Nel settore IT continua la massiccia ondata di licenziamenti in corso da mesi, una delle più grandi in termini di numero di aziende coinvolte nella storia dell’hi-tech.

Questo mese di gennaio sta confermando la tendenza in crescendo del 2022: il contatore Layoffs.fyi ha registrato nei primi 13 giorni del 2023 oltre 23mila esuberi in 82 aziende, contro i 154mila dell’intero 2022. In gennaio finora tra i nomi con il maggior numero di tagli – oltre a Salesforce di cui abbiamo riferito nei giorni scorsi – ci sono CSG (Cloud Software Group), che è l’azienda nata dalla fusione tra Citrix e Tibco, e Informatica.

Cominciando da Citrix-Tibco, la fusione si è conclusa dal punto di vista burocratico e formale lo scorso settembre, dopo essere stata annunciata lo scorso febbraio dalle società di investimenti Vista Equity Partners ed Evergreen Coast Capital, che hanno acquisito Citrix per 16,5 miliardi di dollari e hanno deciso di fonderla con Tibco, già nel portafoglio di Vista Equity Partners.

Già dal momento dell’annuncio alcuni analisti hanno parlato di probabili tagli del personale, poi pochi giorni fa la testata specializzata CRN, citando fonti interne a Citrix, ha riferito di un massiccio piano di esuberi in corso, quantificandolo in 2000 esuberi – “la più grande ondata di tagli della storia dell’azienda” secondo una delle fonti – nell’ambito di una strategia di concentrazione di CSG sui principali 1000 clienti.

Il post del CEO di Cloud Software Group

CSG, dopo le indiscrezioni del sito CRN, ha confermato ufficialmente di avere eliminato il 15% dei ruoli aziendali, senza specificare il numero preciso, con un post sul sito web di CSG a firma del CEO Tom Krause. Krause – che proviene da Broadcom, dove era il principale coordinatore dell’acquisizione di VMware – ha scritto che “è stato comunicato a circa il 15% del personale di Cloud Software Group che i loro ruoli sono stati eliminati o sono diventati ridondanti nell’ambito dei processi di pianificazione della nuova azienda”.

“So che molti nel settore vogliono capire cosa stia succedendo in CSG”, scrive Krause, spiegando che Citrix – che è diventata un’azienda privata dopo l’acquisizione – e Tibco (già privata), continueranno a esistere come brand, così come NetScaler, ShareFile, XenServer, Jaspersoft e altri, operando come business unit di CSG.

“Negli scorsi 3 mesi ho condotto con il mio executive leadership team un rigoroso processo di pianificazione, in cui abbiamo esaminato ogni ruolo, strumenti, sistema e processo dell’intera azienda, e attentamente analizzato la nostra offerta, lo scenario competitivo, le esigenze dei clienti, le strategie di go-to-market, marketing, engineering, supporto e amministrative”.

Il risultato è un piano che porterà benefici ai componenti di CSG da qui in poi – personale, partner e investitori – ma che ha significativi impatti sull’organizzazione attuale, scrive tra l’altro Krause. “Queste decisioni non sono state prese a cuor leggero. Sono concrete decisioni di business pensate per rafforzare la nuova azienda. Per un leader, queste sono le decisioni più difficili”.

Taglia anche Informatica: “Scenario difficile e clienti più cauti negli investimenti”

Per quanto riguarda Informatica, la multinazionale americana specialista di data management, i tagli riguardano circa 450 persone, ovvero il 7% del personale, che prima del provvedimento era di circa 5500 persone. I dati provengono da una comunicazione (filing) dell’azienda alla SEC, l’autorità di borsa statunitense. Il piano di tagli è pensato per allineare meglio il personale e i costi aziendali con le sue priorità strategiche focalizzate sul cloud e sulle attuali esigenze di business, ha spiegato l’azienda, che ha comunicato anche l’uscita del CFO Eric Brown, sostituito da Michael McLaughlin, che sarà CFO ed executive Vice President.

Il piano di licenziamenti costerà tra i 25 e i 35 milioni di dollari, e sarà completato entro la fine del primo trimestre 2023. All’inizio di febbraio Informatica annuncerà i risultati dell’intero 2022. Nei primi tre trimestri l’azienda ha fatturato 1,11 miliardi di dollari, il 7% in più di 12 mesi prima.

Anche il CEO di Informatica, Amit Walla, ha scritto un post per spiegare il piano di tagli. “Per completare la transizione a organizzazione cloud dobbiamo essere agili, cioè rimuovere strati, semplificare la struttura, ed essere focalizzati al massimo sull’esecuzione della strategia cloud-oriented. Nello stesso tempo lo scenario rimane difficile, e i nostri clienti stanno adottando un approccio più cauto nelle loro decisioni di investimento”, scrive tra l’altro Walla.

Per questi e altri motivi l’azienda ha annunciato il provvedimento di esubero di circa il 7% del personale. “I colleghi in uscita riceveranno generose risorse finanziarie, di carriera e di welfare come supporto nella transizione”.

Wall Street Journal: il 79% si ricolloca entro 3 mesi

In questo panorama di notizie di licenziamenti di massa, il trend di lunga data della carenza di specialisti e di competenze IT rimane ovviamente confermato. Per questo motivo un’alta percentuale di licenziati del settore tech trova un altro lavoro piuttosto rapidamente, spiega il Wall Street Journal. L’articolo cita tra l’altro una analisi di ZipRecruiter secondo cui il 79% dei lavoratori del settore recentemente licenziati entro tre mesi ha già un nuovo impiego.

Gli indicatori macroeconomici, per lo meno negli USA, non stanno risentendo delle notizie di migliaia di esuberi, scrive il WSJ, e continuano a mostrare valori molto bassi del tasso di disoccupazione, e crescite dell’economia più alte del previsto.