Apple non ha mai avuto più prodotti e servizi a catalogo come oggi. Aggiornarli nei modi previsti (come un iPhone più veloce, con una fotocamera migliore e dotato di 5G) sarebbe sufficiente per accontentare molti fan della mela morsicata, ma per il 2020 vorremmo qualcosa di più delle solite novità previste. Sappiamo che la Worldwide Developers Conference di Apple a giugno porterà iOS 14 e macOS 10.16. Sappiamo che a settembre toccherà ai nuovi iPhone e a un nuovo Apple Watch.

Non ci sono dubbi sul fatto che iPad e Mac otterranno, come minimo, piccoli aggiornamenti per includere processori più veloci e alcune altre modifiche (come portare la nuova tastiera del MacBook Pro da 16 pollici al resto della gamma). Apple Arcade e Apple TV+ continueranno inoltre ad aggiungere contenuti per tutto l’anno. C’è insomma molta carne al fuoco, ma nel corso del prossimo anno vorremmo vedere anche queste cinque novità di cui si parla da tempo ma che finora Apple ha tenuto nel cassetto. Nel 2020 li tirerà finalmente fuori? Lo speriamo.

Apple Tag

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Abbiamo sentito voci per tutto il 2019 secondo le quali Apple stava producendo piccoli tag per il tracking simili a Tile. Apparentemente chiamati Apple Tag o AirTag, avrebbero dovuto essere rilasciati all’inizio di quest’anno. Poi entro la fine dell’anno. Ora… non quest’anno. Ci sono molti altri tracker sul mercato, ma si basano tutti su reti di altri utenti con la stessa app. Apple potrebbe attingere all’intera base installata di iPhone e iPad in modo da proteggere la vostra privacy, rendendole questi piccoli device molto più affidabili e utili.

Si spera che i Tag utilizzino sia il Bluetooth LE (per un’ampia compatibilità con la maggior parte degli iPhone) sia Ultra-Wideband (per una posizione precisa sugli iPhone più recenti), che siano resistenti all’acqua e che abbiano batterie sostituibili o ricarica wireless. E speriamo solo che abbiano un prezzo ragionevole. Le offerte di Tile per i suoi tracker vanno dai circa 50 euro per quattro tracker standard ai 100 euro per quattro Tile Pro, ma ci sono anche tracker Bluetooth molto meno costosi. Speriamo infine che gli Apple Tag non facciano la fine di AirPower e che Apple stia semplicemente aspettando il momento giusto per annunciarli.

Un MacBook con un processore Apple

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L’aspettativa a lungo termine è che Apple non continuerà a utilizzare i processori Intel nei propri laptop per sempre. Mentre aggiungere il chip proprietario T2 ai Mac è un passo in questa direzione, alla fine Apple dovrà produrre le proprie CPU e GPU proprio come su iPhone, iPad e Apple TV. Far funzionare macOS sull’architettura ARM utilizzata nei chip di Apple, al contrario dell’architettura x86 dei processori Intel e AMD, è però una sfida non da poco, soprattutto perché si tratta di spostare su questa piattaforma made in Apple un intero ecosistema fatto di app, plugin e tutto ciò che rende un Mac qualcosa di più di un semplice iPad con una tastiera.

Sarà un processo pluriennale e ci piacerebbe vederlo iniziare quest’anno. In uno scenario ideale, Apple potrebbe introdurre un macOS completamente nuovo (chiamiamolo macOS 11) che funzioni solo su Mac con chip Apple. E vedremmo bene anche un MacBook da 12 o 13 pollici simile al MacBook Air, solo con la nuova Magic Keyboard e Face ID. MacOS 11 eseguirebbe nuove app compilate appositamente per i processori basati su ARM di Apple e una selezione di altre app tramite emulazione.

Nei prossimi anni Apple potrebbe arricchire la gamma Mac con i suoi processori interni e smettere di produrre nuove versioni di macOS 10.x fornendo solo correzioni di bug e patch di sicurezza, poiché la linea Mac passerebbe completamente a macOS 11 e a processori Apple. Forse questo non è il piano che hanno in mente a Cupertino e una simile transizione richiederà sicuramente molto tempo per essere completata. Speriamo però che Apple inizi questa rivoluzione già il prossimo anno.

Un pacchetto di servizi

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Quest’anno Apple ha offerto un sacco di abbonamenti rivolti agli utenti consumer. Nel 2020 potrebbe, e probabilmente dovrebbe, offrire un pacchetto a prezzo unico per tutti i suoi servizi con tanto di condivisione per la famiglia. Ci piacerebbe infatti vedere un bundle dei seguenti servizi: Apple Music, Apple TV+, Apple Arcade e iCloud (2 TB).

