Nelle scorse ora IBM ha presentato i risultati finanziari relativi al terzo trimestre del 2015 conclusosi a fine settembre, annunciando un fatturato di 19,3 miliardi di dollari e un utile netto di 2,95 miliardi di dollari. Si tratta di un risultato negativo visto il -14% fatto segnare rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ma IBM precisa che se non fosse stato per la cessione delle attività legate a server System x e contando anche il fatturato a valuta costante, il calo del fatturato si sarebbe attestato a -1%.

Nel corposo portafoglio di IBM la parte maggiore rimane sempre quella legata ai cosiddetti Global Technology Services, compreso il cloud. Questi servizi nella loro interezza hanno infatti generato un fatturato di 7,9 miliardi di dollari (-10% su base annua) ed è proprio su questo versante che IBM sembra puntare maggiormente, vista anche la grande crescita di tutto il comparto cloud.

Stiamo infatti parlando di un +17% derivante dal settore cloud-analytics-engagement e di un +45% di fatturato legato al cloud in ogni sua declinazione (privato, ibrido e pubblico), comparto che per IBM vale oggi 9,4 miliardi di dollari, di cui 4,5 miliardi rappresentati dalle formule annuali di offerte as-a-Service (un anno fa erano invece 3,1 miliardi di dollari).

A definire il cloud un “imperativo strategico” è stato lo stesso CEO di IBM Ginni Rometty e in effetti, a leggere i numeri del terzo trimestre, questo comparto sembra dare sempre migliori soddisfazioni al colosso statunitense. Al secondo posto come fatturato c’è tutta l’attività software con 5,1 miliardi di dollari (-10% rispetto al 2014), mentre in terza posizione troviamo i Global Business Services (4,2 miliardi, -13% su base annua) e infine l’hardware, che vale 1,5 miliardi di dollari e che ha fatto segnare il tonfo più significativo con un -39% anno su anno.

Su questo versante pesa naturalmente la già citata cessione dei System x, ma di contro la nuova linea di mainframe System z ha fatto segnare un +15% su base annua e un +18% per quanto riguarda la potenza installata. La percentuale del comparto storage è invece in netto calo (-19%) e lo stesso vale per i sistemi Power, che però hanno fatto segnare un calo molto più contenuto vicino al 3%.