VMware ha annunciato ieri due acquisizioni: Carbon Black, che fornisce soluzioni di Cloud Security, per 2,1 miliardi di dollari, e Pivotal, specialista di soluzioni di sviluppo e gestione di applicazioni cloud, che come VMware fa parte del gruppo Dell, per 2,7 miliardi di dollari.

L’esborso totale è di circa 4,8 miliardi di dollari, cioè quasi il doppio rispetto ai 2,44 miliardi di fatturato trimestrale che VMware ha annunciato sempre ieri (secondo trimestre fiscale 2020), in crescita del 12% rispetto a 12 mesi fa, e rappresenta quindi un impegno importante rispetto alle dimensioni dell’azienda. “Queste acquisizioni riguardano due priorità tecnologiche critiche per tutte le aziende, e cioè lo sviluppo di applicazioni moderne e di livello enterprise, e la protezione di workload e client aziendali – ha commentato Pat Gelsinger, CEO di VMware -: con esse acceleriamo l’evoluzione delle nostre offerte di subscription e software-as-a-service”.

In effetti le aziende acquisite sono molto diverse, ma un comune denominatore è il fatto che entrambe si concentrano sulle applicazioni innovative cloud-native. L’offerta di Carbon Black si basa su una piattaforma cloud per la protezione degli endpoint, mentre Pivotal è nota soprattutto per Cloud Foundry, ambiente open source di sviluppo di servizi PaaS, e per il suo forte impegno su Kubernetes, la piattaforma open source per la gestione delle applicazioni “containerizzate” su cui VMware sta investendo molto.

Entrambe le operazioni quindi rientrano nella strategia che VMware ha avviato da anni per allargare il suo ambito d’azione rispetto alla specializzazione originaria nella virtualizzazione server, che l’ha resa una delle più importanti storie di successo del settore ICT dello scorso decennio.

vSphere diventa una piattaforma nativa Kubernetes

Pivotal ha oltre 350 clienti, tra cui un terzo delle aziende Fortune 100, che in molti casi usano le sue soluzioni su VMware, e da loro ci è arrivato il chiaro messaggio di voler vedere VMware e Pivotal lavorare in modo più integrato come una sola entità – ha detto Gelsinger all’incontro con gli analisti di ieri per i risultati trimestrali -. Pensiamo che Kubernetes sia un fenomeno dirompente per il settore ICT, come la virtualizzazione o il cloud. Sta diventando lo standard de facto per le moderne applicazioni multicloud, e nell’ultimo anno siamo diventati tra i tre principali investitori in questo progetto: la prossima settimana annunceremo una grande iniziativa di sviluppo che coinvolgerà Pivotal ed Heptio (altro specialista Kubernetes acquisito da VMware l’anno scorso, ndr) per fare di VMware vSphere una piattaforma nativa Kubernetes sia per virtual machine sia per container”.

In arrivo una piattaforma completa VMware di cyber security

Nell’incontro con gli analisti Gelsinger ha approfondito anche le motivazioni dell’acquisizione Carbon Black. “Il settore della cybersecurity al momento è molto frammentato e inefficiente, nel senso che non esiste una piattaforma unificante, e l’uso di tanti strumenti diversi non funziona. L’idea di VMware è quindi di creare una piattaforma di sicurezza integrata end-to-end, e riteniamo le tecnologie di Carbon Black un catalizzatore per questa strategia, perché sono complementari con i nostri prodotti di security: AppDefense, Workspace ONE, NSX e SecureState”.