Salesforce continua a macinare numeri impressionanti, e l’Italia si conferma anno dopo anno tra le country di punta in Europa – spesso addirittura la prima – su diversi indicatori chiave, tra cui il livello di soddisfazione dei clienti, il numero di specialisti certificati, e le crescite del fatturato, dei dipendenti, delle certificazioni nell’ecosistema di partner locale.

Inoltre Salesforce Italia, che in un solo anno è passata da circa 400 a circa 600 dipendenti (+49%), si è riorganizzata per settori verticali, e sta per aprire un nuovo canale di vendita indiretto di Cloud Reseller.

Solimene Salesforce

Mauro Solimene, country leader Italia, Salesforce

Queste le principali novità raccontate dal management italiano nell’annuale incontro con la stampa, condotto per la prima volta in presenza da Mauro Solimene, country manager italiano da circa un anno.

Cominciamo dai numeri dell’anno fiscale appena chiuso (31 gennaio), anno in cui secondo IDC Salesforce ha raggiunto una quota del 23,9% nel mercato CRM mondiale, contro il 5,5% di Oracle e il 5% di Microsoft e di SAP.

Salesforce a livello mondiale ha fatturato 26,5 miliardi di dollari (+25%), di cui 24,7 da subscription e supporto (+23%) e 1,8 da servizi professionali (+44%), e utile netto 4,7 miliardi (+1,7%). Scomponendo per aree di business, la crescita è stata tra il 15% e il 20% nelle aree “tradizionali” (Sales, Service), e più forte quella nelle aree più innovative: +25% per Marketing & Commerce, +28% per l’area Data, che comprende MuleSoft (qui una nostra intervista al country manager italiano) e Tableau, e +34% per l’area Platform, che comprende Slack e Hyperforce.

Lo stack di Salesforce, da Hyperforce a Slack

Daphne De Backer, responsabile Solution Engineering Italia, Salesforce

Daphne De Backer, responsabile Solution Engineering Italia, Salesforce

Proprio queste due componenti, Slack e Hyperforce, sono quelle su cui Salesforce ora conta di più per crescere nei prossimi 5 anni, ha sottolineato Daphne De Backer, responsabile Solution Engineering per l’Italia: “Lo stack di Salesforce ora comprende, partendo dal livello più infrastrutturale, Hyperforce (l’infrastruttura di public cloud), Einstein (lo strato di AI), la suite applicativa Customer 360 e Slack”.

Su Slack, dopo la miliardaria acquisizione dell’anno scorso, Salesforce sta lavorando per proporlo come “digital headquarter” delle aziende clienti, cioè hub di integrazione di dipendenti, partner, clienti e sistemi interni. Hyperforce invece sarà live in 16 regioni a fine 2022, tra cui l’Italia (ultimo trimestre 2022): “Lavora con tutti i cloud provider pubblici, e nel quarto trimestre annunceremo la EU Operating Zone, con tutte le operazioni tecniche e di supporto basate in Europa, oltre ai data center”.

Italia prima country per crescita nell’area Semea

Venendo specificamente ai dati nel nostro paese, in Italia come accennato il numero di dipendenti è cresciuto del 49% nell’ultimo anno, ha detto Solimene, e l’ecosistema locale è in grande crescita: “L’Italia è la prima country per crescita nell’area SEMEA, che a sua volta è l’area più in crescita del mondo per Salesforce, e secondo IDC Salesforce entro il 2026 genererà in Italia un valore di 34 miliardi di dollari e 93mila nuovi posti di lavoro.

Mauro D’Addazio, responsabile Customer Success Group Italia, Salesforce

Mauro D’Addazio, responsabile Customer Success Group Italia, Salesforce

Tra i più alti al mondo anche gli indici relativi ai clienti, con il livello di soddisfazione a 4,9 su 5, la percentuale di servizi rinnovati annualmente al 94%, e quella della crescita del numero di nuovi clienti al 28%, ha spiegato Mauro D’Addazio, responsabile del Customer Success Group, struttura che comprende attività di success, support, professional services, e alliances.

