook). Le attuali installazioni di CloudReady verranno aggiornate a Chrome OS Flex quando quest’ultimo potrà contare su una versione stabile e definitiva.

Il passaggio da CloudReady a Chrome OS Flex supererà alcune limitazioni della versione open source, come il supporto diretto ai servizi Google (Drive e Maps non hanno mai funzionato bene in CloudReady, mentre Google Assistant non funziona del tutto), l’incompatibilità con alcuni servizi di streaming (uno su tutti: Netflix) o il mancato supporto alla funzione Powerwash per il ripristino di un dispositivo Chrome OS.

Almeno per il momento, però, Chome OS Flex introduce qualche nuova limitazione rispetto a CloudReady. Non consentirà per esempio alcuni accessi a livello di sistema attualmente disponibili su CloudReady Home Edition, tra cui l’accesso alla riga di comando tramite shell e l’accesso alla riga di comando tramite TTY.

Un’opportunità per recuperare hardware obsoleto

Tradizionalmente, molti utenti sfruttavano il loro vecchio laptop per riciclarne dei componenti o sostituivano Windows con una versione di Linux “più leggera”. Ora Google offre loro un’opzione aggiuntiva: sostituire Windows con Chrome OS e godersi i vantaggi di quel sistema operativo ottimizzato. Questo è un punto importante da ribadire: Chrome OS Flex non esegue infatti Chrome OS in una finestra o in un ambiente virtualizzato, come le nuove app Android per Windows, ma sostituisce Windows e tutti i suoi file.

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La possibilità di riutilizzare hardware vecchio e con bassi requisiti di manutenzione software può essere importante per aziende che devono abilitare nuovi utenti locali o remoti all’utilizzo degli strumenti di collaborazione introdotti di recente.

Sarà importante soprattutto per le scuole, che possono accettare più facilmente donazioni di computer da famiglie o aziende che li dismettono, senza preoccuparsi delle licenze software collegate.

Google sottolinea anche come questo permetterà anche di ridurre gli sprechi di materiale elettronico, riducendo l’inquinamento.

Requisiti per installare Chrome OS Flex

L’installazione di Google Chrome OS Flex è simile all’installazione di Windows 11 tramite il supporto di installazione su un nuovo PC. Avrete quindi bisogno di una chiavetta USB con 8 GB o più di spazio disponibile, mentre per i requisiti hardware del PC si parla di almeno 4 GB di RAM, 16 GB di storage e di un qualsiasi processore a 64 bit (praticamente qualsiasi modello prodotto dopo il 2000). Tuttavia, ci sono alcune restrizioni a livello di GPU, visto che i chip grafici Intel GMA 500, 600, 3600 e 3650 non soddisfano gli standard minimi previsti da Chrome OS Flex.

Google ha già pubblicato un elenco di modelli certificati (PC Windows e Mac) per Chrome OS Flex e accanto a molti di essi è riportato un disclaimer che avvisa di problemi più o meno gravi in cui si potrebbe incorrere, sebbene Google non specifichi di cosa si tratti esattamente.

Ci sono poi da considerare altri limiti di Chrome OS Flex, tra cui l’impossibilità di utilizzare le app Android e Google Play, oltre alla mancanza di supporto di Parallels Desktop. Google non può inoltre gestire gli aggiornamenti del firmware sui dispositivi Chrome OS Flex, né può fornire funzionalità di avvio verificato. I PC o Mac con processore ARM al momento non sono supportati. Nonostante ciò vale la pena provare, soprattutto se stavate per buttare via il vostro vecchio e logoro Laptop o siete semplicemente curiosi di scoprire come funzioni un Chromebook senza comprarne uno.

