3,54 mila miliardi di dollari. A tanto dovrebbe ammontare la spesa IT globale nel 2016 con un +0,6% rispetto ai 3,52 mila miliardi del 2015. È quanto emerge da un nuovo report di Gartner, che ha anche messo in evidenza come la spesa IT, da quando viene monitorata, abbia subito un brusco calo proprio nell’anno appena trascorso (-216 miliardi rispetto al 2014), anche se nel 2016 è previsto un leggero rialzo per quanto riguarda i settori tecnologici di hardware, software, telecomunicazioni e naturalmente servizi IT.

Partendo dal dispositivi, categoria in cui rientrano PC, tablet, smartphone, stampanti e ultramobile, si assisterà nel 2016 a una contrazione della spesa pari al 1,9% su base annua, dovuta principalmente sia al calo dei tablet, sia alla grande diffusione nei mercati emergenti di smartphone a basso costo.

A trainare il settore dei PC saranno soprattutto i device ultramobile top di gamma, grazie soprattutto alla continua espansione di Windows 10 e dei nuovi processori Intel Core di sesta generazione (Skylake). Se nel breve periodo non si vedranno molti cambiamenti nella spesa IT per quanto riguarda Europa, Medio Oriente e Giappone, nel 2017 si dovrebbe assistere a una maggiore stabilizzazione in queste aree.

Chi se la passerà invece meglio nel 2016 sarà il comparto dei datacenter con un +3% rispetto al 2015, per un totale di spesa di 75 miliardi di dollari dovuto soprattutto alla forte domanda per il segmento hyperscale. Crescita prevista del 5,3% per il software aziendale, che nel 2016 dovrebbe raggiungere i 326 miliardi di dollari, sebbene Paesi importanti come Russia e Brasile rappresentino ancora delle incognite non comuni a causa delle incerte condizioni economiche, che potrebbero portare molte aziende a risparmiare proprio sul parco software.

Segno positivo anche per i servizi IT fortemente legati all’espansione del cloud, che dopo il brusco calo del 4,5% avvenuto nel 2015 dovrebbero riprendersi nel corso di quest’anno e raggiungere i 940 miliardi di dollari di spesa con un +3,1% rispetto al 2015. A chiudere lo scenario dei prossimi mesi troviamo i servizi di telecomunicazioni, la cui spesa per il 2016 è data in calo del 1,2% a 1,45 mila miliardi. La colpa va attribuita principalmente alla scomparsa delle tariffe di roaming nell’Unione Europea e in alcune parti del Nord America.