Intel ha fornito dettagli sulla prima fase del suo piano di investimento in Europa, con cui spenderà circa 80 miliardi di euro nei prossimi 10 anni su tutta la filiera dei semiconduttori: dalla ricerca e sviluppo fino alla produzione e al packaging dei chip.

La prima fase, spiega una nota, comprende investimenti per 17 miliardi di euro che riguardano anche l’Italia, oltre alla realizzazione di un mega-impianto in Germania per la produzione di semiconduttori, alla creazione di un nuovo hub di ricerca e sviluppo (R&D) e di design in Francia, e di investimenti nell’R&D, nella produzione, nei servizi di fonderia e nelle fasi di back-end della produzione in Irlanda, Polonia e Spagna.

Per quanto riguarda l’Italia, precisa il comunicato, Intel e il governo italiano stanno negoziando la realizzazione di un impianto all’avanguardia dedicato alla fase di back-end del processo di fabbricazione dei chip. Con un potenziale investimento fino a 4,5 miliardi di euro, questa fabbrica – secondo “Repubblica” sono in lizza Torino e Catania – può creare circa 1500 posti di lavoro in Intel e altri 3500 fra fornitori e partner.

Intel e l’Italia, continua la nota, hanno l’obiettivo di rendere questo impianto un’eccellenza nell’Unione Europea con tecnologie inedite e innovative. In aggiunta, Intel ambisce a portare innovazione e opportunità di crescita del servizio di fonderia di semiconduttori in Italia grazie alla recentissima acquisizione di Tower Semiconductor, che ha una partnership rilevante con STMicroelectronics, con una fab situata ad Agrate Brianza (MB).

Il sito produttivo a Magdeburgo (Germania) si chiamerà Silicon Junction

In generale il programma di investimento ha l’obiettivo di bilanciare la filiera globale dei semiconduttori attraverso una significativa espansione della capacità produttiva di Intel in Europa.

Nella fase iniziale, Intel ha in programma di sviluppare due fabbriche (“fab”) di semiconduttori, prime del loro genere, a Magdeburgo in Germania. La progettazione inizierà immediatamente, l’inizio della costruzione nella prima metà del 2023 e l’avvio della produzione è previsto per il 2027, in attesa dell’approvazione della Commissione Europea. Il nuovo sito, precisa la nota, produrrà chip basati sulle più avanzate tecnologie per i transistor di Intel, con processi produttivi dell’era Angstrom, e come previsto nella strategia IDM 2.0 di Intel, sarà in grado di soddisfare sia le richieste dei clienti europei e globali, operando da fonderia, che i prodotti di Intel stessa.

Intel ha in piano di creare 7000 posti di lavoro per la costruzione degli impianti, 3000 posti di lavoro a tempo indeterminato nell’alta tecnologia in Intel, e decine di migliaia di ulteriori posizioni fra fornitori e partner. Il nuovo sito sarà battezzato “Silicon Junction”, perché fungerà da punto di congiunzione per gli altri centri di innovazione e produzione in Germania e in Europa.

Intel continuerà ad investire anche a Leixlip, in Irlanda, per il progetto di espansione dell’impianto, che impiegherà ulteriori 12 miliardi di euro e raddoppierà lo spazio per la produzione, portando sul suolo europeo il processo produttivo Intel 4 ed espandendo il servizio di fonderia di semiconduttori per clienti esterni. Una volta completata l’espansione, l’investimento totale di Intel in Irlanda ammonterà ad oltre 30 miliardi.

In totale Intel ha pianificato di spendere oltre 33 miliardi di euro in questi stabilimenti di produzione.

Ricerca e sviluppo, l’hub europeo sarà a Paris-Saclay

Per quanto riguarda invece la ricerca e sviluppo, Intel ha in piano di costruire il suo nuovo hub europeo di R&D presso Plateau de Saclay, a 20 km da Parigi, in Francia, creando 1000 nuovi posti di lavoro di alta specializzazione high-tech in azienda, con 450 posti disponibili entro la fine del 2024. La Francia diventerà la sede europea di Intel per le competenze di progettazione per il supercalcolo (HPC) e l’intelligenza artificiale (AI). L’innovazione di HPC e AI offrirà benefici per una vasta serie di settori, come automotive, agricoltura, clima, ricerca farmacologica, energia, studi genomici, biologia e sicurezza.

Intel prevede di stabilire anche il suo principale centro europeo di progettazione di fonderie in Francia, offrendo servizi di progettazione e materiali collaterali di progettazione a partner e clienti del settore francese, europeo e mondiale.

Inoltre a Danzica, in Polonia, Intel sta aumentando lo spazio dei propri laboratori del 50%, focalizzandosi sullo sviluppo di soluzioni nel campo delle reti neurali per deep learning, dell’audio, della grafica, dei data center e del cloud computing. Il completamento dell’espansione è stimato entro il 2023.

Le collaborazioni di ricerca in Italia

Questi investimenti rafforzeranno ulteriormente la relazione di lungo corso di Intel con gli istituti di ricerca europei, IMEC in Belgio, l’Università Tecnica di Delft nei Paesi Bassi, CEA-Leti in Francia e i Fraunhofer Institutes in Germania. Intel sta anche costruendo collaborazioni promettenti in Italia con Leonardo, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e CINECA, per esplorare nuove soluzioni avanzate nell’ambito del supercalcolo (HPC), della memoria, dei modelli di programmazione software, di sicurezza e cloud.

Nell’ultimo decennio, in Spagna, il Barcelona Supercomputing Center e Intel hanno collaborato nell’architettura exascale. Ora stanno sviluppando l’architettura zettascale del prossimo decennio. Il centro di supercalcolo e Intel hanno in programma di realizzare laboratori comuni a Barcellona per il progresso dell’informatica.

Pat Gelsinger, CEO di Intel, ha dichiarato: “I nostri investimenti pianificati sono un passo importante sia per Intel che per l’Europa. Il Chips Act dell’UE darà la possibilità alle aziende private e ai governi di lavorare insieme per far progredire la posizione dell’Europa nel settore dei semiconduttori. Questa larga iniziativa migliorerà la ricerca e sviluppo europea e porterà la produzione di chip all’avanguardia nel continente, a beneficio dei clienti e dei partner di tutto il mondo. Ci impegniamo a fornire un contributo determinante per lo sviluppo del futuro digitale dell’Europa”.