Secondo quanto riportato ieri da Reuters, Alphabet sta valutando la possibilità di acquisire HubSpot, società di CRM e marketing automation con sede a Boston e con una capitalizzazione di mercato di oltre 33 miliardi di dollari. Le due aziende, tra l’altro, hanno già una partnership in essere per l’utilizzo degli annunci pubblicitari di Google per promuovere le vendite in HubSpot.

Se Alphabet dovesse procedere con un’offerta, si tratterebbe di un raro esempio di una grande azienda tecnologica che tenta una mega operazione in un contesto di aumento del controllo antitrust e delle regolamentazioni. Parliamo di mega operazione anche perché l’acquisizione più grande di Google/Alphabet è stata quella (pari a 12,5 miliardi di dollari) per Motorola Mobility nel 2011, mentre in tempi più recenti ricordiamo i 5,4 miliardi di dollari messi sul piatto per la piattaforma di intelligence di sicurezza Mandiant nel 2022.

Se a questo si aggiungono sia il programma di austerità che la maggior parte delle aziende tecnologiche ha intrapreso negli ultimi anni, sia l’annuncio a inizio anno da parte di Google di ulteriori licenziamenti, questa nei confronti di HubSpot non è il tipo di operazione che appare probabile in un clima di “ristrettezze” come quello attuale, anche se va ricordato che l’enorme liquidità a disposizione di Alphabet (110 miliardi di dollari a fine 2023) potrebbe permettere l’acquisizione senza particolari problemi.

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Problema che, come già accennato, potrebbe invece riguardare l’ambiente normativo ostile per grandi operazioni come questa. Gli Stati Uniti, il Regno Unito e l’Unione Europea stanno infatti monitorando attentamente acquisizioni così ingenti, tanto che il recente tentativo di Adobe di acquisire Figma per 20 miliardi di dollari non è andato a buon fine proprio a causa di problemi di concorrenza.

Non è chiaro se Alphabet debba affrontare gli stessi problemi con HubSpot, la cui acquisizione non andrebbe a creare un monopolio in ambito CRM (Hubspot ha infatti forti rivali in questo settore), ma non per questo il rischio di un forte “interessamento” delle autorità antitrust all’acquisizione non andrebbe escluso a priori.

La cosa certa è che acquisire HubSpot amplierebbe l’offerta di Google nel mercato in forte espansione dei software CRM, consentendole di attingere a una base più ampia di clienti aziendali che spendono in marketing e pubblicità. Sarebbe anche un vantaggio per l’attività di cloud computing di Google, che sta cercando di ridurre il divario competitivo con i rivali Microsoft e Amazon.