Il secondo trimestre 2017 di Intel si è chiuso con risultati molto superiori alle aspettative e ciò anche grazie alla recente riorganizzazione della compagnia. Parliamo infatti di un fatturato di 14,8 miliardi di dollari (+9% anno su anno) e di un profitto operativo di 3,8 miliardi, ovvero +190% rispetto al Q2 2016. Anche l’utile netto è più che raddoppiato rispetto a un anno fa toccando i 2,8 miliardi di dollari.

Cifre che si spiegano con l’andamento molto più solido del previsto fatto registrare da quasi tutte le divisioni interne, con l’unica eccezione del -5% del Programmable Solutions Group. Addirittura un comparto ultimamente in sofferenza come il Client Computing Group ha guadagnato il 12% (8,2 miliardi di dollari), ma anche il +58% del Non-Volatile Memory Solutions Group (874 milioni) e il +26% della divisione IoT (720 milioni) stanno a testimoniare una trimestrale davvero super per Intel.

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Più contenuto l’aumento delle soluzioni per data-center, cresciute comunque del 9% fino a toccare un fatturato di 4,4 miliardi di dollari. Difficilmente però si riuscirà a mantenere simili ritmi di crescita in questo comparto, considerando come la recente competizione portata da AMD e Nvidia con i relativi processori creerà nei prossimi mesi una concorrenza da non sottovalutare per Intel.

La compagnia ha comunque visto al rialzo l’outlook per tutto l’anno fiscale 2017 portandolo a 61,3 miliardi di dollari (+1,3 miliardi sul 2016), mentre le previsioni per il Q3 2017 che terminerà a fine settembre parlano di ricavi per 15,7 miliardi. Una cifra quindi superiore a quella del secondo trimestre e ciò anche per i ricavi che verranno dall’acquisizione di Mobileye, che dovrebbe concludersi entro la fine di agosto.