535 dollari all’anno per ogni Mac. Tanto, secondo IBM, possono arrivare a risparmiare le aziende che adottano i computer di Apple rispetto a quanto spenderebbero per gestire macchine Windows. Un dato che IBM ha rivelato nel corso della settima Jamf Nation User Conference e che, per molti versi, sfata il mito dei Mac e iPhone come macchine più costose delle altre sulla lunga distanza.

IBM parla tra l’altro con cognizione di causa, visto che il colosso guidato da Ginni Rometty impiega circa 400.000 dipendenti persone sparse in 2.800 posti del mondo. In questo caso il risparmio teorico sarebbe di 214 milioni di dollari ogni 12 mesi, contando che i Mac installati negli uffici di IBM a livello globale sono 90.000 e che presto (inizio 2017) arriveranno a 100.000. Inoltre IBM ha fornito i suoi dipendenti di 48.000 iPad e 81.000 iPhone, senza poi contare la partnership tra le due società che ha già dato vita a un centinaio di app business realizzate da IBM per dispositivi iOS.

Alla base di questo notevole risparmio ci sarebbe innanzitutto la stabilità del sistema operativo desktop di Apple, giunto da alcune settimane alla nuova release macOS Sierra. Grazie a questa stabilità infatti non sono necessari molti aggiornamenti di sistema e di conseguenza c’è bisogno di meno interventi tecnici del comparto IT, tanto che secondo Fletcher Previn, Vp of Workplace as a Service di IBM, l’IT è intervenuto nell’ultimo anno 104 volte meno rispetto a quanto avveniva in precedenza con i PC, il cui costo tra l’altro è risultato essere tre volte superiore rispetto a quello dei Mac.

Dati parziali sui risparmi dovuti ai minori interventi del supporto tecnico sugli utenti Apple erano già stati resi noti lo scorso anno. Si evidenziava, che solo il 5% dei dipendenti che utilizzano Mac fanno ricorso all’help desk, mentre la percentuale sale al 40% tra gli utenti Windows.

Sempre Previn, parlando però del versante mobile, ha ricordato come il 65% dei dispositivi iOS ospiti già l’ultima versione disponibile del sistema operativo, mentre in ambito Android il 60% dei dispositivi ha installata una versione del SO vecchia di due anni. Un’ulteriore differenza a favore di Apple, soprattutto per quelle aziende che si basano molto su programmi di tipo BYOD o che comunque si affidano in gran parte a dispositivi mobile per l’operatività dei propri dipendenti. Una frammentazione come quella di Android può infatti diventare un incubo per qualsiasi comparto IT.