In molti compreranno i nuovi MacBook Pro che Apple ha presentato i giorni scorsi e lo faranno sia perché da anni utilizzano notebook Mac, sia perché Apple non rinnovava da anni i suoi portatili professionali. Non pensiamo però che gli utenti Mac, a parte gli inguaribili fanboy della mela morsicata, ameranno particolarmente questi nuovi device.

Intendiamoci. Utilizziamo e apprezziamo i Mac, ma prendere come oro colato tutto quello che Apple propone è un altro discorso. Avevamo già espresso ad esempio parecchie perplessità sui nuovi AirPods attirandoci contro parecchie critiche, per poi scoprire giusto qualche giorno fa che Apple ne ritarderà la commercializzazione perché questi futuristici auricolari wireless non sono ancora pronti.

Non pensiamo nemmeno che i nuovi MacBook Pro siano brutti, inutili o fatti male. È solo che a nostro parere non valgono affatto un prezzo di entrata che in Italia è stato fissato a 1.749 euro per il modello entry-level da 13’’. Se poi volete godervi la vera novità di questa nuova gamma (la Touch Bar OLED), dovrete partire da 2.099 euro, ovvero quasi il 40% in più del MacBook Pro entry level della scorsa generazione.

Se poi non siete soliti andare oltre l’Apple Store della vostra città, potreste essere interessati nel sapere che un notebook medio con Windows 10 costa ormai attorno ai 500/600 euro. Senza poi contare che i nuovi MacBook Pro arrivano sul mercato con specifiche RAM e CPU che in alcuni casi praticamente le stesse della versione di sei anni fa. Che dire poi delle assenze?

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Non solo il connettore MagSafe, ma anche lo slot per schede di memoria SD (parecchi fotografi stanno già imprecando), le porte USB standard (rimpiazzate da quelle USB-C) e l’uscita video HDMI. Il risultato di tutto ciò? Frustrazione e scomodità, anche perché rispetto a prima ora bisognerà fare scorta di dongle e adattatori anche solo per collegare il vostro iPhone 7, inserire una scheda SD o collegare tramite HDMI un monitor esterno.

Non neghiamo che Jony Ive abbia avuto nel corso degli anni idee fantastiche e rivoluzionarie a livello di design, ma a nostro avviso quelle alla base dei nuovi MacBook Pro non lo sono. Si pensi solo alla Touch Bar, definita da Apple come “un modo rivoluzionario per utilizzare il vostro Mac”. Davvero? In realtà le persone vogliono poter continuare a usare i loro computer come ha sempre fatto, senza quindi dover imparare da capo come utilizzare una tastiera.

Per noi la Touch Bar, per quanto sia bella, nuova e appariscente, è un completo fallimento. Pensateci bene. Siete lì a lavorare davanti al vostro nuovo MacBook Pro e, invece di premere i cari vecchi pulsanti che conoscete ormai a memoria, dovete distogliere lo sguardo dal display per assicurarvi di toccare il posto giusto su questo secondo schermo OLED, che cambia continuamente a seconda del programma che state utilizzando. Uno scenario a nostro avviso controproducente e non è un caso se molti progetti per portare su PC touch bar simili sono falliti: semplicemente non hanno mai funzionato bene.

Se proprio dovremo acquistare un nuovo Mac portatile, opteremo per il MacBook Air da 13’’. Costa 1.179 euro, ha un’autonomia di 14 ore contro le 10 ore stimate da Apple per i nuovi MacBook Pro, integra ancora il MagSafe, ha due porte USB 3.0 e uno slot SDXC.