Nel 2021 WatchGuard Technologies ha compiuto i 25 anni, essendo stata fondata nel 1996 a Seattle da Christopher G. Slatt. La multinazionale americana ha celebrato la ricorrenza con un comunicato che inizia sottolineando le enormi differenze tra la situazione della cybersecurity nel 1996 e quella di oggi, in cui Stati e criminalità organizzata utilizzano attacchi informatici per colpire governi, infrastrutture critiche, aziende, strutture sanitarie.

Per rispondere a questa continua evoluzione, WatchGuard ha nel tempo ampliato l’offerta affiancando all’ambito iniziale (firewall) tecnologie di protezione del WiFi, di autenticazione multifattore, fino all’endpoint security grazie all’acquisizione nel 2020 di Panda Security.

Oggi, spiega il comunicato, WatchGuard Technologies offre attraverso il canale la sua Unified Security Platform, un’offerta integrata di soluzioni e servizi di sicurezza informatica che aiutano reseller e MSP a restare al passo con l’evoluzione delle minacce e a offrire una protezione di livello enterprise ai clienti.

Fabrizio Croce, Vice President Sales South Europe, e Ivan De Tomasi, Country Manager Italia e Malta, nel comunicato ripercorrono i 25 anni di WatchGuard Technologies e in particolare l’evoluzione in Italia dall’apertura della filiale locale nel 2002.

“Punto di svolta la comparsa di Cryptolocker”

“Ho conosciuto WatchGuard quasi per caso, mentre stavo cercando una appliance di sicurezza per inserirla nell’offerta del VAR dove lavoravo”, spiega Croce. “A quei tempi (fine anni ‘90) i firewall erano una novità assoluta: il meglio che il mercato offriva erano dei router con delle access list. Di WatchGuard mi colpì la semplicità e il fatto che integrasse già funzionalità innovative come l’url filtering e i proxy applicativi, il tutto gestito da una GUI grafica. Creammo praticamente il mercato italiano da zero, erogando anche i primi corsi di cybersecurity applicata con le appliance WatchGuard ai nostri rivenditori. Poi nel 2002 WatchGuard mi offrì di entrare come Country Manager italiano e ora dopo 19 anni ricopro la responsabilità del Sud Europa con oltre 50 collaboratori”.

In questi anni, continua Croce, “ho vissuto l’evoluzione della cybersecurity, in particolare applicata alle PMI, mercato in cui WatchGuard è sempre stato un vendor precursore. Il punto di svolta fu il 2013 con la comparsa di Cryptolocker. Pochi mesi prima WatchGuard aveva introdotto un servizio unico e innovativo, APT Blocker, basato su sandbox nel cloud che si rivelò estremamente efficace nel blocco delle minacce zero day e tra queste appunto Cryptolocker. Questo ci diede una buona notorietà e un incremento esponenziale di vendite e penetrazione di mercato”.

Dal punto di vista societario Croce è entrato in Watchguard quando era una startup quotata, “che subì pesantemente la bolla Internet, ma seppe ripartire come azienda privata: questo ci diede molta più libertà di movimento, di investimenti e anche di sbagliare e imparare dagli errori. Ho visto diversi cambi di dirigenza e in questi ultimi sei anni, grazie al nuovo management di derivazione industriale e non finanziaria, abbiamo raggiunto la capacità di competere direttamente con vendor molto più grandi di noi e portato a termine acquisizioni importanti, come Panda Security, che ci hanno permesso di cambiare marcia e essere il punto di riferimento della security per le PMI”.

Come sono cambiate le esigenze di cybersecurity delle aziende dal 2002

Le esigenze delle aziende dal 2002, osserva Croce, sono evolute al pari delle minacce IT e della sempre più forte presenza del cloud. “Anni fa il massimo della richiesta era un antivirus e il blocco della navigazione dei dipendenti su siti web non produttivi: i budget erano minimi e la sicurezza informatica era in secondo piano. Negli ultimi anni il panorama è cambiato per l’enorme quantità di minacce informatiche zero day e soprattutto con l’allargamento del perimetro aziendale dovuto al massiccio utilizzo dello smart working. Il vendor di cybersecurity deve essere in grado di erogare molti servizi di sicurezza aggiuntivi, senza gravare sui costi o introdurre complessità in quanto pochissime aziende hanno personale con sufficienti competenze sul tema. Questo peraltro è uno dei motivi della crescita dei Managed Service Provider (MSP) capaci di offrire consulenza e gestione remota, sollevare il cliente da tutti i problemi di implementazione e gestione delle tecnologie, e proporre pagamenti basati su canoni mensili”.

