Amazon ha cambiato la sua policy di lavoro flessibile e chiede ora a tutto il personale di tornare in ufficio per almeno 3 giorni alla settimana.

Lo ha comunicato venerdì scorso il CEO Andy Jassy con un messaggio a tutti i dipendenti, elencando la serie di ragioni che hanno portato il senior management a questa decisione.

  • “È più facile imparare, praticare e rafforzare la nostra cultura aziendale quando siamo in ufficio per la maggior parte del tempo lavorativo, circondati dai colleghi”
  • “Collaborare e farsi venire nuove idee è più facile e più produttivo quando si interagisce di persona. Il passaggio di energia e il rafforzamento delle idee è più libero”.
  • “Imparare dagli altri è più semplice di persona. Fare qualche passo per andare alla postazione di qualcun altro e chiedergli di fare qualcosa, o di come ha gestito una particolare situazione, è più pratico e immediato che contattarlo su Slack”.
  • “I team tendono a essere più affiatati quando i componenti si vedono di persona frequentemente”.

Sono concetti coerenti con ciò che Jassy ha dichiarato ancora prima di prendere il posto di Jeff Bezos come CEO. Nel marzo 2021 infatti ha sostenuto che l’innovazione è più difficile se l’interazione delle persone è virtuale, rispetto al processo naturale di brainstorming “in presenza”.

Il personale di Amazon, come quelli di moltissime aziende, durante i lockdown ha lavorato completamente da remoto, ma dall’ottobre 2021 la decisione sul ritorno in ufficio era stata delegata ai singoli team leader. Il cambiamento annunciato venerdì scorso riflette quella di diverse altre tech company, come Apple e Google, che pure hanno chiesto alle loro persone di tornare in ufficio 3 giorni alla settimana.

Amazon ha oltre un milione e mezzo di dipendenti e collaboratori, compresi gli addetti ai magazzini. Il cambiamento della policy sulla presenza in ufficio riguarda il personale corporate, che è di circa 310mila persone, e che all’inizio di gennaio è stato interessato da un taglio del 5%, cioè circa 18mila persone.

Nel suo messaggio, Jassy ha aggiunto che ci saranno eccezioni alla nuova regola, che entrerà in vigore dall’1 maggio, ma riguarderanno una piccola minoranza di dipendenti.

Il messaggio inoltre contiene altre considerazioni interessanti. Una è che non sarà facile riportare in ufficio così tante migliaia di persone in tutto il mondo. “Per questo stiamo dando ai team incaricati del tempo per stendere un piano. Sappiamo che non sarà un’esperienza perfetta all’inizio ma migliorerà nei mesi, man mano che i nostri team di real estate e facility risolveranno i problemi. Sappiamo che molti di voi avranno domande su come tutto questo verrà implementato: vi aggiorneremo nelle prossime settimane”.

Un’altra considerazione riguarda la speranza che questo cambiamento aiuti le migliaia di business (bar, ristoranti, ecc.) situati intorno alle sedi di Amazon. “Le community sono importanti per noi, e quando possiamo aiutarle a riprendersi dai problemi degli scorsi anni siamo felici di farlo”.

E in effetti le prime reazioni entusiastiche delle associazioni cittadine alla decisione di Amazon hanno iniziato a manifestarsi: Geekwire per esempio cita quelle di Seattle, dove Amazon ha il suo quartier generale, e della vicina città di Bellevue.

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