Xerox Holding Corporation ha annunciato l’adozione di un nuovo modello operativo, che comporterà un cambiamento della struttura organizzativa e una tornata di licenziamenti che coinvolgerà il 15% del suo personale, ossia circa 3100 persone, visto che nel giugno scorso Xerox ha comunicato ufficialmente di avere circa 20.700 dipendenti.

Xerox non ha specificato le divisioni e reparti che saranno interessati dagli esuberi, né le aree geografiche, ma condurrà trattative con i sindacati ovunque questo sia possibile.

In Italia Xerox risulta attiva con due ragioni sociali, Xerox SpA e Xerox Italia Rental Services SRL, entrambe con sede a Sesto San Giovanni (Milano).

La ristrutturazione, definita da Xerox “Reinvention”, prevede “l’allineamento delle risorse” in tre aree, come ha spiegato in un comunicato il CEO Steven Bandrowczak: “Miglioramento e stabilizzazione del nostro core business stampanti, creazione di una nuova funzione Global Business Services, e disciplinata esecuzione di una diversificazione delle vendite”.

Molto probabilmente collegata alla ristrutturazione è l’uscita dall’azienda, che ha sede centrale a Norwalk (Connecticut), di due top manager: Joanne Collins Smee, EVP e president America, e Tracey Koziol, EVP global offering solutions e chief product officer.

A seguito di queste uscite, i principali top manager oltre al CEO Bandrowczak ora sono John Bruno, president e COO, che si occuperà dell’allineamento dei business print, digital services e IT services, e Louie Pastor, che nel ruolo di chief transformation & administrative officer avrà la responsabilità della strategia “reinvention” e della nuova funzione global business services.

A questo proposito, Xerox ha precisato che la nuova GBS non sarà una divisione o business unit, ma appunto una funzione di supporto per tutte le attività che hanno a che fare con i clienti (customer facing).

Per quanto riguarda il business principale della stampa, gli obiettivi principali della ristrutturazione sono tre: semplificare i prodotti core, investire in un modello di vendita più incentrato sui partner, e cercare aumenti di market share mirati. Nella più recente trimestrale, Xerox ha registrato un fatturato di 1,65 miliardi di dollari, in calo di quasi il 6% rispetto a 12 mesi prima.

Un’altra conseguenza della ristrutturazione è la chiusura del programma E-Concierge, che tracciava i consumi dei parchi stampanti dei clienti e permetteva riordini diretti da parte dei clienti attraverso un portale di e-commerce.

Proprio pochi giorni fa infine, Xerox aveva ammesso un data breach nei sistemi della filiale USA della divisione Xerox Business Services (XBS).

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