Oracle cresce nel cloud, ma i profitti calano del 24 per cento

Oracle ha riportato un forte calo dei profitti nel trimestre appena concluso, con i clienti che spendono di più nei servizi cloud, ma meno nel software. Il Presidente Larry Ellison ha descritto come positivo questo cambiamento, spiegando che i servizi cloud sono più redditizi sul lungo termine.
I ricavi e i profitti di Oracle nel trimestre, il quarto del suo anno fiscale, sono stati inferiori alle previsioni degli analisti finanziari, e le azioni della società sono scese di quasi il 7 per cento dopo l’annuncio dei risultati trimestrali.
Il business cloud di Oracle sembra essere in forte crescita. I ricavi dal software venduto as a service, pari a 416 milioni di dollari, sono saliti del 29 per cento rispetto allo scorso anno. Si tratta tuttavia di una parte relativamente piccola del business di Oracle, non sufficiente a compensare le prestazioni complessive.
Le vendite di nuove licenze software, che rappresentano circa un terzo del fatturato complessivo di Oracle, sono diminuite del 17 per cento rispetto allo scorso anno, e il quarto trimestre è di solito il più forte del suo anno fiscale, perché i team di vendita spingono per raggiungere gli obiettivi annuali.
I ricavi dagli aggiornamenti delle licenze e dal supporto sono andati meglio, ma ancora piatti rispetto allo scorso anno a causa degli effetti valutari. Un dollaro forte può danneggiare i ricavi delle multinazionali con sede negli USA, perché le vendite appaiono più basse quando riconvertite nelle valute estere.
Ellison ha spiegato che i servizi cloud sono un buon investimento per Oracle, ma richiedono tempo per essere profittevoli. Per esempio, se un cliente spende 1 milione di dollari in nuove licenze software, Oracle ottiene immediatamente 1 milione di dollari, e raccoglie 3 milioni di dollari in manutenzione e contributi per l’assistenza nel corso dei successivi 10 anni.
Con i servizi cloud, se un cliente sottoscrive un abbonamento da 1 milione di dollari, Oracle non ottiene denaro in anticipo, ma raccoglie 1 milione di dollari all’anno nei successivi 10 anni. “E’ un affare migliore per noi”, ha detto Ellison.
Ellison ha anche sottolineato che Oracle sta crescendo più velocemente nelle applicazioni cloud rispetto ai rivali Salesforce.com e Workday, anche se questo potrebbe non essere sorprendente, dal momento che per Oracle è un business più recente.
Il fatturato totale di Oracle nel trimestre che si è conclusa il 31 maggio è stato di 10,7 miliardi di dollari, con un calo del 5 per cento rispetto all’anno precedente e al di sotto dei 10,9 miliardi di dollari previsti dagli analisti finanziari interpellati da Thomson Reuters.
L’utile netto è stato di 2,8 miliardi dollari, con un calo del 24 per cento rispetto all’anno precedente. Escludendo alcune voci una tantum, l’utile per azione è stato di 0,78 dollari, ben al di sotto della previsione di 0,86 dollari.
Le vendite di Oracle nell’ultimo trimestre sono rimaste stabili rispetto all’anno precedente, ma questo è il primo trimestre in più di due anni che le sue vendite complessive sono diminuite.
L’esito è dovuto in gran parte al rafforzamento del dollaro, che può rendere i prodotti provenienti da aziende statunitensi più costosi da acquistare all’estero. Oracle ha detto che il suo fatturato totale sarebbe aumentato del 3 per cento, senza l’impatto valutario.
Ma anche tenendo conto dell’effetto di valuta, le vendite di nuove licenze software sono scese del 10 per cento. I ricavi dagli aggiornamenti delle licenze e dei contributi per l’assistenza sono salito dell’8 per cento su tale base, e le entrate totali nel segmento hardware sono salite del 5 per cento.