Sta per per entrare nella sua fase operativa il programma di incentivi alle imprese che mira a rendere l’industria europea e di conseguenza anche quella italiana meno dipendente da Asia e America per quanto riguarda le tecnologie avanzate. 

A breve infatti (dalle ore 12:00 del 5 febbraio fino alle ore 12:00 dell’8 aprile 2025) sarà operativo lo sportello per la presentazione delle domande di accesso ai Mini Contratti di Sviluppo, il nuovo strumento introdotto nell’ambito del DL Coesione, con una dotazione iniziale di 300 milioni di euro, volto a sostenere gli investimenti produttivi di media dimensione finanziaria legati alle tecnologie critiche e appunto in linea con quanto previsto dal Regolamento STEP (Stretegic Technoligies for Europe Platform) voluto appunto dall’Unione europea. 

La dotazione iniziale del fondo inoltre è stata elevata a quasi 500 milioni di euro, 497,8 milioni di euro per la precisione, a valere sul “Programma Nazionale Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale 2021-2027”. 

Le risorse saranno destinate a promuovere programmi di sviluppo o la fabbricazione delle tecnologie critiche previste dal Regolamento STEP del Parlamento Europeo e del Consiglio UE. Si tratta in generale di tecnologie digitali e deep tech, tecnologie pulite ed efficienti sotto il profilo delle risorse, biotecnologie. 

Nello specifico, tramite il ricorso allo strumento agevolativo dei Contratti di sviluppo, saranno destinati: 335.283.898,46 euro per la realizzazione di programmi che perseguiranno sia gli obiettivi generali del PN RIC sia quelli più specifici del Regolamento STEP, presentati esclusivamente da PMI; 162.541.101,54 euro per la realizzazione di programmi afferenti ai soli ambiti del Regolamento STEP, presentati da PMI e imprese di grandi dimensioni. 

Per accedere agli incentivi dedicati, i progetti d’investimento produttivo ed eventualmente di ricerca e sviluppo, presentati da una o più imprese, dovranno realizzarsi presso un’unità produttiva ubicata nelle regioni Molise, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna; garantire il rispetto del principio DNSH (principio di non arrecare un danno significativo agli obiettivi ambientali); riguardare ambiti diversi da quelli previsti all’articolo 7, paragrafo 1, del Regolamento (UE) 1058 del 2021 riportati nell’Allegato I al decreto; interessare i settori delle tecnologie digitali e innovazione delle tecnologie deeptech; tecnologie pulite ed efficienti sotto il profilo delle risorse, incluse le tecnologie a zero emissioni nette; biotecnologie, compresi i medicinali inclusi nell’elenco dell’Unione dei medicinali critici; contribuire a ridurre o a prevenire le dipendenze strategiche dell’Unione nei settori di riferimento; e infine a prevedere significativi avanzamenti tecnologici e la produzione delle tecnologie su scala commerciale. 

Le spese ammissibili sono quelle indicate dal decreto 9 dicembre 2014 recante la disciplina dei Contratti di sviluppo. Inoltre potranno essere riconosciute le intensità maggiorate previste dalla Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale. 

Come per altre misure di incentivo, anche questa sarà gestita sul proprio portale incentivi da Invitalia che, per conto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, svolgerà l’istruttoria per l’ammissione alle agevolazioni.