Microsoft licenzia altri 9.000 dipendenti (il 4%), nonostante fatturato e utili positivi

Microsoft ha annunciato un nuovo round di licenziamenti che coinvolgerà quasi il 4% della sua forza lavoro globale, pari a circa 9.000 dipendenti. La decisione arriva nel quadro di una strategia volta a contenere i costi, in un momento in cui l’azienda sta affrontando ingenti investimenti nell’infrastruttura per l’Intelligenza Artificiale. Si tratta dell’ennesima ristrutturazione nel settore tech, dove i principali player continuano a ridefinire i propri assetti interni per restare competitivi nell’era dell’IA generativa.
L’azienda di Redmond aveva già avviato tagli significativi il mese scorso, che avevano colpito circa 6.000 lavoratori, con un focus particolare sul settore vendite, senza contare che a gennaio 2024 circa 1900 dipendenti delle divisioni Xbox e Activision Blizzard avevano perso il lavoro, insieme a chiusure di studi di sviluppo e tagli nei team HoloLens e Azure. Il nuovo ciclo di licenziamenti segue una logica di semplificazione organizzativa che punta a ridurre i livelli manageriali, snellire i processi e ridefinire ruoli e funzioni aziendali per migliorare efficienza e reattività operativa.
La notizia è stata anticipata dal The Seattle Times e confermata da Reuters, mentre altre fonti segnalano che i tagli interesseranno anche alcune sussidiarie strategiche. In particolare, la divisione King di Barcellona, nota per il popolare videogioco Candy Crush, dovrebbe ridurre del 10% il proprio organico, con circa 200 esuberi. Microsoft ha confermato che anche la sua divisione gaming è stata coinvolta nei tagli, pur senza fornire ulteriori dettagli sul numero complessivo di dipendenti interessati.
Investimenti massicci e margini sotto pressione
Nel contesto di una competizione serrata sull’IA, Microsoft ha annunciato investimenti record, con 80 miliardi di dollari stanziati come spesa in conto capitale per l’anno fiscale 2025. Una cifra colossale, destinata in gran parte a potenziare l’infrastruttura cloud e i data center che sosterranno i futuri sviluppi dell’IA.
Tuttavia, questo impegno straordinario ha un impatto diretto sui margini operativi, in particolare nel settore del cloud, dove ci si aspetta un calo delle marginalità nel trimestre di giugno rispetto all’anno precedente. Il costo dell’espansione dell’IA sta dunque costringendo Microsoft a fare scelte dolorose, tagliando personale anche in ambiti consolidati per mantenere sostenibilità economica nel medio periodo.
Da notare che questo ultimo round di licenziamenti avviene in un periodo di solide performance finanziarie. Nel trimestre terminato a marzo, Microsoft ha infatti dichiarato 70 miliardi di dollari di ricavi e un utile netto di quasi 26 miliardi, superando le attese degli analisti. L’azienda prevede inoltre una crescita del fatturato del 14% su base annua nel trimestre di giugno, sostenuta dai servizi cloud Azure e dalle soluzioni di produttività aziendale.
Microsoft non è comunque l’unico colosso tecnologico ad aver intrapreso questa direzione. Anche altre grandi aziende del settore stanno riducendo la forza lavoro in parallelo all’aumento degli investimenti in IA. Meta ha dichiarato che eliminerà il 5% dei suoi dipendenti con performance ritenute inferiori, mentre Google ha già licenziato centinaia di lavoratori nell’ultimo anno e Amazon ha attuato tagli in più aree, inclusi il settore libri e le divisioni dispositivi e servizi.
Questo andamento conferma una trasformazione strutturale nel panorama tecnologico globale, con le le aziende che stanno riallocando risorse interne per investire in nuove tecnologie strategiche, con l’obiettivo di non perdere terreno in una corsa sempre più serrata all’innovazione basata sull’intelligenza artificiale.
(Immagine in apertura: Shutterstock)