Il secondo trimestre 2015 di Microsoft è stato all’insegna di cali preoccupanti, ma anche di inattese impennate in settori che fino all’anno scorso non avevano toccato percentuali tali da lasciar supporre una simile esplosione.

Rispettando quasi interamente le previsioni degli analisti, il fatturato della grande M è pari a 22 miliardi di dollari (-5% rispetto allo stesso periodo aprile-giugno del 2014), ma il passivo ha raggiunto i 7,5 miliardi di dollari e le perdite operative ammontano a 3,19 miliardi di dollari, con un calo per azione di circa 40 centesimi di dollaro.

A preoccupare soprattutto Microsoft sono stati i settori di Office, Lumia e Windows con cali di fatturato piuttosto cospicui, mentre le impennate per certi versi attese sono state quelle che orbitano attorno al cloud, ovvero Office 365, Dynamics CRM Online e Azure. Quest’area rappresenta oggi per Microsoft 832 milioni di dollari di fatturato, con un incremento del 88% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Un altro segno positivo è arrivato dai tablet Surface (888 milioni di dollari e un + 117% rispetto al 2014), ma anche sul versante delle console e dei videogiochi l’ultimo trimestre non ha deluso. Il fatturato derivante dai titoli prodotti da Microsoft (tra cui anche un bestseller assoluto come Minecraft) ha toccato i 63 milioni di dollari (+62%), mentre le vendite di Xbox One da aprile a giugno ammontano a 1.4 milioni, con un aumento su base annua di 300.000 unità.

Quello da aprile a giugno deve comunque considerarsi per Microsoft un trimestre di transizione. Tra pochi giorni arriverà infatti Windows 10 e nelle prossime settimane partirà l’attuazione del nuovo piano industriale voluto dal CEO Satya Nadella, compreso quel doloroso taglio di 7.800 posti di lavoro (soprattutto nel settore mobile), che rappresentano ben il 7% dell’intera forza lavoro di Microsoft.