Secondo fonti vicine alla trattativa, Yahoo sarebbe in fase avanzata di negoziazione per vendere AOL alla società italiana Bending Spoons per circa 1,4 miliardi di dollari. Un’operazione che, se finalizzata, segnerebbe una nuova pagina per uno dei brand più iconici dell’era digitale e consoliderebbe il ruolo dell’azienda milanese come protagonista assoluta del tech europeo.

L’accordo non è ancora ufficiale e le parti coinvolte mantengono il massimo riserbo. Da un lato, Yahoo è oggi controllata dal fondo di private equity Apollo Global Management, che nel 2021 ne aveva acquisito il 90% delle quote da Verizon in un affare da 5 miliardi di dollari. Dall’altro, Bending Spoons prosegue nella sua strategia di crescita tramite acquisizioni mirate, puntando a rivitalizzare realtà storiche e a integrarle nel proprio ecosistema digitale.

AOL non è un nome qualsiasi. Nato come colosso della prima internet economy, ha legato la propria immagine a servizi che hanno fatto epoca, come la celebre notifica “You’ve Got Mail” e la piattaforma di posta elettronica che negli anni Novanta ha introdotto milioni di utenti alla comunicazione digitale. Nel 2000 AOL fu protagonista di quella che allora venne definita la più grande fusione della storia, unendo le proprie forze con Time Warner. L’operazione, celebrata come rivoluzionaria, si trasformò però in un boomerang tra indagini regolatorie, svalutazioni miliardarie e difficoltà di integrazione.

Nonostante il ridimensionamento degli ultimi due decenni, AOL mantiene ancora oggi una base di utenti fedele e continua a generare entrate grazie alla pubblicità online e a servizi in abbonamento come LifeLock per la protezione dell’identità digitale, LastPass per la gestione delle password e McAfee Multi Access per la sicurezza informatica. Interessante notare come, negli ultimi dodici mesi, il traffico sul portale AOL.com sia cresciuto del 20% nella fascia d’età compresa tra i 25 e i 54 anni, superando il ritmo di crescita degli utenti over 55. Un risultato ottenuto grazie all’espansione dei contenuti editoriali, che spaziano dalla salute al fitness, dalla scienza alla cronaca locale.

Bending Spoons AOL

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Bending Spoons: un unicorno italiano in corsa globale

Fondata a Milano nel 2013 da Luca Ferrari insieme a un gruppo di co-fondatori, Bending Spoons si è imposta come uno dei player tecnologici più dinamici d’Europa. La sua strategia consiste nell’acquisire società con potenzialità inespresse, rilanciarle attraverso innovazione tecnologica e inserirle in un ecosistema di applicazioni mobili che oggi conta oltre 300 milioni di utenti mensili.

A febbraio 2024 la società ha chiuso un round di finanziamento che ne ha portato la valutazione a 2,55 miliardi di dollari, confermandola come una delle rarissime “unicorni” nate e cresciute in Italia, ossia aziende private con una valutazione superiore al miliardo.

L’acquisizione di AOL arriverebbe in un momento in cui Bending Spoons sta ampliando con decisione il proprio portafoglio. Negli ultimi mesi, l’azienda ha rilevato il servizio di file sharing WeTransfer e ha firmato l’accordo più importante della sua storia con il delisting della piattaforma video Vimeo, valutata 1,38 miliardi di dollari.

Per Bending Spoons, l’ingresso di un marchio storico come AOL significherebbe non solo aggiungere milioni di utenti a un già vastissimo bacino, ma anche ereditare un brand dalla forte riconoscibilità internazionale. Per Apollo Global Management, invece, la cessione rappresenterebbe l’occasione di snellire il portafoglio e monetizzare un asset che, pur avendo ancora valore, non è più centrale nella strategia di Yahoo.

Gli analisti guardano inoltre alla possibilità che Bending Spoons, forte di queste mosse, possa nei prossimi anni puntare a un’IPO negli Stati Uniti. Sebbene il CEO Luca Ferrari abbia chiarito che non ci sono piani concreti a breve termine, l’azienda lavora già per farsi trovare pronta a un debutto sui mercati finanziari globali, con ambizioni che vanno ben oltre i confini europei.

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