“Dopo 18 mesi abbiamo ripreso a organizzare eventi in presenza, e il primo è dedicato ai nostri partner, a dimostrazione dell’importanza del nostro ecosistema”. Così Stefano Rebattoni, General Manager di IBM Italy, ha introdotto il “2021 IBM Ecosystem Summit”, che si è tenuto pochi giorni fa agli IBM Studios di Milano con poco più di 100 persone in sala – numero limitato per le misure anti-Covid – e circa 300 collegate in remoto.

“Daremo parti rilevanti del mercato in mano ai partner”

“Ci sono tre elementi per essere ottimisti in questo momento”, ha continuato Rebattoni. “Il primo è la situazione di scenario, con i dati Istat del secondo trimestre, i dati dell’export, il PNRR, la credibilità politica: situazione che trasforma l’Italia da fanalino di coda a guida della ripartenza dell’eurozona, trainata dall’IT e dal digitale”.

Il secondo motivo di ottimismo è la trasformazione tecnologica in atto all’interno di IBM, che con lo scorporo di Kyndryl ha scommesso tutto sulla “quarta piattaforma” dell’hybrid cloud e dell’AI, basata su Red Hat OpenShift, da cui arriva ormai oltre la metà del fatturato. “È un layer di semplificazione su cui abbiamo reingegnerizzato tutte le nostre applicazioni, ed è su questo che vogliamo giocare in squadra con il nostro ecosistema. Il terzo motivo di ottimismo infatti è la open collaboration. IBM intende gestire direttamente solo un numero limitato di clienti, il resto sarà affidato all’ecosistema in autonomia: daremo parti rilevanti del “mercato IBM” in mano ai partner”.

Gli interventi sul palco sono stati coordinati da Fabrizio Saltalippi, Director of IBM Partner Ecosystem IBM Italy, che è tornato sui grandi cambiamenti in atto in IBM: “Abbiamo deciso di rifocalizzarci sulla tecnologia, affidando a Kyndryl (il cui presidente in Italia sarà Paolo Degl’Innocenti, ndr) la system integration e i servizi infrastrutturali, e l’ecosistema sarà il motore di crescita sostenibile di questo nuovo modello. Un ecosistema intelligente, in grado di fare diverse cose e adattarsi velocemente allo scenario: noi mettiamo ricerca e sviluppo e tecnologie, voi competenze, presidio del territorio e capacità di fare alleanze, indispensabili per affrontare la complessità”.

IBM Research, le prossime fasi dell’AI e del Quantum Computing

Proprio di ricerca e sviluppo ha parlato Alessandro Curioni, IBM Fellow, VP Europe and Africa e Director IBM Research Zurich. “IBM Research è il motore dell’innovazione di IBM, dispone di oltre 3000 ricercatori permanenti e l’obiettivo è inventare il futuro dell’IT, anche grazie ai partner. L’interazione con loro a livello software e di servizi sarà fondamentale per accelerare e scalare l’innovazione: i più recenti 50 progetti dell’IBM Research di Zurigo per esempio hanno coinvolto oltre 500 partner”.

Curioni ha spiegato le prossime fasi di sviluppo (“what’s next”) delle tecnologie più avanzate su cui IBM Research sta lavorando: “Nella AI il prossimo passo sarà la “fluid intelligence”, intelligenza pervasiva in tutto; nell’hybrid cloud sarà l’agility secured, cioè una piattaforma cloud ibrida che integra nativamente sicurezza, compiance e affidabilità; nel quantum computing sarà il “frictionless development”, cioè la possibilità di accedere al “quantum as a service” senza essere esperti di quantum”. Infine per la scienza in generale la prossima fase sarà l’accelerazione del metodo scientifico grazie a progressi nell’AI, nel quantum e in altre tecnologie avanzate. “Non c’è niente di più importante dell’IT per questo, anche per affrontare la sfida più grande: il cambiamento climatico”.

Partner in evidenza: Deep Lab, BlueIT e Omninecs Europe

IBM a questo punto ha dato spazio ai casi di tre partner: Deep Lab, BlueIT e Omninecs Europe. Deep Lab è cresciuta con il programma “Startup with IBM” e ha vinto il premio internazionale IBM Beacon Award 2021 nella categoria “Outstanding Blockchain Solution” con l’app BitGood per tracciare le donazioni, che ora verrà estesa anche ai privati cittadini. BlueIT è un MSP (Managed Service Provider) che si è messo in luce con il progetto di migrazione dell’infrastruttura tecnologica di Harmont & Blaine verso IBM Cloud.

Omninecs Europe ha invece supportato il gruppo Dimar, a capo della catena di supermercati Mercatò, diffusi in Piemonte e Liguria, a implementare la gestione degli asset nei suoi punti vendita sulla piattaforma di asset management IBM Maximo.

Tutto il software IBM riorganizzato nei Cloud Paks

La parola è poi passata ad altri due manager di IBM Italy. Francesco Casa, VP Technology Portfolio Sales di IBM Italy, ha fatto il punto sull’offerta tecnologica di IBM, basata ora su quattro pillar: servizi, software, piattaforma hybrid cloud Red Hat, e infrastruttura. “La parte software ha visto la riorganizzazione del nostro portafoglio, ora basato sui Cloud Paks per rispondere ai tre imperativi posti dai clienti: decentralizzazione, automazione, e migliore sfruttamento dei dati attraverso l’AI”.

Nei sei Cloud Pak sono raggruppati tutti i software IBM, ha sottolineato Casa, rivolgendosi direttamente ai partner: “È una proposizione complessa ma è il futuro, è il portafoglio che conoscete ma impacchettato in modo adeguato ai tempi: è un valore che va integrato con servizi e soluzioni di terze parti e anche open source, e questo lo farete voi”.

Successivamente Luca Altieri, Chief Marketing di IBM Italy, ha illustrato brevemente alcune opportunità che IBM offre ai partner per acquisire visibilità e competenze – tra cui IBM Garage, che ha fatto segnare oltre 120 ingaggi quest’anno, Accademia con percorsi personalizzati per capire i trend tecnologici per partner e clienti (15 knowledge hub finora nell’anno) e i Tech Gym Day, giornate di training con personal tutor per sviluppare su IBM Cloud.

Partner in evidenza: GFT Italia, Ubico e Sferanet

Un’altra di queste iniziative è Techallengex6, per promuovere lo sviluppo da parte dei partner di soluzioni su IBM Cloud o IBM Cloud Pak, con sei “round” previsti tra aprile e novembre 2021. E proprio all’Ecosystem Summit sono stati premiati i vincitori degli ultimi tre: GFT Italia, Ubico e Sferanet. GFT Italia ha ottenuto il riconoscimento grazie a IDE, un sistema di riconoscimento danni per le assicurazioni basato su AI e sviluppato insieme a IBM e Quattroruote Professional.

Ubico, una startup di Perugia, ha invece vinto il secondo round grazie alla sua piattaforma di comunicazione e digital marketing 4.0, che attraverso una “struttura a maglia” consente di gestire, scalare e distribuire contenuti su diversi canali – portali web, smartphone, app, totem, schermi o leadwall – ed è dotata di un assistente virtuale basato su IBM Watson.

Infine Sferanet ha vinto il terzo round con l’app TakeCare, un assistente medico virtuale disponibile su smartphone e web che combina tecnologie biomedicali di health monitoring e algoritmi di AI basati su Watson.