A metà febbraio, come riportato anche in questa nostra news, la joint venture tra Vaio, Toshiba e Fujitsu sembrava ormai cosa certa e si aspettavano solo i dettagli “formali” per mettere d’accordo i tre produttori nipponici. Una fusione in un unico soggetto delle rispettive business unit dedicate ai computer in cui Vaio sarebbe dovuto diventare l’azionista di maggioranza, nonché il brand holder dei nuovi prodotti che sarebbero dovuti uscire dalla joint venture.

L’obiettivo dei tre produttori era quello di unire le forze per fronteggiare la crisi di un mercato PC sempre più con il segno negativo, creando un nuovo soggetto in grado di rappresentare circa il 30% del mercato interno giapponese e circa il 6% di quello mondiale.

Il secondo motivo andava ricercato nella differente caratteristica geografica delle singole compagnie. Se infatti Vaio è forte soprattutto in Giappone e più che altro a livello consumer, Toshiba ha una maggior espansione sul mercato americano, mentre Fujitsu, i cui prodotti sono più orientati a un’utenza business, ha più forza in quello europeo.

Se oggi torniamo sull’argomento è perché, secondo il Wall Street Journal, il confronto tra Toshiba, Fujitsu e Vaio pare che porterà a un nulla di fatto. L’idea di creare una realtà come quella appena descritta resta valida e sensata, ma a quanto pare lo stallo al tavolo delle trattative si è rivelato più ostico del previsto.

Vaio infatti avrebbe già lasciato le contrattazioni, mentre Fujitsu starebbe ancora trattando con Toshiba ma nessuno dei due produttori intenderebbe acquisire la maggioranza della joint venture che si andrebbe a creare. Un matrimonio di interessi che sembra insomma svanito nonostante le buone intenzioni e che, in un panorama davvero fosco per il mercato PC, avrebbe permesso ai tre soggetti coinvolti di fare fronte comune e di porsi sia nel mercato interno giapponese, sia in quello estero con un nuovo slancio.