Con l’imminente evento WWDC 2020 di Apple (in versione solo online-streaming) che promette grandi novità per l’intero ecosistema Apple, è notizia di questi giorni che la maggior parte delle aziende ora utilizza già o consente l’uso dei Mac. Parallels ha recentemente pubblicato un sondaggio incentrato proprio sull’uso dei Mac nelle piccole e medie imprese che ha riscontrato come il 55% delle aziende sia ora “amico” dei Mac e questa situazione si estende a una vasta gamma di settori.

Dipartimenti creativi e di marketing, ovviamente, sono tra i più convinti sostenitori dei computer Apple, ma sono stati i dipartimenti IT a sfruttare al massimo i prodotti secondo il sondaggio. Ma esattamente per cosa vengono usati i Mac in ambito IT? Apparentemente per lo sviluppo del software, che riflette la necessità di creare app multipiattaforma per le imprese connesse (o forse solo perché il costo di proprietà è inferiore e la piattaforma più affidabile rispetto a Windows), come hanno già confermato sia SAP, sia IBM.

Molti di questi Mac riflettono la tendenza verso pratiche BYOD nella maggior parte delle aziende, anche se è leggermente preoccupante che molti di questi dispositivi personali utilizzati sul posto di lavoro “manchino di gestione e controllo dei dispositivi”. È anche interessante il fatto che queste distribuzioni di Mac nel mondo degli affari siano globali, sebbene solo il 9% delle PMI abbia più di 1.000 Mac nella propria organizzazione.

La ricerca suggerisce che il principale driver che spinge all’utilizzo dei Mac per la maggior parte delle aziende è rappresentato dalle prestazioni, con i Mac percepiti come lo strumento migliore per diverse attività. Anche la sicurezza, la compatibilità dei dispositivi Apple, la facilità d’uso e il fatto che i dipendenti preferiscano utilizzare i Mac sono citati come motivi principali. I dipendenti vogliono portare l lavoro i dispositivi che usano a casa e a casa usano spesso i Mac.

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Quando è necessario, molte PMI (42,2%) usano strumenti di virtualizzazione basati su client per eseguire Windows su Mac (che, ovviamente, Parallels realizza). Tuttavia, il motivo principale per cui non si utilizza un Mac in questo momento sembra essere la “preoccupazione per la compatibilità delle applicazioni”.

Si spera che quell’ultimo elemento faccia suonare alcuni campanelli d’allarme all’interno di Apple, dato che proprio alla WWDC 2020 ci aspettiamo di conoscere i piani dell’azienda per migrare i Mac sui processori serie A basati su ARM sviluppati autonomamente: funzioneranno con Windows? Queste nuove generazioni di Mac saranno compatibili con le applicazioni a volte uniche per le aziende di cui il crescente mercato aziendale ha bisogno?

Il costo di proprietà dei Mac rispetto ai PC Windows rimane un luogo comune duro a morire che impedisce la crescita di Apple nello spazio aziendale. Mentre IBM ha dichiarato che, per singolo dispositivo, i Mac risultano molto più economici da gestire rispetto ai PC Windows a lungo termine, i costi di vendita iniziali continuano a fungere da freno per gli acquirenti IT aziendali.

IBM ha iniziato a sfidare il tormentone “i Mac sono più costosi” nel 2016 quando ha spiegato come si risparmino più di 500 dollari quando i dipendenti scelgono un Mac anziché un PC Windows per lavoro. È possibile che un passaggio ai propri processori basati su ARM possa consentire ad Apple di offrire i Mac a prezzi più bassi, ma conoscendo le strategie sul valore e i prezzi di Cupertino non lo diamo affatto per scontato. Ad ogni modo, dobbiamo aspettare e vedere se questo importante passo per Apple spingerà ancora di più i Mac nel mercato aziendale, cosa che comunque sta già avvenendo da anni.

D’altronde i recenti dati di Changewave hanno posto Apple tra i primi tre fornitori nello spazio aziendale, una posizione che sarebbe stata impensabile fino a poco tempo fa. Con l’incombere della WWDC, sarà quindi interessante vedere fino a che punto i nuovi piani di Apple abbracceranno (e sapranno più o meno spingere) questa posizione conquistata duramente nei mercati aziendali.