Nonostante sia durato due ore, l’evento di Apple della scorsa settimana è stato un po’ “leggero”. L’azienda di Cupertino ha annunciato una manciata di nuovi prodotti: le aggiornate linee Apple Watch, i previsti iPhone 7 e 7 Plus, i nuovi AirPod wireless.

Non c’è stato alcun riferimento alla linea iPad. Non ci sono stati aggiornamenti per il Mac. I nuovi portatili MacBook Pro devono ancora essere svelati. L’Apple TV non è stata menzionata, anche se Apple sta mandando in pensione il modello di terza generazione senza alcun clamore . iOS 10 ha ricevuto qualche attenzione, ma semplicemente per evidenziare data di uscita del 13 settembre (su MacOS Sierra nessuna parola, anche se Apple ha annunciare la sua data di uscita – il 20 settembre).

Per un evento di solito carico di importanti annunci di prodotto e da cui ci aspettiamo sempre qualcosa in più, l’edizione di quest’anno è stata in qualche modo sottotono. E di certo non hanno aiutato i numerosi dettagli sui nuovi prodotti trapelati in rete già molto tempo prima dell’evento, che hanno messo in discussione la famosa segretezza di Apple.

Eppure, ci sono stati annunci significativi.

Gli AirPod wireless – un’importante release, data la decisione di Apple di eliminare il jack audio nei nuovi iPhone – sono davvero interessanti per il modo in cui si collegano facilmente a più dispositivi, la ricarica e le funzionalità. Diversi report li hanno descritti come la soluzione per il problema degli auricolari Bluetooth.

Ciò che spicca più nei nuovi AirPod, al di là di quella che sembra una straordinaria esperienza utente, è che, per renderli una realtà, Apple ha progettato un chip a bassa potenza customizzato per loro – il nuovo W1. Questo dimostra davvero la crescente abilità di Apple nel progettare i propri chip per affrontare sfide che molte aziende semplicemente non possono superare perché si basano solo sulla tecnologia disponibile.

La progettazione di chip customizzati non è una novità per Apple. Ha iniziato a creare i propri processori per dispositivi iOS con l’iPad originale, rilasciato sei anni fa. Il nuovo S2 System in a Package (SiP) in Apple Watch Serie 2, così come il rinnovato S1P nella rinnovata Serie 1 dispositivi, sono entrambi esempi di come Apple utilizza la propria competenza per raggiungere obiettivi importanti.

E poi c’è il nuovo processore A10 Fusion degli iPhone 7 e 7 Plus. L’A10 combina due core a basso consumo energetico per preservare la durata della batteria durante le attività che necessitano di potenza limitata con due core ad alte prestazioni, che prendono in consegna le attività con esigenze di elaborazione più impegnative.

Ciò dimostra che Apple, che negli ultimi anni è stata spesso criticata per aver perso il suo vantaggio innovativo, sta ora innovando a livello del silicio. E’ qualcosa che poche aziende possono veramente replicare. Mano a mano che diventa ancora più abile in questo, Apple sarà meglio posizionata per affrontare quelle sfide tecniche un tempo viste come insolubili o troppo difficili. Di conseguenza, mi aspetto che nei prossimi anni vedremo una serie di dispositivi Apple simili agli AirPod.

Potrebbe non trattarsi di nuove, grandi categorie di prodotti, ma di innovazioni che risolvono i problemi di cui gli utenti si lamentano da anni, o cose semplicemente non pensavamo potessero essere realizzate.

Naturalmente gli AirPod esistono, in parte, grazie alla decisione di Apple di abbandonare la porta per le cuffie, una mossa che l’azienda ha dovuto difendere duramente. Molti critici hanno fatto notare che Apple si è allontanata da una tecnologia che sembrava fatta per durare per sempre ed è usata in milioni (se non miliardi) di accessori audio. Come ha spiegato Phil Schiller, senior vice president di Apple per il marketing a livello mondiale, prendere tali iniziative richiede “coraggio.

Non è la prima volta che Apple elimina dai suoi prodotti una porta comunemente usata o qualche altra tecnologia, comprese le tecnologie che lei stessa ha sviluppato. Firewire, SCSI, VGA, DVI, unità floppy, unità ottiche sono alcuni esempi. L’azienda ha anche diminuito le proprie porte proprietarie, come il connettore a 30 pin per iPod/iPhone/iPad, che ha preceduto la porta lightning; l’ADB originariamente utilizzato per collegare tastiere e mouse di Apple; e la porta seriale utilizzata nel Mac fino al 1998 per collegare altri accessori e piccole reti domestiche o per ufficio (per non parlare di alcuni dei propri protocolli di rete).

La società non si fa scrupoli a rimuovere i prodotti, anche relativamente recenti, dal supporto in favore di nuove versioni del sistema operativo e delle applicazioni.

Anche se le poche parole di spiegazione di Schiller sembravano un po’ forzate, il suo discorso ha evidenziato l’approccio dell’azienda in questo senso: quando Apple decide che vuole spingere in avanti i propri prodotti o piattaforme, non ha nessun problema a eliminare tecnologie che potrebbero ostacolarla.

Ci sono dei vantaggi nell’eliminare i jack per cuffie, oltre al semplice fatto che ciò ha permesso di introdurre gli AirPod. Uno di questi è che si libera spazio all’interno dell’iPhone per altro hardware, senza sacrificare la dimensione o il peso del telefono. E’ la stessa ragione per cui l’azienda ha gradualmente eliminato il connettore originale a 30 pin dai dispositivi iOS.

Questo è un altro aspetto per cui Apple è controcorrente. E’ disposta a tagliare ciò che vede come un ostacolo per innovare in modo efficace. Poche aziende di tecnologia o di elettronica sono disposte a farlo per paura di alienarsi i consumatori. La volontà di Apple di andare oltre questa concezione, atteggiamento che ha caratterizzato l’azienda fin dai primi giorni di Steve Jobs, le ha permesso di diventare un leader indiscusso nel mondo tecnologico.

È interessante notare che, una volta che Apple dimostra che si può rimuovere una tecnologia legacy senza provocare una rivolta di massa da parte dei consumatori, altre aziende tendono a seguirla; quanti PC ci sono oggi senza unità floppy o lettori ottici? Quanti telefoni dispongono ancora di tastiere fisiche?

Come Apple ama dichiarare, è una società che vuole spingere il mondo in avanti attraverso la tecnologia. L’iPhone 7 e gli AirPod riflettono entrambe le facce della medaglia dell’approccio di Apple all’innovazione: non vincolarsi al passato ed essere sicuri di costruire le risorse necessarie per poter sfruttare il silicio o altro hardware necessario per affrontare le sfide che altri vedono come troppo difficili o addirittura impossibili.

Questo si chiama “innovazione”. Ed è viva e vegeta in Apple.