Tech Data Corporation, la multinazionale della distribuzione ICT presente con una filiale anche in Italia, ha annunciato i risultati del quarto trimestre e dell’anno fiscale 2020, concluso il 31 gennaio scorso. Nel quarto trimestre il fatturato è stato di 10,38 miliardi di dollari, l’1% in meno rispetto al quarto trimestre dell’anno precedente, ma l’utile netto è cresciuto del 28% a 149,1 milioni, e Apple è stato il vendor che ha procurato a Tech Data più fatturato (19%).

Per quanto riguarda l’intero anno, il fatturato è stato di 37 miliardi, con calo anche qui dell’1% rispetto all’esercizio precedente, ma l’utile netto è cresciuto del 10% a 374,5 milioni.

In Europa il fatturato è sceso del 4% per l’intero anno (19,1 miliardi di dollari) e del 2% per il quarto trimestre (5,8 miliardi). L’Europa è la zona geografica più importante per Tech Data, perché rappresenta il 52% dell’intero business.

Le forti crescite ottenute per l’utile netto, soprattutto per l’ultimo trimestre, sono attribuite dagli analisti all’esecuzione della strategia “higher value”, annunciata dal CEO Rich Hume l’anno scorso. Una strategia che si basa su quattro pilastri: investimenti in tecnologie “next generation”, rafforzamento del portafoglio con pacchetti “end-to-end”, trasformazione digitale dell’azienda, e ottimizzazione della presenza nelle varie parti del mondo.

“Il posizionamento di Tech Data al centro del canale IT ci permette di servire sia i vendor tradizionali che quelli cloud-native, sia la rete globale dei clienti tradizionali che clienti nuovi come ISV (indipendent software vendor) e MSP (managed service provider)”, aveva detto Hume l’anno scorso presentando agli analisti il bilancio dell’anno fiscale 2019.

Invece quello del 2020 di cui abbiamo appena riferito sarà probabilmente l’ultimo di Tech Data come public company, visto che il distributore è stato acquisito attraverso società controllate dal fondo di private equity Apollo Global Management lo scorso novembre per circa 6 miliardi di dollari, con un rilancio rispetto alla prima offerta di 5,4 miliardi. Apollo aveva manifestato al momento dell’annuncio l’intenzione di fare di Tech Data una società privata, ritirandola dalla Borsa.

E dato che il passaggio di proprietà dovrebbe concretizzarsi a breve, entro giugno, Tech Data ha scelto per di non tenere una “earning call” per il bilancio dell’anno fiscale appena concluso, e di non rilasciare previsioni per quello appena iniziato (forward-looking statements) come è consuetudine per le società quotate in Borsa.

La società ha pubblicato solo un breve commento del CEO Rich Hume, che dopo il passaggio ad Apollo dovrebbe essere confermato: “Abbiamo concluso l’anno raggiungendo il nostro più grande traguardo di sempre: l’accordo di acquisizione da parte di Apollo – dichiara tra l’altro Hume nel comunicato -. Non vediamo l’ora di completare la transazione e di lavorare con il team Apollo per accelerare gli investimenti nel nostro business”.