Italia al secondo posto per numero di consulenti certificati in EMEA

Altri dati sull’ecosistema Salesforce in Italia li ha dati Carmine Stragapede, da pochi mesi responsabile Alliances e Channels per il nostro paese: “L’Italia è il secondo paese in EMEA per numero di consulenti certificati, che quest’anno sono cresciuti del 30%, e il terzo per numero di certificazioni, e i 3 più grandi global system integrator hanno i loro principali competence center Salesforce europei basati in Italia”.

Stragapede ha poi citato i principali partner in Italia sia della categoria Strategic Consulting Partner (Accenture, IBM, Capgemini, Deloitte Digital, PWC) sia di quella Top Consulting Partner in Italia (Alpenite, Atlantic, Balance, Gunpowder, Jakala, KPMG, Lutech, Lobra, NTT Data, Reply Arlanis, Sopra Steria, WebResults), e preannunciato un prossimo cambiamento molto importante nel go-to-market di Salesforce in Italia.

“Apriremo un canale di vendita indiretta basato su Cloud Reseller”

Salesforce Carmine Stragapede

Carmine Stragapede, Regional VP Alliances & Channels, Salesforce Italia

“Sarà un passaggio epocale, apriremo un vero e proprio canale di vendita indiretta basato su Cloud Reseller, di cui stiamo definendo i dettagli. Ci sono tre esigenze che ci hanno spinto a questa decisione: rispondere alle richieste di prossimità del territorio, valorizzare i singoli ambiti della suite Customer 360, perché si sa che essere specialisti per esempio di marketing automation è ben diverso che essere specialisti di field maintenance, e rispecchiare la riorganizzazione di Salesforce Italia per mercati verticali, per cui abbiamo bisogno di partner con corrispondenti competenze verticali”.

A proposito di questa riorganizzazione, la struttura italiana ora si articola in cinque divisioni per Industry, ciascuna con una propria struttura di supporto e consulenza che riporta direttamente a Solimene.

La nuova struttura organizzativa articolata su cinque industry

La prima linea si compone di Vanessa Fortarezza, che come Area VP Enterprise Business Unit segue tutti i clienti dei settori Telco, Media e Utilities, Michele Cumin che coordina l’unità Financial Services, e due nuovi ingressi: Michele Lamartina (settori Business to Business, e in particolare Manufacturing e Healthcare) e Mauro Palmigiani (settori Business To Consumer, e in particolare Retail, Fashion, Consumer Goods e Travel&Transportation). La quinta industry è la Pubblica Amministrazione, costituita un anno fa.

“La PA è la industry più recente, è la più piccola ma è cresciuta del 300%”, ha commentato Solimene. “Più o meno per noi hanno tutti potenzialità simile sull’orizzonte 2026, i più veloci per ora sono utility – praticamente tutte le grandi utility hanno investito in Salesforce -, e fashion. CI aspettiamo di crescere tanto soprattutto nei servizi finanziari, e in particolare nelle banche, che hanno ora l’esigenza di integrare i vari canali, nel manufacturing, perché l’Italia è la seconda potenza industriale europea, e poi il settore pubblico”.

Infine l’aspetto della formazione, fondamentale in un paese come il nostro in cui Salesforce rileva la necessità di decine di migliaia di nuovi specialisti nelle sue tecnologie: “I nostri sforzi in questo campo sono sintetizzati dalla Digital Talent Factory, che raccoglie le iniziative che in Italia offrono corsi di formazione su Salesforce, tra cui università, Business School e istituti scolastici; Salesforce Academies, Associazioni, agenzie per il lavoro; e aziende”.

“È un progetto varato 3 anni fa”, sottolinea Solimene, “non facile perché coinvolge tantissime realtà, ma è cresciuto tantissimo, su nostra spinta e soprattutto spontaneamente, e ora è stato preso a modello da altre country di Salesforce”.