Atos Group, la multinazionale francese tra i maggiori player nel mercato europeo dei servizi IT, ha annunciato il terzo CEO in meno di due anni. Il board of directors di Atos mercoledì scorso ha infatti nominato Yves Bernaert come nuovo CEO, al posto di Nourdine Bihrmane, che era diventato CEO nel luglio 2022, prendendo a sua volta il posto di Rodolphe Belmer, che era stato nominato nell’ottobre 2021 a seguito dell’improvvisa uscita dall’azienda dell’allora CEO Elie Girard.

Bernaert proviene da Accenture, dove era da nove anni CEO Europe di Accenture Technology.

La sua nomina segna un’altra tappa di un lungo e articolato percorso di ristrutturazione strategica e societaria di Atos, che ha visto tra l’altro la cessione della filiale italiana a Lutech, annunciata poco meno di un anno fa, e conclusa lo scorso marzo.

Le due metà di Atos: Eviden e Tech Foundations

Il momento principale di questo percorso però è la divisione di Atos in due entità legali separate, formalmente avvenuta nel luglio scorso. Le due parti si chiamano Eviden e Tech Foundations, e la divisione è stata decisa per vendere Tech Foundations (nonché lo stesso marchio Atos) a una private equity lussemburghese – EP Equity Investiment – per due miliardi di euro.

Più precisamente Tech Foundations raccoglierà le attività di outsourcing più tradizionale di Atos Group, tra cui servizi tecnologici, managed services, hybrid cloud and infrastructure, employee experience. Attività che nel 2022 hanno fatturato circa 6 miliardi di euro. Ha circa 52mila dipendenti e clienti in 69 paesi.

Invece Eviden include le attività di Atos focalizzate sulla trasformazione digitale data-driven e sostenibile, ossia cloud, big data, AI, cybersecurity, e high-performance computing. Attività che nel 2022 hanno fatturato circa 5 miliardi di euro. Eviden ha circa 57mila dipendenti, e clienti in 53 paesi.

È bene sottolineare però che sia la separazione del gruppo in due entità, sia la vendita di Tech Foundations, che prevederebbe anche un aumento di capitale, devono ancora essere approvate dal Board e dall’assemblea degli azionisti.

Nel comunicato di Atos si precisa infatti che il primo compito di Bernaert sarà di accelerare e completare le prossime fasi del piano di trasformazione: dopodiché, “se e quando” la separazione e la proposta di EP Equity Investments saranno approvate dal board, Bernaert sarà responsabile della sola Eviden Group.

Non solo l’Italia e Tech Foundations: le altre dismissioni

Il piano di ristrutturazione è stato varato oltre un anno fa per rilanciare Atos rispetto a un momento difficile in termini di risultati. Nella semestrale presentata a luglio il gruppo ha registrato un fatturato a crescita zero (5,5 miliardi di euro, contro 5,56 di 12 mesi prima), con perdite nette di 600 milioni, superiori a quelle del 2022 (503 milioni), e un cash flow negativo di 969 milioni.

A parte Atos Italia e Tech Foundations, di cui abbiamo già parlato, il piano prevede altre dismissioni. Una riguarda la business unit di consulenza sulle strategie di sostenibilità EcoAct (circa 400 dipendenti, fatturato circa 70 milioni), per cui sono in corso trattative esclusive con Schneider Electric.

Un’altra riguarda Unify, la divisione di Unified Communications & Collaboration Services, la cui cessione a Mitel Networks dovrebbe essere finalizzata entro l’anno.

Un’altra ancora riguarda Evidian (da non confondere con la succitata Eviden), una business unit che si occupa di software di sicurezza: Atos è stata in trattativa per cederne una quota del 29,9% ad Airbus, ma la trattativa non è andata a buon fine.

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