Lenovo ha pubblicato i dati del quarto trimestre e di chiusura dell’anno fiscale, e per la prima volta in sei anni i risultati sono stati negativi, come abbiamo avuto modo di dettagliare nella notizia della scorsa settimana. Nonostante le perdite, il report indicava comunque forti crescite in alcuni settori. Nel leggerlo si notano segnali contrastanti, che abbiamo voluto chiarire con l’Amministratore Delegato di Lenovo Italia Mirko Poggi.

Nonostante la situazione del mercato PC, Poggi si dice tutto sommato “contento dei risultati ottenuti” e fiducioso per il futuro. “Vediamo il mercato PC in forte trasformazione, con uno spostamento verso i portatili 2-in-1, categoria su cui siamo ben posizionati, avendo di fatto inventato la categoria dei PC trasformabili nel 2012 con il lancio del primo Yoga”, ha affermato. Rispetto ai modelli con tastiera staccabile, il segmento dei convertibili è quello che mostra la crescita più alta.

Mirko Poggi, Amministratore Delegato di Lenovo Italia.

Mirko Poggi, Amministratore Delegato di Lenovo Italia.

“Nonostante il consolidamento della quota di mercato in ambito PC, la crisi globale e quella italiana in particolare non hanno permesso di raggiungere i profitti sperati”, prosegue Poggi, che aggiunge che oltre ai portatili 2-in-1 l’altro settore in forte crescita è quello dei PC ad alte prestazioni dedicati ai gaming, su cui i margini sono più alti e il ricambio più veloce. Lenovo ha intenzione di investire su questi settori e diventare nella mente dei consumatori un marchio di riferimento per i prodotti premium.

I problemi più grossi Lenovo li ha avuti sicuramente nel settore smartphone, anche a seguito dell’acquisizione di Motorola per 2,8 miliardi di dollari nel 2014. Sebbene il business mobile abbia raggiunto il break-even operativo nel terzo trimestre, in anticipo sulle previsioni, i costi di acquisizione e del mantenimento iniziale di due strutture e due marchi, Lenovo per i mercati emergenti e Motorola in Americhe ed Europa, hanno avuto un peso notevole. “La ristrutturazione ha portato a una svolta positiva, ma non a tutti gli effetti sperati”, ha affermato Poggi, secondo il quale il motivo è da ricercare in una diminuzione della domanda nei paesi sviluppati e nell’arrivo di nuovi concorrenti in Cina e nei mercati emergenti.

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Il segmento meno problematico sembra essere quello del nuovo gruppo Data Center, con macchine e servizi enterprise, anche se la crescita del mercato è tutto sommato modesta e i volumi certamente non paragonabili a quelli dei PC, per lo meno è un settore che “tiene” e che può portare a margini più alti, soprattutto con l’abbinamento di software e servizi alla vendita dell’hardware.

Cosa fa ben sperare per il futuro? Poggi non ha dubbi: “La sicurezza che Lenovo saprà sempre portare un contributo tecnologico al mercato”.