Nel settore ICT si lavora bene. Questo almeno è il responso del report Best Workplaces in Europe 2022, appena rilasciato da Great Place to Work: nelle 150 imprese europee votate dai loro dipendenti appunto come migliori ambienti di lavoro, l’ICT è nettamente il settore più rappresentato, con circa un’impresa su 3, senza contare le realtà di servizi professionali che si occupano anche di progetti IT.

Il report suddivide le imprese in quattro categorie dimensionali – multinazionali, grandi aziende (500 o più dipendenti), medie imprese (50-499), piccole imprese (10-49) – e si basa su un’indagine su oltre 1,4 milioni di persone che lavorano per più di 3000 imprese. L’Italia è rappresentata da 7 imprese, di cui 4 nel settore ICT (della classifica 2022 di Great Place to Work dedicata specificamente all’Italia abbiamo parlato qui qualche mese fa).

La classifica delle multinazionali vede sul podio DHL Express (logistica e trasporti), AbbVie (sanità), e Hilton (ospitalità), mentre le imprese dell’ICT sono Salesforce (5° posto), Sopra Steria (8), Teleperformance (9), Cisco (10), Cadence (13), Deloitte (15), Adobe (18), Atos (21), e Insight (22). L’unica multinazionale della classifica con casa madre in Italia è invece Chiesi Group (farmaceutica) al dodicesimo posto.

Nella classifica delle grandi imprese ha vinto Turkcell, società di telecomunicazioni turca, seguita da Sii (Polonia, IT), e Vebego (Svizzera, servizi professionali), mentre l’unica italiana è Illimity (servizi finanziari e assicurazioni) al 13° posto. Molto più numerose le imprese dell’ICT, che sono 12.

Nella graduatoria delle medie imprese si è invece imposta la svizzera UMB (IT), seguita da XM (Cipro, servizi finanziari) e da Easi (Belgio, ancora IT). Le imprese del settore ICT qui sono addirittura 23 di cui tre italiane: Bending Spoons (6° posto), Sidea Group (15), e Webranking (42).

Infine nella classifica delle piccole aziende ci sono due italiane: Fluentify (educazione e formazione, 17* posto), e Nebulab (Information Technology, 21° posto), mentre sul podio ci sono Global (Irlanda, media), Latro Kimya (Turchia, manifatturiero), e NetSteps (Grecia, servizi professionali).

Quasi tre anni dopo la pandemia e la rivoluzione smart working, il luogo e le modalità di lavoro di moltissime persone sono cambiati, e anche ciò che tali persone vogliono dal lavoro, si legge nel report.

Moltissimi hanno addirittura lasciato il lavoro pre-pandemia (è il fenomeno cosiddetto “great resignation”), in cerca di maggiori soddisfazioni professionali, personali, e di un migliore bilanciamento tra vita e lavoro.

In questo scenario, le più grandi differenze tra le aziende che sono entrate nel Best Workplaces Europe 2022 e quelle che non ci sono entrate sono in tre ambiti: rispetto, equità, e benessere (wellbeing). Sono tre elementi fondamentali a creare le culture di grande fiducia del dipendente nell’azienda che accomunano le aziende nelle classifiche del report, e che conferiscono loro un vantaggio competitivo, spiega il report.

Uno dei fattori comuni di questi tre pilastri, che caratterizza i leader dei Best Workplaces, è la capacità di ascoltare i dipendenti, spiega Michael C. Bush, Global CEO of Great Place To Work.

“Le più recenti nostre indagini sui lavoratori rivelano che i manager più apprezzati coinvolgono le persone nelle decisioni che riguardano il loro lavoro, sono facilmente accessibili e aperti al dialogo, e mantengono le loro promesse”.

I tre pilastri comportano molte sfide e opportunità, continua Bush. “Avere moltissime persone che lavorano da remoto aiuta sul versante benessere, ma nel contempo l’azienda deve sincerarsi che tutti siano coinvolti e nessuno si senta escluso”.