A partire dal 2023, il business domestico tornerà a essere in crescita dopo 6 anni. Questo è sicuramente uno dei punti più di rilievo riportati nel nuovo Piano industriale 2023-2025 di TIM che ha presentato Pietro Labriola, amministratore delegato del Gruppo e che segue il percorso di trasformazione avviato nel 2022.

TIM precisa che “nonostante un contesto macroeconomico profondamente mutato rispetto all’anno scorso, il nuovo piano è in continuità con il precedente e con il progetto presentato al Capital Market Day (luglio 2022). In particolare, grazie ai risultati del 2022 migliori delle attese, il piano prevede un’ulteriore accelerazione a livello di Gruppo”.

Una crescita all’insegna dei servizi IT

Più in dettaglio, il preconsuntivo al 31 dicembre 2022, indicano nei dodici mesi ricavi da servizi a livello di gruppo a 14,6 miliardi di euro (+1,3% YoY) ed EBIDTA organico di gruppo di 6 miliardi di euro (-6,7% YoY).

Il quarto trimestre 2022 ha fatto segnare un miglioramento rispetto ai trimestri precedenti, grazie all’azione di stabilizzazione e di rilancio del business domestico e all’accelerazione dello sviluppo di TIM Brasil. Questo ha consentito di raggiungere o superare gli obiettivi fissati per l’esercizio 2022, che erano stati in parte rivisti al rialzo lo scorso agosto.

In particolare, rispetto al quarto trimestre 2021, i ricavi totali di Gruppo sono in crescita del 3,3% YoY a 4,3 miliardi di euro (+1,1% YoY nel terzo, -1,4% YoY nel secondo e -4,5% YoY nel primo trimestre), mentre i ricavi da servizi di Gruppo aumentano per il terzo trimestre consecutivo con un incremento del 3,6% YoY a 3,9 miliardi di euro (+3% YoY nel terzo, +1% YoY nel secondo e -2,5% YoY nel primo trimestre) grazie al contributo positivo del Brasile (ricavi da servizi a 3,8 miliardi di euro, in aumento del 19% YoY e del 20,8% nel quarto trimestre) e al miglioramento del trend domestico.

Da evidenziare il significativo contributo ai ricavi complessivi fornito dai servizi IT, che è salito al 58% dal 56% del 2021. TIM Enterprise conferma una crescita nel 2022 superiore a quella del mercato con un incremento dei ricavi totali e da servizi rispettivamente dell’8% YoY e dell’11% YoY. A trainare la performance sono i servizi cloud, security e IoT che più che compensano la modesta riduzione delle altre linee di business. Entrando maggiormente nel dettaglio, l’andamento dei ricavi nei dodici mesi è stato il seguente: connettività -2%, cloud +54%, IoT +11% e security +41%.

Gli obiettivi finanziari e di business del nuovo piano industriale

Fermo restando l’attuale modello organizzativo e di business (IFRS 16/After Lease), i target finanziari previsti dal piano 2023-2025 indicano ricavi di Gruppo da servizi previsti in crescita low single digit nel 2023 con il business domestico sostanzialmente stabile e il Brasile in crescita high single digit e ricavi di Gruppo da servizi previsti in crescita low single digit CAGR ’22-’25.

Riguardo l’EBITDA organico di Gruppo, è prevista una crescita mid single digit nel 2023, con il business domestico stabile/in crescita low single digit e il Brasile in crescita low double digit, mentre EBITDA organico di Gruppo è atteso in crescita nel periodo di piano mid single digit CAGR ’22-’25.

L’EBITDA organico After Lease di Gruppo è invece stimato in crescita low to mid single digit per il 2023, questo equivale a un’attesa di crescita mid single digit CAGR ’22-’25.

Il Capex di Gruppo è previsto si assesti attorno a 4 miliardi di euro nel 2023, stabili nell’arco di piano; a livello domestico previsti 3,1 miliardi di euro di investimenti annui.

In termini di linee di business, il piano 2023-2025 prevede quanto segue:

  • TIM Consumer: proseguono le iniziative volte a implementare la strategia di posizionamento premium Value vs. Volume, con l’obiettivo di una differenziazione rispetto ai concorrenti. Proseguirà anche il progressivo repricing della base clienti, assieme all’introduzione di meccanismi di adeguamento all’inflazione.
  • TIM Enterprise: Per il 2023-2025 prevista una crescita superiore al mercato di riferimento, con un CAGR dei ricavi pari al 6% in orizzonte di piano, grazie a un’accresciuta standardizzazione e industrializzazione delle offerte e al consolidamento di una proposta in bundle per la Pubblica Amministrazione.
  • TIM Brasil: l’azienda mantiene la sua focalizzazione su una strategia di valore e trarrà un’ulteriore spinta alla crescita dall’integrazione degli asset di Oi, continuando nel suo percorso verso una Next Gen Telco.
  • NetCo: le priorità strategiche di TIM sono una forte spinta alla migrazione delle linee su tecnologia FTTH. Entro il 2025 il Gruppo ha l’obiettivo di raggiungere in FTTH il 48% delle unità immobiliari del Paese. Sul segmento mobile la priorità è la massimizzazione della copertura in 5G, che entro il 2025 raggiungerà il 90% della popolazione.
  • ESG: per tutte le aree di business e le operations l’obiettivo è migliorare l’impatto a livello ambientale e sociale e al contempo i risultati di business. Tutto ciò tramite la ricerca di efficienza, l’utilizzo dell’economia circolare nei processi, gli acquisti innovativi e sostenibili, la fornitura di nuovi servizi per la PA e le imprese, guidando la transizione digitale.

Sull’offerta di KKR si decide il 24 febbraio

Riguardo l’offerta ricevuta all’inizio di febbraio da KKR per l’acquisto di una partecipazione in NetCo, inclusi gli asset e le attività di FiberCop e di TI Sparkle, il Consiglio di Amministrazione ha fatto sapere che si riunirà il 24 febbraio prossimo per decidere. Fermo restando che TIM rimane aperta a valutare ogni eventuale alternativa che dovesse nel frattempo concretizzarsi e continuerà nel dialogo con i propri stakeholder.