Salesforce, attraverso la sua società di venture capital Salesforce Ventures, è a capo di un round di finanziamento di 235 milioni di dollari in Hugging Face, una startup di New York specializzata in AI, che è particolarmente notevole sia per i nomi di chi ha partecipato al round, sia per i numeri.

Per quanto riguarda i partecipanti al round, gli altri finanziatori sono nientemeno che Google, Amazon, Nvidia, Intel, AMD, Qualcomm e IBM, nonché Sound Ventures che è l’unica altra realtà di venture capital.

Per quanto riguarda i numeri, questo nuovo round è il sesto nei sette anni di vita di Hugging Face, per un totale di circa 395 milioni di dollari, che ne fanno la sesta startup AI più finanziata in assoluto dopo OpenAI (11,3 miliardi), Anthropic (1,6 miliardi), Inflection AI (1,5 miliardi), Cohere (435 milioni) e Adept (415 milioni).

Non solo: questi 235 milioni fanno più che raddoppiare il valore di Hugging Face rispetto al precedente round incassato 15 mesi fa, portandolo a circa 4,5 miliardi di dollari, cioè oltre 100 volte il suo attuale fatturato annuale potenziale.

Chi è Hugging Face: una specialista di soluzioni MLOps

Hugging Face è diventata rapidamente nota tra gli specialisti di AI come piattaforma di community e data science, che propone sia strumenti per sviluppare, istruire e distribuire modelli ML basati su tecnologie open source, sia uno spazio virtuale per data scientist, ricercatori e specialisti interessati a condividere e studiare modelli e dataset open source.

Più precisamente, TechCrunch classifica gran parte dell’offerta della startup come MLOps, ossia soluzioni per accelerare la messa in produzione, la manutenzione e il monitoraggio dei modelli AI.

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Hugging Face infatti propone diversi tool di hosting e sviluppo per data science, tra cui un hub “tipo GitHub” per memorizzare codice, modelli e dataset – anche in versione enterprise per soluzioni software-as-a-service e on premise – delle web app per fare demo di applicazioni AI, e librerie per dataset processing e valutazione di modelli.

Tra le soluzioni a pagamento di Hugging Face ci sono AutoTrain, per automatizzare l’addestramento di modelli AI, Inference API per lavorare su modelli senza dover gestire l’infrastruttura sottostante, e Infinity, per accelerare la velocità di processamento dei dati dei modelli in produzione.

Un modello diverso da quello di OpenAI

Insomma un modello di “AI open source” che a differenza di quello di OpenAI non è fortemente legato a un solo finanziatore (Microsoft).

Questo è sicuramente uno dei motivi che secondo gli analisti hanno spinto molti big del settore a investire appunto nella startup di New York. In particolare Salesforce, che come capofila di questo round di investimenti potrebbe iniziare a giocare un ruolo di primo piano nello sviluppo di tecnologie AI open source.

Ma Hugging Face ha anche diverse collaborazioni importanti con altri big come ServiceNow, Nvidia, AWS e anche Microsoft.

Clement Delangue, 35 anni, CEO e co-fondatore di Hugging Face, ha spiegato a Venture Beat che i fondi saranno usati per aumentare il personale (attualmente 170 persone) e investire nello sviluppo della piattaforma di collaborazione e sviluppo.

Hugging Face dichiara oggi circa 10mila clienti, 50mila utilizzatori della sua piattaforma, e oltre un milione di repository sul suo hub, di cui 500mila modelli, 250mila dataset e 250mila spazi.

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