Il produttore di chip statunitense Micron Technology ha annunciato che investirà 20 miliardi di dollari nella costruzione di quello che ha definito il più grande impianto di produzione di semiconduttori nella storia degli USA. Micron ha precisato che spenderà fino a 100 miliardi per ampliare ed espandere il sito nei prossimi 20 anni.

La fabbrica (nella foto il rendering presentato da Micron) sorgerà nella contea di Onondaga, nello stato di New York, e sarà grande come 40 campi da football. Micron stima che genererà fino a 50mila posti di lavoro nella regione, tra cui 9000 “ad alta retribuzione” nella stessa Micron. Una volta operativo, l’impianto dovrebbe aumentare “drasticamente” la capacità di produzione interna di memory chip degli Stati Uniti.

Qualche mese fa Micron aveva annunciato un piano da 40 miliardi entro la fine del decennio per costruire impianti di produzione di memory chip di ultima generazione negli USA. Il mese scorso poi ha iniziato i lavori per un nuovo impianto a Boise, Idaho, vicino al suo quartier generale – il primo nuovo impianto di memory chip negli USA dopo 20 anni – in cui prevede di investire circa 15 miliardi.

In un comunicato stampa il presidente e CEO di Micron, Sanjay Mehrotra, ha ringraziato il presidente Biden per il piano da 50 miliardi “Chips and Science Act”, che è stato tradotto in legge lo scorso agosto ed è pensato per rivitalizzare l’industria USA dei chip dopo la perdità di competitività degli ultimi anni in favore del Far East.

Chips Act che ha favorito anche altre iniziative simili da parte di altri produttori del settore: Intel, Samsung e TSMC hanno annunciato che costruiranno impianti di produzione di chip negli USA ultimamente.

Micron riceverà facilitazioni e crediti d’imposta appunto legati al Chips Act, e inoltre un contributo di 5,5 miliardi in incentivi dallo Stato di New York.

“Ci sono altri fattori geopolitici e di primato tecnologico che favoriscono il reshoring della produzione di semiconduttori negli USA, ma il Chips Act dà la spinta finale, perché i fondi, le agevolazioni e le riduzioni delle imposte creano uno scenario di competitività sui costi rispetto agli impianti in Asia”, ha commentato Gaurav Gupta, vice president for Emerging Technologies and Trends di Gartner.