Accenture ha annunciato l’acquisizione di due rami d’azienda di GEDI Digital, divisione di servizi digitali di GEDI Gruppo Editoriale, il gruppo che edita La Repubblica, La Stampa, Il Secolo XIX, e possiede i canali radio Radio Capital e Radio Deejay, oltre a periodici e alla concessionaria pubblicitaria A.Manzoni & C. L’entità economica della transazione non è stata resa nota.

Nell’accordo un contratto poliennale per l’acquisto di servizi

I due rami d’azienda ceduti sono “Operations Multimediali” e “Demand & Delivery”, che come spiega una nota si occupano di sviluppo tecnologico e gestione dei contenuti multimediali del Gruppo editoriale, e confluiscono nella nuova realtà Accenture MediaTech, a cui GEDI rimane legata attraverso un contratto per l’acquisto di servizi di durata pluriennale.

L’accordo prevede che Accenture supporti GEDI come partner nell’implementazione e gestione operativa delle tecnologie digitali del mondo Media. In particolare, Accenture MediaTech si occuperà del funzionamento, progettazione e sviluppo di sistemi, app digitali e del front-end dei siti web di GEDI. Inoltre curerà, oltre l’implementazione delle tecnologie cloud, dei servizi di cybersecurity e di tutte le attività a supporto della progettazione di prodotti grafici e multimediali (Visual Lab, montaggio audio e video, produzione di podcast, progetti speciali e gestione studi televisivi).

La nuova MediaTech accresce la rete di poli specializzati di Accenture in Italia

La nuova Accenture MediaTech, sottolinea la nota, accresce la rete di poli specializzati in tecnologie avanzate di Accenture in Italia e consente all’azienda di arricchire l’offerta con servizi editoriali innovativi dedicati sia alle organizzazioni del settore Media che ad aziende di altri mercati, supportandoli nello sviluppo di servizi multimediali su ampia scala, attraverso competenze altamente professionalizzate.

L’operazione, sottolinea Accenture, è coerente con la propria strategia di crescita volta ad acquisire competenze cruciali in mercati e settori chiave in rapida espansione e per aiutare i clienti a generare valore a 360 gradi.

Per GEDI invece, continua il comunicato, questa collaborazione si inserisce nel percorso di trasformazione digitale per accelerare il processo di innovazione nell’offerta di contenuti multimediali in un mercato in rapida evoluzione. GEDI potrà quindi focalizzarsi sul core business di creazione e valorizzazione di progetti editoriali su tutte le piattaforme e mezzi a disposizione del Gruppo.

Il trasferimento dei rami d’azienda garantirà alle persone coinvolte di accedere al network di Accenture e ai suoi programmi, finalizzati a una continua evoluzione delle competenze e alla crescita professionale.

Accenture: un nuovo scenario per il mondo dell’editoria

“Con Accenture MediaTech, oggi diamo vita a una piattaforma innovativa che, attraverso il know-how di Accenture, è in grado di fornire un catalogo di servizi tecnologici e multimediali di prim’ordine, che possono accelerare la trasformazione del settore”, commenta nel comunicato Mauro Macchi, AD di Accenture Italia. “Un contributo che, ci auguriamo, permetterà di plasmare un nuovo scenario per il mondo dell’editoria e intraprendere un percorso di crescita sostenibile”.

GEDI: Questo ci permetterà di concentrarci sul cuore del business editoriale

Daniele Bianchi, AD di GEDI Digital, ha così commentato: “La partnership che avviamo oggi riconosce l’eccellenza tecnologica che GEDI ha raggiunto nel digitale in questi anni. Per cogliere i nuovi, più ambiziosi obiettivi di sviluppo che ci siamo posti è necessaria ora un’ulteriore accelerazione: con MediaTech avremo accesso a strumenti e best practice internazionali sempre all’avanguardia, grazie alla forza e alle competenze di Accenture. Questo ci permetterà di concentrare le nostre risorse nel cuore del business editoriale: la creazione e valorizzazione di contenuti di qualità, per rispondere sempre meglio ai bisogni informativi e di intrattenimento dei nostri lettori e utenti”.

I comunicati del coordinamento CDR GEDI e di CGIL e CISL

La notizia, annunciata ufficialmente due giorni fa, in GEDI circolava già da un mese è stata accolta con perplessità da una parte del personale e dai sindacati. Il 24 novembre il Coordinamento dei CDR del Gruppo GEDI, appositamente formatosi proprio dopo questo annuncio, ha diffuso un comunicato in cui spiegava l’entrata in stato di agitazione per avere appreso della cessione “senza alcun preavviso”.

“Si tratta di 65 persone che, dall’1 gennaio, passeranno a un’altra azienda e con un altro contratto di lavoro”, si legge nel comunicato. “L’annuncio ci preoccupa umanamente per le modalità brutali con le quali è stato comunicato e professionalmente per le ricadute. I due rami d’azienda fanno infatti parte di GediDigital, il motore digitale del gruppo su cui, negli ultimi anni, l’azienda ha investito molto in termini di denaro, personale e professionalità. Colleghi che si occupano della parte tecnologicamente più avanzata dei nostri contenuti (video, audio, podcast, grafici interattivi) e della manutenzione di hardware e software che ci permettono di fare il nostro lavoro e di informarvi ogni giorno. La decisione di esternalizzare questo comparto strategico è per noi illogica, incomprensibile, grave”.

In un altro comunicato, i sindacati SLC CGIL e Fistel-CISL hanno spiegato di non avere firmato l’accordo, sostenendo che “quello digitale è uno dei pochi comparti in sviluppo del Gruppo. Per di più, uno dei due rami oggetto del conferimento rappresenta il cosiddetto core business della produzione editoriale digitale”.