I Managed Service Provider (MSP) italiani continuano a crescere, sia come dimensioni aziendali che come entrate: il 43% supera il milione di euro di fatturato, mentre le microimprese sotto i 5 dipendenti scendono al 37%. Ormai praticamente uno su due gestisce più di 100 clienti, e il 55% gestisce un parco macchine di più di 500 endpoint, soglia critica tra l’approccio “artigianale” dei servizi gestiti IT e quello strutturato.

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Ma soprattutto il 63% ha aumentato il fatturato nel 2022 (solo il 3% l’ha visto diminuire), e il 68% ha aumentato il margine: uno su tre di più del 20%. E il 73% si aspetta di aumentare il fatturato anche quest’anno.

Il Report MSP 2023 di Achab, quinta edizione dell’indagine annuale del distributore milanese, specializzato appunto su questo tipo di clienti, restituisce un’immagine in piena salute degli MSP italiani, anche se alle prese con le tipiche criticità di un mercato ancora poco sviluppato in Italia, e di uno scenario tecnologico e macroeconomico molto complesso.

“Gli MSP italiani sono aziende medie e piccole, il successo del modello le spinge a strutturarsi”

“Dalle risposte raccolte, circa 300, emerge che in Italia il mercato di chi eroga servizi IT è composto da realtà medio piccole, come peraltro tutto il tessuto imprenditoriale. E questo si riflette sia nel modello di business sia nelle tariffe applicate. Il trend però è che sempre più operatori del settore si stanno muovendo verso il modello MSP, il che sta portando queste aziende a strutturarsi meglio”, ha commentato Andrea Veca, managing director di Achab, presentando il report alla stampa.

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“L’identikit del MSP italiano che esce dall’indagine è quello di una realtà che ha abbandonato il modello di business reattivo break/fix (17%) in favore di un modello che prevede l’erogazione di servizi IT gestiti a fronte del pagamento di canoni ricorrenti (72%), ha aggiunto Claudio Panerai, Chief Portfolio Officer di Achab.

Una realtà che propone contratti prevalentemente annuali (70%), facendo interventi in loco solo come eccezioni extra contratto (per tariffe orarie tra 46 e 60 euro), e per il resto erogando i servizi attraverso sistemi di controllo remoto, piattaforme RMM, e ticketing per la gestione dell’help desk (70%), e gestendosi attraverso sistemi PSA (Professional Software Automation), cioè gli ERP dei fornitori di servizi.

Eppure una realtà, come già accennato, ancora dimensionalmente piccola: mediamente fattura meno di 3 milioni di euro, ha meno di 10 addetti, e tra 50 e 100 clienti. Una situazione che, dato lo scenario e le incertezze del mercato, favorisce fusioni e acquisizioni: il 52% sta acquisendo altre realtà, o facendosi acquisire, o sta pensando a una soluzione di questo tipo.

Le principali sfide: trovare bravi tecnici, introdurre efficienza, generare lead

Le piccole dimensioni spiegano anche le principali sfide che gli MSP italiani percepiscono in questo momenti: in ambito HR trovare bravi tecnici, nella gestione interna rendere più efficiente l’azienda, nel customer service la mancanza di omogeneità della qualità del servizio erogato, nel rapporto con i vendor i tempi di risposta lunghi, e nell’area marketing e vendite generare lead e ridurre i tempi della preparazione delle offerte.

“In realtà un problema nel marketing è anche la carenza di investimenti”, sottolinea Panerai. “Non tutti hanno istituito un’attività organica di lead generation, il 16% addirittura non fa nessuna attività, e oltre il 40% destina l’1% o meno del fatturato al marketing”.

Una considerazione a parte anche per il tema cybersecurity: il 46% indica la mancanza di consapevolezza dei clienti come il principale problema in questo campo, il 42% ha avuto clienti vittime di attacchi ransomware nel 2022, e il 72% ha avuto clienti colpiti da phishing, spear phishing o Business Email Compromise (BEC): di questi ultimi il 24% che ha subito perdite di almeno 10.000 euro.

I servizi offerti dagli MSP italiani e le tariffe

Il report dedica poi un’ampia sezione all’analisi dei tipi di servizi offerti dagli MSP italiani e delle relative tariffe: gestione server e pc, antivirus, firewall, backup e DR, email, sicurezza email, vulnerability assessment, VoIP, network management (NMM), e servizi avanzati di cybersecurity: EDR, MDR e managed SOC.

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Per quanto riguarda server e pc per esempio molti MSP hanno alzato i canoni rispetto all’anno scorso, non solo per l’aumentata complessità di gestione ma anche per l’aumentata percezione degli del valore del proprio servizio. Il 71% degli MSP eroga un servizio di gestione server, per tariffe che nel 54% dei casi superano i 50 euro a postazione, mentre l’85% offre un servizio di gestione pc/notebook, per tariffe che in oltre il 60% dei casi superano i 10 euro a postazione.

Passando alla sicurezza, il 99% offre un servizio di antivirus, per tariffe che in quasi 8 MSP su 10 sono nella fascia 2-5 euro a postazione, mentre l’87% offre un servizio di firewall. Più basse ovviamente le percentuali di chi offre servizi avanzati: il 63% degli MSP propone l’EDR con tariffe medie fra 3,5 e 5 euro, mentre il 22% eroga servizi MDR, e il 78% di chi lo propone lo offre a un prezzo inferiore ai 10 euro per postazione, e solo il 12% propone servizi SOC, mentre aumentano dal 12% al 20% quelli che offrono servizi di zero trust.

Infine un accenno al backup e disaster recovery: l’88% degli MSP italiani offre servizi di questo tipo, con forti oscillazioni delle tariffe legate ai diversi livelli di servizio, alla possibilità e velocità di recupero dei dati o di ripartenza di sistemi non indisponibili. Fra chi offre il servizio, la maggior parte si fa pagare meno di 70 euro al mese.

“Diventare MSSP? Scelta egregia se la si fa bene”

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Achab ha presentato la ricerca MSP 2023 in concomitanza con il suo evento MSP Day, tenutosi nei giorni scorsi a Riccione: “È la sesta edizione, la quarta in presenza, abbiamo 36 sponsor e ci aspettiamo 400 persone”, ha detto Veca.

Numeri che dimostrano che – pur con ritardo rispetto ad altri paesi – c’è sempre più interesse anche in Italia per il modello MSP, ha concluso il managing director di Achab, perché negli ultimi anni gli IT service provider che lo hanno scelto hanno visto aumentare fatturato, margini, numero di clienti gestiti e dimensioni aziendali.

“Gli MSP sono in continua evoluzione: ora molti vogliono diventare MSSP (managed security service provider), scelta egregia se la si fa bene, perché c’è una differenza sostanziale tra servizi infrastrutturali e servizi di sicurezza, che richiedono un presidio h24. È una scelta da fare attentamente, considerando anche l’opportunità di fare partnership”.