Il Partner Day 2022 di Nfon Italia tenutosi nei giorni scorsi alla Villa Cavenago di Trezzo d’Adda è stato per il fornitore l’occasione per fare il punto con i partner italiani (che sono 72) sull’ampliamento del proprio mercato di riferimento e su alcuni annunci, tra cui un nuovo Partner Portal, una nuova soluzione – Cloudya App per Microsoft Teams – e una indagine su migliaia di lavoratori europei sul benessere del lavoro da casa.

“Oggi Nfon ha oltre 600mila utenti attivi e più di 3000 partner nei 15 paesi europei in cui opera”, ha spiegato Marco Pasculli, VP Revenue Operations di Nfon, in un incontro con la stampa. “Abbiamo iniziato come fornitore di telefonia in cloud con Cloudya, ma oggi abbiamo un’ampia offerta di unified communication, che comprende anche l’area customer contact (contact center hub, Nmonitoring Queues, Nhospitality, Neorecording), l’area enablement (Nconnect Voice), e l’area integrations, con CRM Connect, NCTI e diverse soluzioni di integrazione con Microsoft Teams. Qui si colloca la nuova Cloudya App per Microsoft Teams, con cui vogliamo sfruttare l’opportunità creata da quel 95% di utenti Teams che si rivolgono a fornitori di servizi di telefonia quando necessitano di funzionalità professionali”.

Cloudya App per Microsoft Teams, spiega Nfon, sarà disponibile nel secondo trimestre 2023, e permetterà di accedere a tutte le funzionalità Cloudya PBX dall’interfaccia utente di Teams, includendo tra l’altro contatti Cloudya e Teams e cronologia delle chiamate in un unico luogo, chat di Teams durante l’uso di Cloudya, sincronizzazione di Cloudya e della lista contatti di Teams.

Sul nuovo portale registrazione dei deal, tracciamento delle performance e co-marketing

Tornando ai partner, continua Pasculli, “per noi il canale è fondamentale perché abbiamo un go-to-market solo indiretto: per questo abbiamo costruito una presenza locale sul territorio, supportando con persone italiane vendita, prevendita, supporto e soprattutto i partner, e il partner program Ngage è studiato per rendere molto facile l’interazione con Nfon e prevede investimenti minimi, con poco training e niente acquisti minimi o gettoni da pagare”.

In questo quadro si inserisce il cambiamento radicale del portale dei partner annunciato qualche giorno fa, “che semplifica la navigazione e permette loro di essere più autonomi, di tener traccia delle proprie performance, di registrare accordi commerciali e di richiedere fondi di co-marketing e supporto per le iniziative di marketing”.

Il supporto ai partner sul marketing, aggiunge Paolo Fortuna, Managing Director di Nfon in Italia, “è una delle attività più importanti delle quasi 30 persone che lavorano per Nfon in Italia, di cui una ventina sono dedicate totalmente al mercato italiano”. Tra le attività in questo campo ci sono affiancamento personalizzato, campagne congiunte, materiali di marketing, co-branded, supporto per eventi online e dal vivo, co-finanziamenti per iniziative di lead generation

Il paradosso del lavoro da casa: più lavoro e più tempo libero

Un altro fronte su cui il fornitore sta investendo sono le indagini di mercato. “È importante avere ben presenti tutti gli impatti che la nostra attività comporta, per capire come migliorare le nostre soluzioni, e capire come rivolgerci nel modo più produttivo a clienti e potenziali clienti”.

Un esempio è l’indagine “Rapporto sul benessere nel lavoro da casa 22”, condotta con la società di ricerca Statista Q su circa 8mila lavoratori europei tra cui circa 1000 italiani. “Qui il nostro obiettivo in quanto fornitori di tecnologie che supportano il remote working è comprendere meglio i punti dolenti dei dipendenti per questo nuovo modo di lavorare”.

Lo studio traccia un quadro in parte contraddittorio del rapporto tra lavoro e tempo libero. “Limitandoci ai dati italiani, oltre il 28% degli intervistati afferma che a casa la quantità di lavoro da svolgere (carico di lavoro) è aumentata, ma allo stesso tempo il 36,5% dichiara di avere più tempo per famiglia e amici. È il ‘paradosso del lavoro da casa”: le persone possono lavorare di più e avere comunque più tempo libero, grazie al fatto di evitare spostamenti e di organizzare il tempo in modo più flessibile”.

L’indagine, continua Fortuna, è anche un campanello d’allarme per i datori di lavoro: il 15,5% degli intervistati ha già pianificato di cambiare lavoro a causa delle esperienze della pandemia e del lavoro da casa, e il 9,3% lo ha già cambiato.

Cercasi partner specializzati su hospitality, retail e logistica

Lo scenario comunque è molto positivo: “Il mercato cloud in Italia continua a crescere, è partito più tardi rispetto agli altri paesi avanzati e ha ancora ampi margini di sviluppo: nel nostro specifico mercato negli ultimi 12 mesi secondo un’altra nostra ricerca condotta con Sirmi la percentuale di aziende con centralino in cloud è salita dal 22% al 26%, e tra quelle che hanno adottato un centralino nuovo il 63% ne ha scelto uno in cloud”.

Un trend che non dipende dalle dimensioni delle aziende utenti (“anche le PMI hanno iniziato a investire decisamente nel cloud”), ed è trainato dalla crescente consapevolezza dei classici benefici del cloud: convenienza economica (64%), eliminazione dei problemi di obsolescenza e upgrade (46%), eliminazione degli investimenti infrastrutturali (33%).

“Per i partner di Nfon in Italia quindi le opportunità sono tante”, sottolinea Fortuna. “La loro evoluzione sta procedendo gradualmente, perchè non si può smettere da un giorno all’altro di vendere hardware e progetti per vendere solo cloud: occorre far procedere in parallelo le due cose man mano che la quota di entrate ricorrenti aumenta”.

In effetti nel canale Nfon italiano non c’è un modello univoco. “Alcuni rivendono l’intera offerta e il traffico telefonico fatturando direttamente con prezzi che fanno loro, altri offrono supporto consulenza e integrazione ma non rivendono direttamente: demandano la fatturazione a noi e ricevono delle commissioni mensili. E poi ci sono dei dealer che procurano l’opportunità ma non fanno supporto”.

In questo quadro, gli obiettivi per il 2023, conclude Fortuna, sono di aumentare il numero di partner soprattutto con realtà specializzate per settori verticali – hospitality, retail, logistica – e rendere più sistematico e diffuso il supporto di marketing.