È tempo di bilanci per Kyndryl, che proprio in questi giorni ha compiuto un anno da società indipendente, dopo lo spinoff del 4 novembre 2021 da IBM.

A livello corporate i risultati del trimestre più recente, chiuso il 30 settembre, parlano di un calo del fatturato del 9% a 4,18 miliardi di dollari – calo che riguarda USA (-2%) e Giappone (-16%), mentre nel resto del mondo c’è stata una crescita del 10% – e di passi avanti verso il principale obiettivo del management Kyndryl, il ritorno al profitto: la perdita netta trimestrale è stata di 281 milioni, contro i 690 di 12 mesi fa.

A livello italiano Kyndryl ha tenuto pochi giorni fa una conferenza stampa proprio per tracciare un bilancio di questo primo anno di attività in Italia attraverso le parole del presidente della filiale italiana Paolo Degl’Innocenti e del Global Head of Delivery James Rutledge.

Oggi Kyndryl, ha detto Degl’Innocenti, è un’organizzazione di oltre 90mila persone, con più di 4000 clienti in 64 paesi, che fa leva su tre punti di forza. “Il primo è l’offerta articolata in 6 practice globali: cloud, apps-data-AI, sicurezza, core enterprise & zCloud, network-edge, e digital workplace (ne abbiamo parlato qui, ndr). Il secondo è l’ecosistema: dal giorno dopo lo spinoff abbiamo iniziato un percorso di partnership strategiche globali, oltre 20 accordi in 12 mesi con i più importanti vendor hardware, software e cloud service provider. Il terzo determina il modo in cui eroghiamo i servizi, ed è formato da persone, asset IT (metodologie, esperienze, best practices) e strumenti software”.

“I clienti non sono più interessati all’outsourcing”

Per differenziarsi sul mercato, ha continuato James Rutledge, Kyndryl punta su un modello di business chiamato Advanced Delivery e basato su tre pilastri: intelligent automation, nuovi modelli di lavoro, e investimenti nella crescita e nelle skill.

“L’intelligent automation è a sua volta fatta di diverse cose – IT process automation end-to-end, AI Operations, full stack observability sull’ambiente applicativo – mentre con “nuovi modi di lavoro” intendo che i clienti non sono più interessati all’outsourcing e vogliono proposte diverse, per esempio modelli di co-sourcing in cui i nostri team e quelli del cliente sono integrati, e squadre cross-funzionali che capiscono come funzionano i processi e il business, non squadre che lavorano solo su singoli ambiti “a silos” come lo storage o i database”.

L’Advanced Delivery, ha sottolineato il manager americano, richiede un miglioramento continuo che è abilitato da Kyndryl Bridge, piattaforma aperta di integrazione alimentata con i dati IT pubblici dei clienti, che ricerca anomalie nei loro ambienti IT attraverso l’AI (ne abbiamo parlato qui con il CTO Italiano). “In output diamo ai clienti degli “actionable insight”, cioè spieghiamo con appositi “playbook” dove intervenire esattamente per migliorare”.

“Possiamo affrontare qualunque livello di complessità degli ambienti IT”

Paolo Degl'Innocenti e James Rutledge di Kyndryl

Paolo Degl’Innocenti e James Rutledge di Kyndryl

Grazie a questo approccio in un anno Kyndryl ha automatizzato 33 milioni di task IT: “L’automazione sta crescendo del 15% mese su mese: finora abbiamo messo a punto 5000 automation playbooks, 50 insight standard ai-based, e 2000 best practices digitalizzate, di cui per esempio 73 per ambienti VMware. Qualcuno può chiedersi perché solo 73, ma il problema paradossalmente in queste situazioni è che ci sono troppi dati, e spesso troppe best practice: quello che offriamo noi è indicare solo quelle più adatte alla specifica situazione”.

Con Advanced Delivery, ha detto Rutledge, Kyndryl può affrontare qualunque livello di complessità degli ambienti IT e migliorare almeno del 50% la qualità erogata. “Ci aspettiamo almeno 100 attività automatizzate per device al mese: l’Italia è arrivata a 73, una grande performance”.

A proposito di Italia, come ha spiegato Degl’Innocenti, oggi Kyndryl nel nostro paese ha più di 200 clienti attivi in tutti i settori verticali, e circa 2000 dipendenti, di cui 550 assunti nel 2022. “Un investimento necessario perché le partnership firmate in questi 12 mesi hanno allargato l’ambito delle tecnologie su cui operiamo. Oltre alle assunzioni poi abbiamo anche lavorato sulla formazione di quelli che c’erano già: in 12 mesi siamo arrivati a 450 certificazioni sulle piattaforme dei tre hyperscaler (AWS, Azure, Google), di cui un terzo di livello senior”.

Le aperture in Italia: Command Center, Cyber Defense Center, Kyndryl Consult

Altro fronte di investimenti in Italia riguarda le infrastrutture. “In passato basavamo alcuni servizi su infrastrutture che non erano in Italia. Per esempio il command center, la sala di monitoraggio con cui aiutiamo i clienti a monitorare i loro ambienti IT. Abbiamo constatato che per alcuni di loro era importante averlo in Italia, e così ne abbiamo creato uno a Roma”.

Roma dove c’è anche uno dei quattro data center italiani di Kyndryl (gli altri tre sono tutti nei dintorni di Milano), e dove è stato aperto anche un cyber defense center, cioè un SOC avanzato. “Il consolidamento in 4 data center ha portato tra l’altro a fare la data center delocation dei sistemi di 37 clienti senza nessun fermo”.

Il più recente passo infine è stato qualche settimana fa con l’apertura anche in Italia di Kyndryl Consult, “un business che coinvolge consulenti che hanno lavorato concretamente sulle infrastrutture più complesse che funzionano in Italia”.

Tutti investimenti importanti, ha concluso Degl’Innocenti, “ma che abbiamo potuto fare in tempi relativamente rapidi per una multinazionale di queste dimensioni, perché abbiamo una struttura organizzativa piatta che ci consente di prendere decisioni in tempi brevi”.