Un report della società di consulenza per investimenti finanziari William Blair & Company ha fatto salire la quotazione di Borsa di Nutanix di oltre il 6% questa settimana, avendo alzato la valutazione del titolo da “market perform” a “outperform” a causa dello “sconvolgimento (disruption) nel settore del software infrastrutturale provocato dalla recente acquisizione di VMware da parte di Broadcom”.

Uno sconvolgimento che, spiega il report, “da quanto emerge dai VAR che abbiamo interpellato, si sta rivelando più significativo di quanto avevamo previsto”.

Il report ne elenca i motivi: “Broadcom seguirà direttamente i clienti top di VMware, sta aumentando i prezzi, eliminando i bundle di prodotto, gli incentivi e le deal registration, ha eliminato la possibilità di vendere licenze perpetue, e ha alzato la soglia di entrata al Broadcom Partner Program per circa 50mila VAR di VMware”.

L’analista stima che questa situazione porterà Nutanix a guadagnare quote di mercato fin da questo trimestre, ottenendo performance migliori della media di mercato.

“Ci aspettavamo che Nutanix beneficiasse di questa situazione, ma la community dei VAR si aspetta una corsa verso la Cloud Platform e l’hypervisor AHV di Nutanix nei prossimi anni con perdite di quota di mercato da parte di VMware”, si legge nel report.

Secondo la società di consulenza, alcuni grandi clienti vrebbero già iniziato ad abbandonare VMware prima della chiusura formale dell’acquisizione, siglando contratti multimilionari con Nutanix, e questo trend è continuato anche nel quarto trimestre 2023.

“I VAR ci dicono che i clienti hanno già iniziato a valutare alternative e sottrarsi alla storica dipendenza da ESX, l’hypervisor di VMware, dando la possibilità ad AHV di Nutanix di diventare un vero concorrente di ESX, anche se questo non avverrà da un giorno all’altro, né sarà un cambiamento facile per le aziende utenti più piccole”.

William Blair indica come elemento in favore di Nutanix anche il traino da parte del canale di Cisco, con cui Nutanix ha firmato un accordo strategico l’anno scorso per sostituire il software di iperconvergenza Hyperflex con il proprio sui server UCS di Cisco.