Nei risultati delle società IT il 2022 non è stato un anno stellare come il precedente, e la forte incertezza della situazione macroeconomica sta iniziando a provocare crisi di risultati o revisioni al ribasso delle precedenti previsioni per i prossimi trimestri.

Una conseguenza è che quasi ogni giorno giungono notizie di riduzioni del personale, esuberi o rallentamenti/stop del ritmo delle assunzioni che riguardano moltissime delle realtà del settore – dai colossi multinazionali alle startup, dalle società in crisi profonda a quelle che arrivano da molti trimestri di crescita e utili.

Le motivazioni sono sostanzialmente di quattro tipi: eccesso di assunzioni l’anno scorso, crisi di risultati, atteggiamento prudenziale in vista di un 2023 incerto, o periodica valutazione con taglio degli elementi meno performanti. In diversi casi, il primo staff colpito è proprio quello delle assunzioni, spesso affidato almeno in parte a personale con contratti temporanei.

Secondo CrunchBase, che ha una sorta di osservatorio di queste notizie, i tagli hanno riguardato finora 44mila persone solo negli USA, e solo considerando gli esuberi ufficialmente annunciati, o riportati da fonti attendibili. Ecco alcuni dei casi più recenti e interessanti, a partire da luglio.

Luglio

Twitter: circa 100 persone in luglio, soprattutto nel team di talent acquisition, cioè selezione del personale (Wall Street Journal)

Microsoft: Bloomberg parla di un taglio di meno dell’1% del personale. Microsoft, che ha circa 180mila dipendenti, ha confermato di aver eliminato “un piccolo numero” di posti,

TikTok: circa 100 esuberi nella filiale USA (lo riporta Wired, la società non ha fatto annunci ufficiali).

Shopify: circa 1000 persone, ovvero il 10% del personale. In un messaggio ai dipendenti l’azienda ha confermato i tagli, soprattutto nei reparti recruitment, staff e vendite. Il CEO Tobi Lutke ha dichiarato: “Abbiamo scommesso sul fatto che la percentuale di vendite retail via ecommerce avrebbe superato quelle nei negozi entro 5 o 10 anni: è chiaro che non è andata così”.

Agosto

Groupon: circa 500 esuberi, cioè intorno al 15% del personale totale, soprattutto nelle aree vendite, marketing ed engineering.

Nutanix: ha annunciato 270 tagli su una forza lavoro totale di circa 6000 persone.

Microsoft: secondo Business Insider ha dismesso il dipartimento Modern Life Experiences, creato nel 2018, concentrato sui professional consumer, e formato da 200 persone.

Apple: taglio di circa 100 lavoratori a contratto dell’area selezione del personale. riportato da Bloomberg.

Meta: circa 60 contractor. Secondo Bloomberg hanno appreso la notizia in videoconferenza e sono stati scelti da un algoritmo.

Snap: l’azienda di Snapchat ha tagliato oltre 1280 persone, cioè circa il 20% del personale. Reparti più colpiti: hardware, Zenly (app di social mapping), e il team che supporta gli sviluppatori di mini app e giochi.

Settembre

Twilio: il cloud communication provider ha annunciato l’esubero dell’11% della forza lavoro, circa 850 persone. La notizia è stata molto discussa per le dichiarazioni del CEO Jeff Lawson che ha definito i tagli “saggi e necessari”.

Ericsson: ha annunciato ufficialmente il taglio delle circa 400 persone che lavoravano nella filiale in Russia.

DocuSign: nell’ambito di un ampio piano di ristrutturazione ha annunciato il licenziamento del 9% del personale, circa 650 persone.

Ottobre

Meta: nessun numero dichiarato ufficialmente, ma Mark Zuckerberg, dopo il calo delle entrate registrato per la prima volta dall’azienda nei suoi 18 anni di attività, ha annunciato tagli al personale, blocco delle assunzioni e una riorganizzazione dei team collegata a riduzioni dei budget fino al 10%.

Intel: alle prese con un serio calo delle vendite – con riduzione di 10 miliardi di dollari del fatturato stimato per il 2022 – starebbe secondo alcune fonti preparando un licenziamento di massa che potrebbe arrivare al 20% della forza lavoro. Si tratterebbe di oltre 20mila persone, visto che Intel nel 2021 ha superato i 120mila dipendenti. L’annuncio ufficiale è atteso per fine ottobre.

Oracle: circa 200 persone sono state tagliate a seguito del trasferimento del quartier generale da Redwood Shores (California) ad Austin (Texas).

Salesforce: taglio di alcuni contractor che si occupavano di assunzioni. CRN e altre fonti parlano di oltre 90 persone citando post su Linkedin degli interessati. L’azienda ha confermato senza fare numeri, spiegando che molti dipartimenti non faranno più assunzioni per il resto dell’anno fiscale. Salesforce ha oltre 73mila dipendenti.

Microsoft: proprio di oggi è la notizia di circa 1000 esuberi che interessano varie divisioni, confermati da un portavoce della società a MarketWatch.