Google Cloud ha inasprito le critiche alle pratiche di cloud computing di Microsoft, affermando che la sua rivale è alla ricerca di un monopolio che danneggerebbe lo sviluppo di tecnologie emergenti come l’IA generativa.

“Ci preoccupa il fatto che Microsoft voglia continuare ad attuare le sue pratiche decennali, in cui prima aveva un monopolio sul software on-premise e ora sta cercando di spingerlo nel cloud”, ha dichiarato in una recente intervista il vicepresidente di Google Cloud Amit Zavery.

“Se il cloud di Microsoft non rimane aperto, avremo problemi a lungo termine anche per le tecnologie di prossima generazione come l’IA, perché Microsoft sta costringendo i clienti a rivolgersi ad Azure in diversi modi”, continua Zavery, che ha esortato le autorità di regolamentazione antitrust ad agire. “Penso che le autorità di regolamentazione debbano fornire una sorta di guida e forse anche regolamenti veri e propri che impediscano a Microsoft di creare, dopo quello on-premise, un monopolio anche per quello che riguarda il cloud”.

Di parere diverso Microsoft, secondo cui, come dichiarato da un suo portavoce, la concorrenza tra gli hyperscaler del cloud rimane sana.

“Nel 2023, Microsoft e Google hanno guadagnato leggermente terreno nei confronti di AWS, che continua però a rimanere il leader del mercato globale con un margine significativo”, ha detto il portavoce di Microsoft.

I princìpi di accesso alla IA proposti da Microsoft

Polemiche con Google a parte, il presidente di Microsoft, Brad Smith, ha annunciato ieri alcuni principi per promuovere l’innovazione e la concorrenza nel campo dell’intelligenza artificiale, che potrebbero allontanare le preoccupazioni sulla posizione dominante di Microsoft anche in questo ambito.

“Mentre entriamo in una nuova era basata sull’intelligenza artificiale, riteniamo che questo sia il momento migliore per articolare i principi che regoleranno il modo in cui gestiremo la nostra infrastruttura di data center e altri importanti asset IA in tutto il mondo”, ha dichiarato Smith nel corso del Mobile World Congress 2024 di Barcellona.

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Questi principi di accesso all’IA mirano in parte ad affrontare il ruolo e la responsabilità crescenti di Microsoft come innovatore dell’IA e leader di mercato. “Con questi principi, ci impegniamo a fornire l’ampio accesso alla tecnologia necessario per consentire alle organizzazioni e agli individui di tutto il mondo di sviluppare e utilizzare l’IA in modi che serviranno al bene pubblico”, ha dichiarato Smith.

Tali principi includono la fornitura di accesso e il supporto agli sviluppatori di IA, la messa a disposizione di modelli e strumenti di sviluppo di IA agli sviluppatori di applicazioni software in tutto il mondo, oltre che di API pubbliche per consentire agli sviluppatori di accedere e utilizzare i modelli di IA su Microsoft Azure. Microsoft non utilizzerà inoltre informazioni o dati non pubblici derivanti dalla creazione e dalla distribuzione dei modelli di IA degli sviluppatori in Microsoft Azure per competere con tali modelli e consentirà ai clienti di Microsoft Azure di esportare e trasferire facilmente i propri dati a un altro fornitore di cloud.

L’alleanza con la startup francese Mistral AI

E già che si parla di Azure, Microsoft renderà disponibili attraverso la sua piattaforma cloud i modelli di intelligenza artificiale della startup francese Mistral AI nell’ambito di una nuova partnership pluriennale, che dimostra la volontà di Microsoft sia di offrire una varietà di modelli di intelligenza artificiale oltre a quelli di OpenAI, sia di attirare più clienti verso Azure.

Secondo quanto riportato da Reuters, Microsoft acquisirà una partecipazione di minoranza in Mistral come parte dell’accordo, ma Microsoft, pur confermando l’investimento in Mistral, ha dichiarato di non detenere alcuna partecipazione nella società.

La startup parigina, fondata da Timothée Lacroix, Guillaume Lample (ex membri del team di intelligenza artificiale di Meta) e da Arthur Mensch, ex ricercatore di DeepMind di Google, lavora su LLM open source e proprietari che comprendono e generano testo in modo simile a quello umano. Il suo ultimo modello proprietario, Mistral Large, sarà presto disponibile ai clienti Azure proprio nell’ambito della partnership con Microsoft.