Nel secondo trimestre del 2025, Alphabet ha annunciato una revisione al rialzo del proprio piano di spesa in conto capitale portandolo da 75 a 85 miliardi di dollari per l’anno in corso, con una previsione di ulteriori investimenti nel 2026. La decisione, comunicata durante la call con gli investitori per commentare i risultati del secondo trimestre, conferma l’intenzione della holding di Google di sostenere a pieno ritmo la crescita dell’infrastruttura IA e cloud.

Alphabet ha registrato ricavi per 96,4 miliardi di dollari nel Q2 2025, in crescita del 14% rispetto all’anno precedente. Un risultato trainato in larga parte dalle performance di Google Cloud, che ha generato 13,6 miliardi di dollari nel trimestre, con un incremento del 31% anno su anno. A impressionare però è soprattutto l’utile operativo del segmento cloud cresciuto del 141%, passando da 1,2 miliardi nel Q2 2024 a 2,8 miliardi nel Q2 2025.

Il CEO Sundar Pichai ha sottolineato che Google Cloud ha raddoppiato il numero di contratti da oltre 250 milioni di dollari rispetto all’anno scorso e che, solo nella prima metà del 2025, sono stati firmati tanti accordi milionari quanto in tutto il 2024. Inoltre, il numero totale di clienti cloud è aumentato del 28% su base trimestrale, segno di una domanda in forte accelerazione.

IA generativa e infrastruttura al centro del piano

Dietro a questi numeri c’è l’impennata della domanda per i prodotti principali di Google Cloud, le soluzioni di IA generativa e l’infrastruttura dedicata all’IA. Nonostante l’entusiasmo, Pichai ha avvertito che l’azienda si trova a dover affrontare colli di bottiglia infrastrutturali, con problemi di approvvigionamento e capacità. Tuttavia, Alphabet continuerà a investire in modo aggressivo.

Il nuovo budget da 85 miliardi di dollari per il 2025, ha spiegato la CFO Anat Ashkenazi, è necessario per far fronte all’impennata della domanda. Solo nel secondo trimestre, la spesa in conto capitale ha raggiunto i 22,4 miliardi di dollari, con circa due terzi destinati ai server e il restante terzo a data center e infrastrutture di rete. Questo significa che Alphabet ha speso circa 14 miliardi di dollari in server in un solo trimestre. Ashkenazi ha aggiunto che l’azienda renderà operativi nuovi data center verso la fine dell’anno, segnalando che l’espansione infrastrutturale è ancora in pieno svolgimento.

Alphabet investimenti

La ricerca e YouTube continuano a crescere

Se da un lato si temeva che l’arrivo dell’IA generativa potesse ridurre l’utilizzo del motore di ricerca classico, la realtà è opposta. Pichai ha infatti affermato che l’intelligenza artificiale sta espandendo le modalità con cui gli utenti cercano informazioni online e ha reso Google più rilevante, soprattutto tra i più giovani.

“Le nuove esperienze IA stanno contribuendo in modo significativo all’aumento delle query”, ha detto il CEO, aggiungendo che gli AI Overview ora generano oltre il 10% in più di query a livello globale per le ricerche che li utilizzano.

I dati lo confermano, considerando che i ricavi da ricerca sono cresciuti del 12%, raggiungendo 54,2 miliardi di dollari. Anche YouTube ha fatto registrare numeri positivi, con ricavi pubblicitari aumentati del 13% a 9,8 miliardi, mentre le entrate da abbonamenti e dispositivi sono cresciute del 20%, toccando gli 11,2 miliardi, grazie soprattutto a YouTube Premium.

Le altre scommesse e le nuove frontiere

Il segmento Other Bets, che comprende progetti sperimentali come Waymo, ha generato 373 milioni di ricavi, ma con una perdita operativa di 1,2 miliardi di dollari. Pichai ha comunque lodato i progressi della divisione dei taxi a guida autonoma, che ha superato i 100 milioni di miglia percorse su strade pubbliche in modalità autonoma.

La CFO ha confermato che Alphabet sta allocando più risorse a Waymo, considerandolo un potenziale motore di valore per il futuro. Durante la sessione Q&A, Pichai ha anche parlato di occhiali intelligenti definendoli una “categoria emergente interessante”, pur riconoscendo che gli smartphone resteranno centrali ancora per almeno due o tre anni.

L’interesse degli investitori per gli investimenti di Alphabet si è riflesso nel rialzo del titolo di un paio di punti percentuali nel trading after-hours. Con la crescita sostenuta di Google Cloud, l’adozione su larga scala delle funzionalità IA e l’enorme spinta sugli investimenti infrastrutturali, Alphabet si posiziona sempre più come colosso dell’intelligenza artificiale e del cloud computing.

Se questa traiettoria continuerà anche nel 2026, come suggerito dalla CFO, è chiaro che ci stiamo avvicinando a una nuova era in cui le big tech non solo competono sulla scala dei modelli IA, ma anche sulla scala delle infrastrutture fisiche che li rendono possibili.

(Immagine in apertura: Shutterstock)