Apple ha aggiornato la linea Mac mini con nuovi modelli che montano i chip M2 e M2 Pro, quest’ultimo disponibile anche in configurazioni spinte che – per prezzo e prestazioni – lo mettono in competizioni con la fascia alta del portfolio: Mac Pro (che ha comunque un mercato per le applicazioni che richiedono CPU Intel Xeon) ma soprattutto con Mac Studio, che attualmente monta la generazione precedente di processori Apple Silicon.

Il nuovo Mac mini con M2 Pro offre una CPU a 10 core, una GPU a 16 core, una memoria unificata da 16 GB e uno storage SSD da 512 GB. Sono inoltre presenti quattro porte Thunderbolt 4 (rispetto alle due del Mac mini M2 non “pro”). Le opzioni di aggiornamento includono un processore M2 Pro con CPU a 12 core, GPU a 19 core, 32 GB di memoria unificata, fino a 8 TB di SSD e interfaccia Ethernet 10 Gb.

Il prezzo del nuovo Mac mini M2 Pro parte da 1.579 (Iva inclusa) per la configurazione base per arrivare ai 5.259 della configurazione più “pompata” che abbiamo indicato sopra.

Sul sito di Apple è già possibile preordinare i prodotti, che saranno spediti a partire dal 24 gennaio 2023. Contestualmente, Apple ha anche rimosso dallo store l’ultimo Mac mini rimasto con processore Intel.

Prestazioni del Mac mini con M2 Pro

Apple dichiara che rispetto alle precedenti generazioni di Mac mini, i modelli con M2 e M2 Pro – oltre ovviamente al SoC di generazione successiva – hanno una maggiore velocità della memoria (200 GB/s per l’M2 Pro, 100 per l’M2), un motore per il multimedia più potente, e includono un sistema per la dissipazione del calore migliorato. Apple dichiara anche che il Neural Engine per compiti di machine learning è il 40 percento più veloce rispetto all’M1.

Sul fronte multimedia, dichiara di poter riprodurre fino a cinque flussi di video 8K ProRes 422 a 30 frame per secondo, o 23 flussi di video 4K ProRes 422 a 30 fps.

Rispetto a un iMac con processore Intel Core i7 e scheda video Radeon Pro 5500 XT, il Mac mini con M2 Pro sarebbe il 50% più veloce nell’applicare filtri e funzioni in Adobe Photoshop, fino a 5,5 volte più veloce nella fusione di panoramiche in Adobe Lightroom Classic e fino a 4,4 volte più veloce nel tracciamento di oggetti in Final Cut Pro.

In confronto alla precedente versione di Mac mini con chip M1 sarebbe due volte e mezza più veloce nelle prestazioni grafiche con Affinity Photo, 4,2 volte più veloce nella transcodifica ProRes in Final Cut Pro e fino a 2,8 volte più veloce con il gameplay di Resident Evil Village.

Si scalda la competizione sulla fascia alta della linea Mac

Quando il Mac mini è stato lanciato nel 2005 come primo Mac BYODKM (bring you own display, keyboard and mouse; porta il tuo display, la tua tastiera e il tuo mouse), aveva il potenziale per diventare uno dei Mac più popolari mai realizzati. A distanza di quasi due decenni, riteniamo che sia un’ottima opzione come Mac entry-level, ma che non sia stato all’altezza delle aspettative: le specifiche, i prezzi e le prestazioni non avevano mai raggiunto i livelli che ci aspettavamo. Alcuni modelli erano “troppo base”, mentre alcuni di quelli più carrozzati avevano prezzi un po’ alti per attrarre quello che doveva essere il suo pubblico principale: utenti Windows che desideravano passare alla piattaforma Apple.

Mac mini ha avuto sì un buon successo trasversale per diverse applicazioni  – da quelli che hanno impiegato le versioni base come media center a chi li ha usati come workstation grafica o addirittura come server, mondandone diversi affiancati in rack – ma praticamente cannibalizzando altre linee di prodotto.

Non fa eccezione la nuova linea con processore M2 Pro, che nelle configurazioni più spinte non può che andare a minacciare le quote di mercato della fascia bassa di Mac Pro ma soprattutto quelle di Mac Studio, lanciato a marzo 2022.

Mac Studio ha una forma simile al Mac mini, ma è più o meno equivalente a tre Mac mini impilati l’uno sull’altro in altezza. È un computer fantastico, ma al momento monta ancora processori M1 Max e M1 Ultra. Nel portfolio non è presente alcun Mac desktop con M1 Pro, che si trova solo sui MacBook Pro da 14 e 16 pollici.

(Articolo in aggiornamento)