La mission di WatchGuard, sottolinea Croce, è “Smart Security, Simply Done”. “Quest’anno presentiamo la nostra Unified Security Platform, che alla nativa sicurezza perimetrale offerta dalle appliance WatchGuard Firebox affianca Wi-Fi sicuro, Autenticazione MFA e una completa soluzione EPDR per l’endpoint che integra tecnologie tradizionali e funzionalità innovative e adattive di protezione, rilevamento e risposta. Tutte queste soluzioni parlano tra loro, correlano l’attività per dare ai nostri clienti una soluzione completa XDR (Extended Detection and Response), il tutto gestito da un’unica e semplice interfaccia nel cloud (WatchGuard Cloud). A livello mondiale abbiamo oltre 250.000 clienti, di cui 3.000 in Italia, e proteggiamo oltre 10 milioni di endpoint. Forniamo una soluzione completa per gli MSP abilitandoli all’erogazione delle nostre tecnologie in modo flessibile. I nostri primi 25 anni sono stati entusiasmanti e sono certo che i prossimi anni saranno estremamente positivi e in crescita, e ci vedranno consolidare sempre di più la nostra posizione nel segmento PMI ed evolvere la nostra offerta seguendo l’evoluzione del mercato e del cloud”.

“L’attenzione verso i partner è uno dei 3 punti di forza”

WatchGuard, aggiunge Ivan De Tomasi, Country Manager Italia e Malta, è sempre stata un’azienda 100% canale, e negli anni la sinergia con i partner è cresciuta esponenzialmente grazie a iniziative sempre più importanti. “Prima di tutto, un programma di canale (WatchGuardONE) che negli anni si è evoluto in base alle necessità del mercato e che oggi è in grado di tutelare i nostri migliori rivenditori in base alle loro competenze. È strutturato su quattro certificazioni, ognuna declinata su una famiglia di prodotti WatchGuard. Il tutto è completato da una serie di incentivi economici pensati per i partner che registrano le migliori performance di vendita. Molto importante è anche la variante del programma di canale creata per i partner MSSP, varata quando ancora nessuno parlava di security-as-a-service e che oggi è all’avanguardia per chi vuole operare come un MSSP”.

Altro fronte è quello dell’enablement, “tra cui le iniziative di sensibilizzazione che portiamo avanti attraverso numerosi webinar nel corso dell’anno, volti ad aumentare la cultura dei nostri rivenditori e clienti, oltre al progetto dei Training Center (8 in tutto sul territorio italiano) con cui offriamo ai nostri rivenditori un ricco calendario di corsi su tutti i prodotti del portfolio WatchGuard”.

Secondo De Tomasi, l’attenzione verso i partner è uno dei tre punti di forza di WatchGuard: “Quelli che oggi sono diventati grandi partner, ieri erano piccole aziende alle quali abbiamo dato fiducia e da cui abbiamo ricevuto fiducia. Un altro punto di forza è la velocità di reazione di fronte a cambiamenti importanti nel mercato o alle mutate esigenze dei nostri clienti. Ogni volta si è configurata la necessità di aumentare il portafoglio prodotti in virtù di nuovi bisogni di mercato, WatchGuard si è sempre fatta trovare pronta. Una prova è l’acquisizione di Panda Security: con la pandemia si sono creati nuovi scenari in cui l’endpoint è diventato il principale vettore di attacco per le aziende e, quindi, il principale attore da proteggere. Infine quello che forse è il nostro principale punto di forza sono i nostri 25 anni di storia nella sicurezza informatica”.

Il country manager è molto ottimista per il futuro di Watchguard: “Gli analisti stimano che il mercato del cybercrime non potrà che crescere nei prossimi anni, di conseguenza la cybersecurity ricoprirà un ruolo sempre più importante, se non predominante, negli investimenti tecnologici. In questo senso WatchGuard sarà sempre più presente al fianco dei partner, garantendo continuità con tutto quanto è stato fatto in questi 25 anni, con l’obiettivo di offrire sempre più valore aggiunto ai clienti finali che vorranno darci fiducia”.