Nel 2024 il 16% delle imprese con sede in Lombardia aumenterà il budget per gli investimenti nel digitale, il 60% lo manterrà stabile e solo il 7% lo ridurrà. Inoltre in diverse aree tecnologiche le aziende lombarde hanno una marcia in più rispetto a quelle delle altre regioni: per le soluzioni di cybersecurity, di gestione del sito web, e per i sistemi gestionali per esempio hanno tassi di adozione di circa 10 punti più alti della media nazionale.

Queste alcune delle principali conclusioni di una indagine sulla domanda di soluzioni ICT da parte delle imprese di tutta Italia, curata dall’Istituto Ixé per il Rapporto Assintel, con la sponsorship di Grenke, Intesa Sanpaolo, TIM e Open Gate Italia. La ricerca è stata presentata ieri durante la prima tappa del Road Show Assintel Report, tenutasi al Palazzo Lombardia a Milano (vedi foto) e organizzata da Assintel e Confcommercio Lombardia, in collaborazione con Regione Lombardia.

“L’indagine è stata effettuata lo scorso settembre su campione di 1000 imprese (di cui 208 lombarde), rappresentativo di tutte le imprese italiane con almeno 3 addetti”, ha spiegato Alex Buriani, direttore della ricerca di Ixè, che per gli scopi della ricerca ha distinto le tecnologie digitali in 11 categorie (vedi grafico qui sotto).

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“Le imprese nel complesso sono molto attente al digitale, c’è consapevolezza dell’importanza strategica di queste tecnologie”, continua Buriani, “ma d’altra parte poco meno di un’impresa su 10 non ha alcuna dotazione digitale: è una sacca rappresentativa di arretratezza culturale, con forti rischi di marginalizzazione, che anche in Lombardia, nonostante la consapevolezza sia più alta della media nazionale, non sono assenti”.

Per quanto riguarda l’adozione delle tecnologie per settore, nel commercio ci sono i tassi più alti per le soluzioni di gestione di clienti e siti web, nell’industria per gestione dati, consulenza e system integration, nella PA c’è la più alta diffusione delle tecnologie di base (produttività, connettività, collaborazione).

Un’altra domanda interessante dell’indagine è sulle aree da migliorare per sviluppare il business attraverso il digitale. Le tre su cui le imprese lombarde investiranno di più sono marketing/comunicazione (29%), gestione dei clienti (23%) e sostenibilità ambientale (19%).

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Sul fronte delle tecnologie emergenti – IoT, robotica, realtà aumentata e virtuale, IA e blockchain, il 2% delle imprese lombarde è in fase avanzata almeno su una di queste, mentre una su 10 ha almeno un progetto pilota.

La propensione alle tecnologie emergenti, ha sottolineato Buriani, aumenta con la dimensione aziendale, ma anche con il diminuire dell’età del principale referente tecnologico in azienda, CIO o chi per esso.

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Invece tra gli ostacoli alla trasformazione digitale dichiarati dalle imprese lombarde spiccano la mancanza di risorse economiche e finanziarie (38,4% delle aziende, 7 punti in più rispetto alla media nazionale) e la scarsità di competenze digitali sul mercato (21%, 4 punti sopra la media nazionale).

“La rapidità con cui corre la tecnologia ci impone velocità, e possiamo ottenerla solo creando una vera sinergia fra imprese, istituzioni e università, che colga i trend, dia risorse per la ricerca e sviluppo alle imprese del Made in Italy digitale, e costruisca bandi su misura per le PMI”, ha commentato Dante Laudisa, Vicepresidente Assintel. “E soprattutto crei profili professionali dinamici che abbiano le competenze digitali che le aziende richiedono, per rendere l’innovazione davvero disponibile sul mercato”.

“L’attenzione delle imprese lombarde alla transizione digitale, driver fondamentale per la crescita e la competitività, denota vivacità e attenzione alle nuove frontiere del nostro sistema economico. L’innovazione digitale, per manifestare appieno le sue potenzialità, deve essere diffusa e coinvolgere le micro e piccole imprese, ossatura del sistema imprenditoriale lombardo”, ha aggiunto Carlo Massoletti, Vicepresidente Vicario di Confcommercio Lombardia.