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Chrome OS Flex vs Chrome OS

La cosa più affascinante di Chrome OS Flex, anche più del suo predecessore CloudReady, è infatti quanto sia incredibilmente simile l’esperienza alla configurazione standard di Chrome OS. A prima vista, in particolare, la maggior parte delle persone probabilmente non noterebbe alcuna differenza tra i due sistemi. Anche Chrome OS Flex viene aggiornato alla stessa cadenza di Chrome OS standard e tutti i dispositivi che eseguono Chrome OS Flex possono essere gestiti insieme ai normali Chromebook tramite lo strumento Google Workspace Admin.

Dal punto di vista di Google, chiunque utilizzi Chrome OS Flex sta chiaramente diventando più coinvolto nell’ecosistema generale di Google e in tutti i servizi che lo popolano. E sebbene il software stesso sia gratuito, è probabile che le aziende e le scuole continuino a investire sia in Workspace, sia nei futuri dispositivi Chromebook per poter contare sull’esperienza gestita all-in-one di cui fa parte anche Chrome OS Flex.

Detto questo, nonostante tutte le sue somiglianze, un computer con a bordo Chrome OS Flex mancherà di alcuni dei vantaggi che otterreste con un sistema Chrome OS a tutti gli effetti. Fondamentalmente, non è possibile che un dispositivo convertito abbia lo stesso modello di sicurezza end-to-end che un Chromebook può offrire, visto che con quest’ultimo il processore e l’hardware verificato fanno tutti parte dello stesso pacchetto.

Oltre a ciò, i computer Chrome OS Flex al momento non sono in grado di accedere al Google Play Store e di usufruire delle app Android. Su questo versante Google potrebbe presto cambiare idea, ma nell’attuale versione early-access di Chrome OS Flex (in pratica una beta) si deve rinunciare a questa parte importante dell’esperienza fornita da Chrome OS. Anche la già menzionata compatibilità con le app di Windows non sarà disponibile nell’ambiente Chrome OS Flex, il che potrebbe essere però una buona cosa. Dopotutto perché dovremmo convertire un PC Windows in Chrome OS Flex per poi eseguirvi sopra delle app Windows?

Resta il fatto che l’esperienza di base di Chrome OS Flex è già oggi qualcosa di assolutamente concreto e per molti certi vantaggioso, con in più gli aggiornamenti per i dispositivi convertiti che continueranno più o meno indefinitamente, purché l’hardware associato sia in grado di supportare Flex. Ufficialmente Google, proprio come ha fatto CloudReady, ha stilato un elenco di dispositivi certificati per Chrome OS Flex con le “date di scadenza” del supporto completo, ma potete installare Flex su qualsiasi computer anche se non è in quell’elenco e quindi continuare a ricevere aggiornamenti. Google semplicemente non può garantire la piena compatibilità al di fuori dei dispositivi e delle date in quell’elenco.

Le prospettive di Chrome OS Flex

Solo il tempo ci dirà se Chrome OS Flex raggiungerà l’ambizioso obiettivo che Google si è posta quando ha acquisito CloudReady, ma la definizione stessa di cosa sia un Chromebook potrebbe comunque espandersi in modo esponenziale.

Invece di essere un computer creato e venduto esplicitamente per eseguire Chrome OS, un Chromebook potrebbe essenzialmente diventare un qualsiasi un computer su cui è installato Chrome OS. In pratica, convertire un vecchio sistema Windows o Mac in un Chromebook dovrebbe essere quasi l’equivalente di acquistare un nuovo computer con Chrome OS.

E ciò significa che le persone (e forse la cosa più importante, le aziende) potrebbero prendere un vecchio computer Windows o Mac che non usano più e trasformarlo in un Chromebook completamente funzionante in grado di ricevere gli aggiornamenti ufficiali di Google, il tutto con costi minimi, ampi vantaggi e ben pochi rischi od ostacoli degni di nota.

Potenzialmente, insomma, Chrome OS Flex, rappresenta un enorme balzo in avanti per Chrome OS e la sua capacità di invadere il dominio del desktop computing, specialmente in ambiti come le aziende e le scuole dove una semplice gestione semplificata è essenziale e i vecchi computer che prendono solo polvere sono in abbondanza.