I prezzi spot delle memorie DRAM hanno registrato un vero e proprio balzo nella settimana tra il 24 e il 30 giugno 2025, con un incremento che in alcuni casi ha portato al raddoppio delle quotazioni. Secondo quanto riportato da DRAMeXchange, il prezzo dei moduli DDR4 da 16 GB a 3200 MHz si è mosso in un intervallo compreso tra 11 e 24 dollari, mentre i moduli da 8 GB hanno oscillato tra 2,80 e 8,00 dollari.

Anche le DDR5 da 16 GB a 4800/5600 MHz, nonostante siano più recenti e prestazionali, hanno mostrato un comportamento anomalo, con prezzi tra 4,55 e 9,20 dollari, spesso inferiori a quelli delle più datate DDR4. Una dinamica apparentemente controintuitiva, ma che trova una spiegazione in alcuni fattori di mercato specifici.

Secondo gli analisti di TrendForce, una delle ragioni principali dietro l’impennata dei prezzi spot è l’avvio della progressiva dismissione della produzione di DDR4 da parte dei principali produttori di memoria. Il Nikkei riporta ad esempio che CXMT, produttore cinese di chip di memoria, ha annunciato l’intenzione di terminare la produzione di DDR4 entro il 2026. Una decisione che ha colto di sorpresa i mercati, generando una corsa all’approvvigionamento.

Molti acquirenti stanno quindi acquistando moduli DDR4 per accumulare scorte prima che questi diventino difficili da reperire, soprattutto considerando la diffusione ancora ampia della tecnologia DDR4 in server, PC aziendali e dispositivi embedded.

Lo spettro dei dazi USA

Un ulteriore elemento che sta alimentando la pressione al rialzo sui prezzi è la scadenza della pausa tariffaria imposta dagli Stati Uniti, prevista per il 9 luglio 2025. Il termine del congelamento porterà a un aumento dei dazi doganali sui prodotti importati da Paesi chiave come Cina e Corea del Sud, dove si concentra la gran parte della produzione globale di DRAM. Questo scenario ha spinto molte aziende statunitensi a fare scorte preventive, nel tentativo di evitare l’aumento dei costi nei prossimi mesi.

prezzo DRAM

Crediti: Shutterstock

Dato che la memoria rappresenta spesso uno dei componenti più costosi in ambito server, il rischio di un incremento dei prezzi nel breve periodo ha portato a un aumento della domanda sul mercato spot, dove le transazioni avvengono a prezzi correnti e immediati.

Va però sottolineato che l’aumento dei prezzi spot non si traduce automaticamente in un rialzo dei prezzi al dettaglio per consumatori e aziende. Questo perché i grandi buyer (OEM, data center, integratori di sistemi) stipulano contratti a lungo termine con i fornitori, beneficiando di condizioni stabili e volumi garantiti.

I prezzi spot entrano in gioco quando c’è urgenza o si intravedono margini di guadagno per il futuro, come nel caso di un’eventuale scarsità imminente. Di conseguenza, solo una parte marginale del mercato risulta esposta a queste dinamiche di prezzo più volatili.

Un mercato delle memorie in transizione

Il picco dei prezzi DRAM si inserisce in un quadro di trasformazione strutturale per l’industria dei semiconduttori. Mentre la domanda di memorie DDR5 continua a crescere, la necessità di supportare infrastrutture esistenti e sistemi legacy mantiene alta la domanda di DDR4, anche in presenza di tecnologie più recenti.

Parallelamente, altri segmenti della memoria come la NAND flash stanno vivendo un crollo dei prezzi a causa di un eccesso di offerta, evidenziando una segmentazione crescente all’interno dello stesso mercato delle memorie.

(Immagine in apertura: Shutterstock)