Secondo i dati forniti da IDC nel suo Worldwide Quarterly Enterprise Infrastructure Tracker, i fornitori di servizi (hyperscaler e altri provider di servizi che costruiscono infrastrutture per data center e ne vendono la capacità) hanno superato il 50% della quota di mercato combinata dei ricavi da server e storage a livello globale, proprio mentre la pandemia di Covid-19 stava prendendo piede nel primo trimestre del 2020. Questi fornitori di servizi avevano già raggiunto oltre la metà delle spedizioni di unità diversi anni prima.

Le nuove previsioni di IDC, come sottolinea TheNextPlatform, indicano che tra quattro anni i fornitori di servizi (SP) come gruppo rappresenteranno oltre due terzi dei ricavi da server e storage. La più recente previsione per il 2028, infatti, mostra che gli SP, che hanno acquistato 94,5 miliardi di dollari di attrezzature per server e storage nel 2023 (+5,6% sul 2022), vedranno la loro spesa salire a 188,5 miliardi di dollari entro il 2028, dando a questo gruppo il 69,7% della quota di spesa per queste apparecchiature.

server storage

Spesa per server e storage dal 2020 al 2024 secondo IDC

D’altra parte, le imprese, i governi, le PA e le istituzioni accademiche (EG&A) hanno rappresentato 73,1 miliardi di dollari di acquisizioni di server e storage lo scorso anno (+11,6% su base annua), rappresentando una quota del 43,6% della spesa. Entro il 2028, questa quota EG&A scenderà però al 30,3% della spesa, raggiungendo solo 82 miliardi di dollari.

Una tendenza non nuova ma accentuatasi negli ultimi due decenni e mezzo. Secondo il report di IDC, l’adozione di server IA per l’esecuzione di modelli di linguaggio su larga scala potrebbe essere il fattore chiave che accelererà ulteriormente il divario a favore dei fornitori di servizi a partire dal 2024. Gli LLM potrebbero infatti diventare le “applicazioni killer” per il cloud, spingendo le EG&A a optare per soluzioni cloud piuttosto che investire in data center e acceleratori proprietari.

Percentuali di spesa per i settori non-cloud, cloud condiviso e cloud dedicato dal 2023 al 2028

Percentuali di spesa per i settori non-cloud, cloud condiviso e cloud dedicato dal 2023 al 2028

Secondo TheNextPlatform questa transizione verso il cloud potrebbe avere implicazioni più profonde nel lungo periodo. Le aziende potrebbero infatti perdere le competenze necessarie per gestire la propria infrastruttura IT man mano che diventano più dipendenti dai fornitori di servizi. Questo potrebbe portare a un mercato dominato dai grandi hyperscaler, con un aumento significativo dei costi IT e una riduzione della diversità dei produttori di server, chip e storage.

In questo scenario di lungo periodo, potrebbe quindi non esserci più spazio per produttori di server, chip e storage indipendenti. I grandi cloud hyperscale potrebbero addirittura cercare di limitare la capacità degli utenti finali di costruire alternative ai loro servizi, rendendo l’IT sempre più costoso e basato su hardware progettato e costruito internamente dai cloud provider stessi, con IA integrata a caro prezzo e difficile da replicare all’interno dei data center aziendali. È quindi un trend che va monitorato con attenzione, poiché potrebbe avere implicazioni significative sull’evoluzione dell’intera industria IT.