Dopo tanta attesa è stata aggiudicata ieri la gara europea per la realizzazione e la gestione del Polo Strategico Nazionale (PSN), secondo quanto previsto dal PNRR e definito nella Strategia Cloud Italia. Il progetto su cui si è basata la gara, con base d’asta di 4,4 miliardi di euro, è stato sviluppato dal raggruppamento Sogei-Leonardo-CDP-TIM e approvato dal Dipartimento per la trasformazione digitale a dicembre 2021.

La gara riguardava però la proposta economica per la realizzazione del PSN, e tra le due proposte ricevute ha vinto quella dell’altro raggruppamento (Aruba SpA e Fastweb SpA in qualità di mandataria), che ha offerto, per la parte economica, uno sconto medio sui listini posti a base di gara del 39,19%, corrispondente a una richiesta di circa 2,67 miliardi.

La differenza tra le due offerte è di 700 milioni

Invece l’operatore economico promotore del progetto, raggruppamento costituito da Sogei SpA, Leonardo SpA, CDP Equity SpA e TIM SpA, in qualità di mandataria, per la parte economica ha offerto una percentuale di sconto medio, sui listini posti a base di gara, del 23,36%, corrispondenti a una richiesta di circa 3,37 miliardi.

Il soggetto promotore ha ora 15 giorni di tempo per esercitare eventualmente il diritto di prelazione, impegnandosi ad adempiere alle obbligazioni contrattuali alle stesse condizioni offerte dall’attuale aggiudicatario (Aruba-Fastweb), cioè riducendo la propria richiesta di circa 700 milioni di euro. La procedura è stata svolta da Difesa Servizi, società in house del Ministero della Difesa, in qualità di centrale di committenza e con la vigilanza collaborativa dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac).

La proposta messa a gara prevede l’investimento di 723 milioni di euro da parte del soggetto aggiudicatario per l’erogazione di servizi di “public” e “private” cloud in grado di garantire supervisione e controllo da parte delle autorità preposte su dati e servizi strategici.

Cosa è il Polo Strategico Nazionale, come sarà…

Il bando di gara era stato pubblicato lo scorso 28 gennaio, e il termine ultimo per le offerte era il 21 marzo.

La gara europea, lo ricordiamo, prevedeva la selezione di un operatore economico a cui affidare la realizzazione e la gestione del Polo Strategico Nazionale (PSN), ovvero un’infrastruttura ad alta affidabilità, localizzata sul territorio nazionale, per la razionalizzazione e il consolidamento dei Centri di elaborazione Dati (CED) pubblici e relativi sistemi informatici, e idonea ad ospitare dati e servizi pubblici considerati critici o strategici, garantendo massima sicurezza, continuità e affidabilità.

L’operatore economico selezionato dovrà costituire una società che sarà sottoposta alla disciplina nazionale in materia di “golden power”.

Come indicato nella Strategia Cloud Italia il Polo sarà distribuito geograficamente sul territorio nazionale presso siti opportunamente identificati – almeno 4 data center in due diverse regioni – per garantire adeguati livelli di continuità operativa e tolleranza ai guasti.

Obiettivo del PSN è ospitare i dati e i servizi critici e strategici di tutte le amministrazioni centrali (circa 200), delle Aziende Sanitarie Locali (ASL) e delle principali amministrazioni locali (Regioni, città metropolitane, comuni con più di 250 mila abitanti).

Le amministrazioni interessate ai servizi del PSN, anche sulla base dei risultati del Censimento condotto da AgID nel 2020, sono state suddivise in tre gruppi.

Il primo gruppo è costituito da 95 pubbliche amministrazioni centrali di classe B (secondo la classificazione di AgID) e 80 ASL (indicate dal PNRR) e include amministrazioni che devono essere migrate con urgenza perché operanti infrastrutture considerate insicure e critiche. Per questo gruppo il percorso di migrazione è prioritario, ed è stata fatta un’ipotesi di dimensionamento del fabbisogno di infrastrutture informatiche.

Tutte le amministrazioni degli altri gruppi potranno scegliere di utilizzare il PSN. Nell’ambito del PNRR, le 200 amministrazioni centrali e le ASL potranno ricevere un contributo per completare la migrazione.

… e cosa dovrà fare

In sintesi, Il Polo dovrà:

effettuare la migrazione dei dati e servizi delle amministrazioni senza alterazioni (garantendo almeno la modalità lift and shift) e abilitando servizi di cloud privato (private cloud ), cloud ibrido (hybrid cloud) in modalità Infrastructure as a service (IaaS) e Platform as a Service (PaaS), anche sfruttando tecnologie scalabili (hyperscaler);

essere conforme alle disposizioni europee in materia di localizzazione e trattamento dei dati e garantire soluzioni idonee a risolvere i problemi giuridici posti dell’applicazione extraterritoriale della normativa di Paesi extra Unione Europea.

A regime, il concessionario dovrà offrire alle PA secondo la natura di dati/servizi ed esigenze operative:
Servizi di Housing e Hosting e Cloud Privati, con utilizzo di crittografia nazionale e chiavi detenute in Italia
Servizi Cloud Privati/Ibridi su licenza, con controllo delle chiavi in Italia (servizi “Sovereign”)
Servizi Cloud Pubblici, con controllo delle chiavi in Italia (servizi “Secure”)

L’aggiudicazione del Polo Strategico Nazionale realizza così la missione del PNRR (Missione 1, componente 1, investimento 1.1 Cloud PA/Polo Strategico Nazionale) per accelerare la trasformazione digitale della PA e ha l’obiettivo, congiuntamente all’iniziativa 1.2 del PNRR “Abilitazione e facilitazione migrazione al cloud”, di portare il 75% delle amministrazioni italiane a utilizzare servizi in cloud entro il 2026.

Tutte le amministrazioni centrali, le aziende sanitarie locali e le principali amministrazioni locali potranno infatti attingere alle risorse economiche previste dalla Missione 1.1 del PNRR per migrare i dati e i servizi verso il Polo Strategico Nazionale.

La creazione del PSN è uno dei tre obiettivi fondamentali previsti dalla Strategia Cloud Italia, insieme alla classificazione dei dati e dei servizi pubblici da parte dell’ACN (Agenzia per la cybersicurezza nazionale) e la migrazione verso il cloud di dati e servizi digitali della Pubblica Amministrazione.