L’ingresso di Microsoft nel mercato dei laptop avvenuto tre giorni fa con l’annuncio del Surface Book scuoterà parecchio gli altri produttori di PC, che però non potranno fare altro che digrignare i denti e “sopportare” questa inattesa mossa di Redmond.

“Se fossi un OEM, non sarei di certo felice. La grande differenza tra il Surface Book e il primo Surface Pro tre anni fa è che quest’ultimo era stato lanciato da Microsoft come un device facente parte di una nuova categoria. Ora però Microsoft ha lanciato il Surface Book etichettandolo come il laptop da 13’’ più sottile e potente sul mercato”, ha dichiarato l’analista di Jackdaw Research Jan Dawson.

Non a caso durante la presentazione di martedì a New York Microsoft ha utilizzato più volte il termine “laptop definitivo” e in effetti il Surface Book, nonostante possa funzionare anche come un tablet una volta staccato dalla docking-tastiera, è stato lanciato da Redmond come un autentico laptop, rispetto al Surface Pro 4 che invece, come i suoi predecessori, è inteso come un perfetto sostituto di un notebook.

Quello lanciato da Microsoft verso gli altri produttori di PC è insomma un guanto di sfida non da poco, anche se non è la prima volta che Redmond si è trovata in questa situazione. Già nel 2012 infatti, con l’uscita del primo Surface Pro e del Surface RT, Microsoft si era infatti resa conto del fastidio che poteva dare ai suoi partner OEM l’arrivo sul mercato di questi due dispositivi.

Alla fine gli OEM dovranno accettare questo nuovo corso di Microsoft, anche perché al momento non ci sono alternative a Windows per i produttori di PC

D’altronde la maggior parte degli introiti di Windows deriva proprio dagli OEM che acquistano da Microsoft le licenze per installare Windows sui loro PC. Certo, la linea Surface sfidava apertamente anche Apple e dopo un po’ gli attriti da Microsoft e gli OEM partner si erano dissolti in favore di una “pace” utile a entrambi gli schieramenti, ma con l’arrivo del Surface Book le cose cambieranno sicuramente dal momento che con questo nuovo prodotto Redmond punta a diventare un produttore PC di massa, benché per ora il Surface Book sia un prodotto di fascia alta e quindi non adatto a tutti.

Alla fine però gli OEM dovranno accettare questo nuovo corso di Microsoft, anche perché a detta di molti analisti non ci sono alternative a Windows per i produttori di PC. Quale potrebbe infatti essere un valido surrogato al sistema operativo di Microsoft? Non certo Chrome OS, che non è ancora in grado di competere né con Windows, né con OS X e che rimane un sistema operativo troppo particolare e limitato per un mercato di massa, nonostante le vendite dei Chromebook siano in continuo aumento.

Lo scopo di Microsoft non è comunque quello di inimicarsi i partner OEM, ancora troppo importanti e molto più preziosi di quanto possa mai portare in termini di revenue un eventuale e grandissimo successo di vendite del Surface Book. Semplicemente Microsoft si è accorta che al momento nessun produttore di PC ha sul mercato qualcosa di simile al Surface Book e per questo ha deciso di realizzarlo.

Indirettamente però Microsoft lascia intendere che i suoi partner OEM non sono stati in grado finora di concepire e realizzare un loro Surface Book e questo messaggio non renderà di certo felici i produttori di PC. Soprattutto nel caso dei cosiddetti OEM Windows mid-tier come Acer, Asus e Toshiba, mentre i tre principali produttori di PC al mondo (HP, Dell e Lenovo) potrebbero anche andare in direzioni differenti per ricavare dollari.