Nvidia ha offerto 40 miliardi di dollari per acquisire il produttore di chip inglese ARM, con l’obiettivo di accelerare l’estensione del proprio business dalle GPU all’Artificial Intelligence.

L’offerta rivolta a Softbank, la holding giapponese che detiene il controllo di ARM, comprende 21,5 miliardi in azioni Nvidia, 12 miliardi in cash, e altri 5 miliardi in cash o azioni al raggiungimento di specifici risultati finanziari, più un miliardo e mezzo di dollari in azioni direttamente ai dipendenti di ARM, per un totale appunto di 40 miliardi.

L’offerta è stata approvata dai board delle tre compagnie direttamente coinvolte – Nvidia, ARM e Softbank – ma è soggetta all’esame delle autorità antitrust in Cina, UK, Unione Europea e USA.

“L’AI è l’area tecnologica più potente del nostro tempo e ha dato il via a una nuova era dell’informatica”, ha detto Jensen Huang, fondatore e CEO di Nvidia in un comunicato. “Nei prossimi anni miliardi di computer al servizio dell’AI daranno vita a una Internet of Things migliaia di volte più grande dell’attuale “internet delle persone”, e l’unione tra Nvidia e ARM creerà una compagnia posizionata in modo ottimale per la nuova era dell’AI”.

Nvidia si considera ormai una “AI company” più che un fornitore leader di GPU all’industria dei pc, e ritiene che la combinazione con ARM accelererà la transizione dell’AI all’edge, dove le CPU e sensori dotati di chip ARM gestiranno e controlleranno il flusso di dati tra gli oggetti connessi.

In effetti l’operazione unisce due dei nomi principali del mercato dei processori: Nvidia, che domina il business delle GPU, e ARM, che grazie al suo modello di “open licensing” progetta i processori di praticamente tutti gli smartphone presenti sul mercato. I chip della prima sono nell’80% delle schede grafiche per pc consegnate nel secondo trimestre 2020 (dati Jon Peddie Research), mentre la seconda ha tra i suoi clienti Apple, Samsung e Qualcomm, che producono i loro processori basati su design originale ARM: finora nel mondo sono stati prodotti 180 miliardi di chip basati su design ARM.

Nvidia, benché in posizione dominante, nel segmento GPU ha come principali competitor Intel e AMD. ARM invece non ha praticamente concorrenti, per cui la sua acquisizione darebbe a Nvidia un enorme potere contrattuale anche nel mercato degli smartphone. È questo aspetto che probabilmente spingerà concorrenti e clienti di ARM a contestare l’operazione presso le autorità antitrust.

Nvidia da parte sua ha assicurato che ARM conserverà immutato il suo modello di business di open licensing, e le relazioni con i suoi licenziatari nel settore smartphone, nonché il nome e la sua forte identità di marchio. Nvidia ha aggiunto che investirà per ampliare il quartier generale di ARM a Cambridge, Inghilterra, e che le proprietà intellettuali di ARM continueranno a venire registrate nel Regno Unito. Inoltre investirà in diversi progetti che ARM sta portando avanti a Cambridge, tra cui un supercomputer per l’AI, edifici per ospitare sviluppatori, e un incubatore per startup.