Anitec-Assinform ha presentato “Fòrmati con noi“, una piattaforma per le Competenze ICT, un progetto che unisce alta formazione specialistica e concrete opportunità professionali.

L’Osservatorio Competenze Digitali, una partnership con Aica, Assintel e Assinter (qui abbiamo parlato del rapporto più recente), lavorando dal 2017 ha individuato le 16 professioni ICT più richieste al momento, al cui interno inquadrare i corsi (gratuiti o meno, online o in presenza) proposti da un elenco di aziende ICT associate ad Anitec-Assinform tra le quali, per citarne alcune, Almaviva, Italtel e Cefriel. Oltre agli argomenti e ai percorsi, l’Osservatorio conta per ogni professione quanti posti di lavoro quel tipo sono disponibili in Italia, e anche quanti lo sono da parte delle aziende che partecipano. L’aspetto quantitativo è essenziale per indirizzarsi verso una specifica preparazione.

Fòrmati con noi (con l’accento sulla “o”), analizza quindi queste competenze ed effettua un monitoraggio per individuare immediatamente le formazioni disponibili, le relative condizioni e anche la richiesta di lavoro per quel tipo di competenze.

L’importanza della piattaforma può essere riassunta su tre temi, dice Agostino Santoni, Vicepresidente Confindustria con delega al digitale: “gioco di squadra, inclusività, futuro”. Quindi va bene avere 16 temi da cui partire, ma bisogna vedere quali sono i prossimi e chi forma i formatori. Tutte questioni considerate nell’edizione della piattaforma, “una svolta nella quale il partenariato pubblico-privato può dire la sua”, ha chiosato Marco Gay, Presidente Anitec-Assinform.

Le 16 Professioni ICT

L’Italia non può permettersi i Neet

“La digitalizzazione deve partire già quando i ragazzi entrano a scuola”, ha ipotizzato Giovanni Brugnoli, Vicepresidente Confindustria con delega al capitale umano; “credo che siamo alle soglie di un nuovo umanesimo digitale”, non solo per gli studenti tradizionali ma “anche per i lavoratori”, secondo il modello del life-long learning.

“Senza imprese niente Pil, senza competenze niente di niente”, ha ripreso Maria Rita Fiasco, Vicepresidente Anitec-Assinform. Fiasco, che ha due importanti deleghe per gli skills per la crescita d’impresa e le politiche di genere, prosegue: “la trasformazione digitale è un meccanismo che mentre trasforma se stesso trasforma anche tutto quanto ha intorno”, dai profili ai percorsi formativi compreso l’orientamento, fino alla valutazione delle quantità richieste dal mercato. Nelle nuove professioni, laurea e diploma non sono uno sbarramento.

Un Paese con pochi giovani non può permettersi i Neet (Fiasco, Assinform)

C’è però un’aggravante: “un Paese con pochi giovani non può permettersi i Neet, il triste acronimo che identifica il giovane tipicamente “not in education, employment, nor training”.

Misurare i risultati per non proporre falsi sogni

“Siamo il 10% sotto il resto d’Europa per le competenze ICT”, ha ricordato Vittorio Colao, Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale ancora per qualche giorno. “C’erano da considerare sia il PNRR, sia altre risorse del Governo da investire in formazione” e questo è stato fatto anche con questo portale. Ma la situazione è seria: “Non possiamo permetterci di proporre falsi sogni – ha ammonito il Ministro – e la formazione deve avere impatto certo”. Perché ciò avvenga, è necessario che i formatori stiano vicino ai policy-maker, rendendo produttiva la partnership pubblico – privato ricordata da Gay, che altrimenti potrebbe restare un contenitore vuoto.

Un consiglio di Colao, che a ben vedere suona come una critica, è di “andare sulla misurazione dei risultati”, una componente che nella formazione è essenziale sia al termine del corso, sia in qualsiasi momento successivo.