Ognuno di questi servizi supporta la condivisione con altri utenti, ha un costo fisso mensile ed è progettato per rendere la vostra vita nell’ecosistema Apple molto più facile e piacevole. Separatamente, costano circa 35 euro. Perché non raggrupparli tutti in pacchetto da 20 euro? Apple potrebbe lanciare questa offerta con uno slogan del tipo “acquista questi tre servizi e ottieni gratuitamente Apple Music”. Oppure offrire una prova gratuita di un mese per tutti i quattro servizi quando acquistando un iPhone, iPad, Mac o Apple TV, come fatto recentemente per Apple Arcade e Apple TV+ (seppur in maniera leggermente diversa).

Un visore AR

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Si dice che Apple stia lavorando su un iPad Pro aggiornato con un sensore integrato nelle fotocamere posteriori in grado di produrre rapidamente e accuratamente un modello 3D dell’ambiente da utilizzare nella realtà aumentata (AR). Potrebbe essere un grande salto per l’AR su iPhone e iPad, ma la realtà aumentata non riuscirà davvero a prendere piede se continueremo a usufruirne sui schermi piatti. L’AR diventa davvero magica quando guardate la realtà con i vostri occhi e quando ha una grafica generata al computer integrata in essa.

Probabilmente la tecnologia per un visore elegante e alla moda in grado di produrre un’esperienza AR decente non esiste ancora. È per questo che costruire un ecosistema AR per il mercato di massa sarà un processo pluriennale e ci piacerebbe vedere Apple entrare in tale ecosistema con un suo visore AR il prossimo anno.

Non deve essere per forza un paio di occhiali Ray-Ban con schermi integrati, ma Apple potrebbe produrre qualcosa di più piccolo, più leggero e più elegante di Hololens o Magic Leap, risolvendo alcuni limiti odierni in campo AR come il campo visivo limitato.

Probabilmente sarebbe necessario che un iPhone fornisca la maggior parte dell’elaborazione per un simile visore (forse anche tramite un cavo tra i due dispositivi), ma per un prodotto di prima generazione andrebbe comunque bene. Apple potrebbe così mostrare alle persone la magia della realtà aumentata con un ambiente di sviluppo costruito attorno ad ARKit e un prezzo ragionevole per poi, in due o tre anni, portare sul mercato un visore stand-alone.

Due nuove Apple TV (e un nuovo telecomando)

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Non c’è nulla di veramente sbagliato nell’attuale Apple TV 4K. Si tratta infatti di uno dei set-top-box multimediali più potenti e capaci in circolazione, con supporto per Dolby Vision e Dolby Atmos, un’interfaccia multiutente intuitiva e un’app per tutti i principali servizi di streaming. Ma con il lancio di Apple Arcade e il nuovo supporto per i controller di PS4 e Xbox One in tvOS 13, è diventato chiaro come non sia una grande console di gioco. Non offre infatti abbastanza in termini di potenza per giocare al meglio ai titoli premium su un TV 4K. Se il gaming non vi interessa e se tutto ciò che volete è l’accesso ai servizi di streaming di video e musica, Apple TV è poi molto più costosa rispetto ai suoi rivali.

Ora che Apple ha lanciato Apple TV+ e Apple Arcade, potrebbe tornare sul mercato con un paio di nuovi dispositivi Apple TV. Il primo potrebbe essere un semplice “stick” HDMI per lo streaming simile al Fire TV Stick di Amazon. Avrebbe spazio di archiviazione limitato e un processore meno potente e servirebbe a eseguire principalmente applicazioni di streaming e giochi molto semplici e poco affamati di potenza grafica.

Il modello di fascia alta potrebbe essere un’unità autonoma destinata a giocatori, forse venduta in bundle con un controller di gioco Xbox One o PS4. Potrebbe montare un chip A13 all’interno e avere molto più spazio di archiviazione (fino a 64 o 128 GB) per poter installare un maggior numero di giochi.

Ancora più importante vorremmo un nuovo telecomando, poiché il modello attuale è uno dei peggiori prodotti che Apple abbia mai realizzato ed è universalmente criticato anche dai fan Apple più sfegatati. È così mal fatto che la società televisiva svizzera Salt ha realizzato il proprio telecomando (foto sopra). Apple TV è un eccellente hardware che merita un telecomando facile da usare, impossibile da tenere nel modo sbagliato e con pulsanti abbastanza distinti da funzionare in modo affidabile. Onestamente, anche se Apple non producesse nuovo hardware nel segno di Apple TV, dovrebbe progettare un nuovo telecomando o renderlo anche facoltativo se fosse necessario, chiamandolo magari Pro Remote. Sarebbe già una gran bella cosa.